31 research outputs found

    11th International Symposium on Computer Music Multidisciplinary Research (CMMR)

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    This paper reports a “musical Turing test” conducted at a live concert ofalgorithm-generated performances, where one group of participants were invited torank the most human-like performance while knowing that one of the performanceswas by a human, and another group of participant were asked to do the same,but without knowing that there was a human performer on the program. Theprogram consisted of five pieces from the classical/romantic period, played on aDisklavier. High quality music-expression algorithms were used to generate thealgorithmic renditions. Regardless of the group, musical experience and a numberof other factors, the subjects were unable to identify the human performer out ofthe five performances. The group that did not know there was a human performerhad a wider range of votes compared to the group that did know. Furthermore,subjects were less confident of their answers when they knew that they werecomparing human and computer-generated performances . On the contrary, ifsubjects believed they were only comparing computer-generated performances thetask may have been less demanding. Findings suggest that computer algorithmsare able to substitute for human performance, but the role of the physical presenceof the performer (who was absent in this study) could be an area for furtherinvestigation

    PROGETTO REHABILITATION COMPLEXITY SCALE (RCS) IN EMILIA ROMAGNA: DATI PRELIMINARI

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    Introduzione In Emilia Romagna, l’analisi dei regimi di ricovero, neurologici, cardiologici ed ortopedici in codice 56 (banca dati SDO, 2010), ha mostrato consistenti disomogeneità di offerta e consumo di servizi riabilitativi. Quanto rilevato evidenzia una mancanza di appropriatezza nell’offerta riabilitativa intensiva e mette in luce i limiti dell’attuale sistema di classificazione delle attività di riabilitazione ospedaliera della RER. Lo studio intende migliorare l'appropriatezza di erogazione dei servizi nei reparti di riabilitazione intensiva in Emilia Romagna, introducendo uno strumento di valutazione della complessità clinica: la Rehabilitation Complexity Scale (RCS). Ad oggi una versione validata in lingua italiana della scala non è disponibile. Scopo del presente lavoro è introdurre una versione della RCS, tradotta, adattata alla cultura italiana e preliminarmente analizzata in termini di affidabilità interna, che, in seguito a successivo processo di validazione, potrà essere a disposizione dei reparti di riabilitazione intensiva della RER. Materiali e Metodi La traduzione e l’adattamento trans-culturale sono stati eseguiti secondo le linee guida internazionali che prevedono un percorso di traduzione in lingua italiana, back-translation nella lingua originale (inglese) e formulazione della versione preliminare per opera di un comitato d’esperti. Per verificare se la scala in lingua italiana fosse idonea a valutare la complessità clinica, è stata sottoposta a 15 esperti fisiatri per una preliminare valutazione mediante processo di “face validity”. Quindi, per verificarne l’affidabilità è stata somministrata ad un campione preliminare di 39 pazienti. La riproducibilità della RCS è stata indagata somministrandola una seconda volta (metodo test-retest), a distanza di una settimana a 34 pazieti. Risultati Il contributo più significativo alla formulazione della versione italiana della scala è stato dato dal comitato di esperti che ha confrontato e discusso tutte le versioni prodotte nella fase di traduzione e ritraduzione della scala ne ha creata una, quanto più possibile conforme alla versione originale, ma adeguata al sistema sanitario-riabilitativo italiano. Nessun problema rilevante riguardo il contenuto ed il linguaggio della RCS è stato evidenziato dai medici fisiatri. L’alfa di Cronbach come misuratore di affidabilità interna è risultato 0.714. Il coefficiente di correlazione di Pearson, per la ripetibilità della scala è risultato r 0.963. Questi dati preliminari, mostrano che la versione italiana della RCS sembrerebbe essere uno strumento affidabile per la valutazione della complessità clinica nei pazienti ricoverati in regime di riabilitazione intensiva della RER. Conclusioni Lo studio ha messo a disposizione della comunità medico-scientifica la versione preliminare di uno strumento di misurazione della complessità clinica: la RCS in lingua italiana. Affinché la scala possa essere impiegata nei reparti di riabilitazione della RER, al fine di garantire l’identificazione dei percorsi di cura riabilitativi più appropriati nei pazienti neurologici, cardiologici, e ortopedici in cod.56, lo studio prevede l’ integrazione del campione rappresentativo di pazienti intensivi e la completa validazione statistica dello strumento. L’applicazione sistematica della scala nei reparti di medicina riabilitativa della RER, potrebbe ridurre le disomogeneità di ricovero, in precedenza osservate, e favorire un’erogazione più appropriata dei servizi riabilitativi intensivi. Questo potrebbe avere conseguenze anche verso la stima delle risorse socio-assistenziali necessarie e influenzare i costi di gestione e impiego di strutture/risorse regionali

    The 12th Sound and Music Computing Conference

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    An experiment was carried out in order to assess the useof non-verbal sensory scales for evaluating perceived musicqualities, by comparing them with the analogous verbalscales. Participants were divided into two groups; onegroup (SV) completed a set of non-verbal scales responsesand then a set of verbal scales responses to short musicalextracts. A second group (VS) completed the experimentin the reverse order. Our hypothesis was that the ratingsof the SV group can provide information unmediated (orless mediated) by verbal association in a much strongerway than the VS group. Factor analysis performed separatelyon the SV group, the VS group and for all participantsshows a recurring patterning of the majority ofsensory scales versus the verbal scales into different factors.Such results suggest that the sensory scale items areindicative of a different semantic structure than the verbalscales in describing music, and so they are indexing differentqualities (perhaps ineffable), making them potentiallyspecial contributors to understanding musical experience
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