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    Maestri e maestre in Italia dalla fine dell’Antico Regime alla salita al potere del Fascismo. Nascita e sviluppo di una professione.

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    The article examines the slow process of professionalization of elementary school teachers, from the fragmented educational reality of the old regime to the emergence of a teaching body with a specific preparation and a collective identity. The Italian State played a significant role in this process because it concerned itself with the requalification of teachers and the education of new students up to the demanding task of fighting the high levels of illiteracy and promoting people’s adherence to the new values on which it was based. Teaching, however, remained poorly paid and quite precarious and those aspects increased feminine recruitment: the job was considered a respectable and typically womanly occupation, even though the arrival of single girls in small provincial towns sometimes resulted into persecutions that found an echo in press and literature. The improvement of teachers’ cultural level made untenable the contradiction between the rhetoric exaltation of the role of the teacher and the real conditions of the profession, which also contributed to the pedagogical press. In the new century, an increasingly combative association movement developed which obtained important results, but was undermined by deep internal divisions, between men and women, urban and rural teachers, catholic and secular teachers. Teachers were accused of defending corporative interests and neglecting the school system needs, and then called to order by the Gentile’s education reform, one of the first acts of Fascist rule. El artículo examina el lento proceso de profesionalización de los maestros de la escuela elemental, desde la realidad educativa fragmentada del Antiguo Régimen hasta el surgimiento de un cuerpo docente con una preparación específica y una identidad colectiva. El Estado italiano tuvo un papel relevante en este proceso, pues se preocupó de la recualificación de los maestros y de preparar a los nuevos estudiantes a la altura de la exigente tarea de combatir el alto nivel de analfabetismo y favorecer la adhesión del pueblo a los nuevos valores en los que el Estado se fundaba. La profesión quedó poco remunerada y precaria y por este motivo acogió numerosas mujeres, las cuales encontraban una ocupación digna y considerada adecuada a la naturaleza femenina; aunque la llegada de chicas jóvenes solas a pequeños pueblos resultó a veces en persecuciones que encontraron eco en la prensa y la literatura. La mejora del nivel cultural de los maestros hizo insostenible la contradicción entre la exaltación retórica del rol del maestro y las condiciones reales de la profesión, favoreciendo la maduración de una conciencia de clase, lo cual contribuyó también en la prensa pedagógica. En el nuevo siglo se desarrolló un asociacionismo cada vez más combativa que obtuvo resultados significativos, pero que vio socavada por las profundas divisiones internas entre maestros y maestras, maestros rurales y urbanos, católicos y laicos. Acusados de defender intereses corporativos y de no atender a las necesidades de la escuela, los maestros fueron llamados al orden en la reforma Gentile, uno de los primeros actos del fascismo en el poder.L’articolo esamina il lento processo di professionalizzazione dei maestri elementari, a partire dalla frammentaria realtà educativa dell’antico regime sino all’affermarsi di un corpo insegnante fornito di una specifica preparazione e di un’identità collettiva. Un ruolo importante ebbe in questo processo lo Stato italiano, che si preoccupò di riqualificare gli insegnanti e preparare nuove leve all’altezza dell’impegnativo compito di combattere gli elevati livelli di analfabetismo e di favorire l’adesione del popolo ai valori su cui esso si fondava. La professione restava tuttavia poco pagata e precaria: anche per questo vi accorsero numerose le donne, le quali vi trovavano un’occupazione dignitosa e considerata adatto alla natura femminile, anche se l’ arrivo di ragazze sole nei piccoli paesi sfociò talora in persecuzioni che trovarono eco nella stampa e nella letteratura. L’innalzamento del livello culturale dei maestri rese più insopportabile la contraddizione tra l’esaltazione retorica del ruolo insegnante e le condizioni concrete della professione, e favorì il maturare di una coscienza di classe, cui contribuì anche la stampa magistrale. Nel nuovo secolo si sviluppò un associazionismo sempre più combattivo, che ottenne significativi risultati ma fu minato dalle profonde divisioni all’interno della categoria, tra maschi e femmine, maestri urbani e rurali, cattolici e laici.La contrapposizione al governo, sopita durante la guerra, si riaccese nel dopoguerra sino allo sciopero del 1919. Accusati di esprimere interessi corporativi e di trascurare gli interessi della scuola, gli insegnanti furono riportati all’ordine dalla riforma Gentile, tra i primi atti del Fascismo al potere.

    Prefazione

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    La formazione professionale agli albori dell'industrializzazione: l'Ottocento

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    La Mecca d'Italia

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    I luoghi dell’istruzione

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    Michele Coppino

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    Introduzione

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