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    Vento fortissimo a vicende alterne: 150 anni di archivi meteorologici trentini tra registrazione fisica e zelo diaristico

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    Copioso materiale d’archivio è conservato presso istituti che, nel loro mandato istituzionale, hanno compreso il rilievo delle condizioni meteorologiche: conventi, osservatori, spesso biblioteche che hanno raccolto materiale di provenienza anche diversa. I due progetti “ASTRO”, co-finanziati da Fondazione CARITRO, cui hanno partecipato CREA – CMA (ente capofila), FEM, PAT (Meteotrentino), Fondazione Museo Civico di Rovereto, UNIBS, Fondazione Biblioteca di S. Bernardino, hanno avuto come oggetto materiale custodito presso i rispettivi istituti. Per quanto la gran parte delle serie meteorologiche (ma non la loro interezza!) fossero già state trascritte e fossero entrate in possesso delle amministrazioni che si sono avvicendate nella raccolta dei dati meteorologici, negli archivi originali si rintracciano sia serie di variabili “secondarie” rispetto a precipitazioni e temperatura (come le osservazioni del cielo, quelle anemometriche, ed altre), fino ad oggi non ancora trascritte, sia annotazioni al margine delle rilevazioni meteo. Spesso queste costituiscono una fonte di curiosità o anche di annotazioni di fatti storici, che testimoniano il nascere di una disciplina “nuova” - almeno agli occhi dei compilatori - la climatologia, riflettendo al tempo il passaggio a diverse amministrazioni (con una drammatica discontinuità corrispondente alla Grande Guerra). La possibilità di annotare a margine - a mano e con libertà espressiva - ha in qualche caso favorito la raccolta di osservazioni destinate a provocare una certa curiosità nel lettore moderno, abituato a ben altro distacco emotivo con la materia oggetto di misura
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