21 research outputs found

    La figura del paesaggista-urbanista. Una prerogativa italiana1

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    Le criticità espresse nei contesti post-metropolitani produce nelle sue varie declinazioni nuove forme di urbanità e di abitabilità, non più spiegabile solo dall’urbanistica ma meglio collocato dentro la “paesaggistica”, un sapere capace di allargare gli orizzonti della città dentro la nozione di paesaggio. L’intento del lavoro che si presenta è quello di sondare se vi sono le condizioni per la insorgenza della “paesaggistica”, a partire da una tradizione di conoscenze e savoir fare che si rinnova. Un campo di competenza specifica ormai in grado di avanzare un programma di ricerca per il futuro sembra delinearsi. Dentro questa ipotesi, a lettura di due riviste di genere (Landscape and Urban Planning, Topia) aiutano a costruire una breve genealogia. Dentro una tradizione di studi e di mestieri si prova a delineare la traccia di una prerogativa italiana dell’urbanista paesaggista

    Ri-formare Matera. Strategie di riciclo e progettualitĂ  agrourbane in Basilicata.

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    Il progetto di ricerca si sviluppa a partire dai cambiamenti delle politiche agricole comunitarie e dalle esperienze di riqualificazione delle principali regioni metropolitane europee in cui si è registrato un radicale mutamento del ruolo dell'agricoltura, in particolare periurbana, nella riqualificazione delle periferie e nella ridefinizione del rapporto con gli agricoltori di fronte alla sfida della sostenibilità. Spesso infatti gli spazi tra città e campagna sono portatori di una doppia forma di marginalità prodotta, da una parte, dai processi di degrado delle periferie urbane sottodotate di spazio pubblico, e dall'altra dalla campagna periurbana in abbandono, in un territorio in cui le grandi infrastrutture costituiscono ulteriore elemento di frammentazione. Le relazioni tra città e campagna sono antiche e altrettanto consolidata è l’attenzione dell’urbanistica per questi temi, benchè le possibilità di reale integrazione siano remote poiché distanti sono i processi che le governano e quasi inesistenti i tavoli per un confronto: interessanti tentativi di una pianificazione congiunta si sono avuti nella prima metà del secolo scorso con le proposte di crescita urbana per discontinuità Trabaten Prinzip (garden cities, siedlung, terzo magnete, new towns, etc. )salvaguardia delle aree agricole di prossimità (green belt, cunei verdi) come spazi di compensazione per la crescita urbana. Il gruppo di ricerca Unibas intende sviluppare il concetto di riciclo come infrastruttura agrourbana e dispositivo per il progetto della periurbanità, operando una rielaborazione paesaggista delle categorie del land cover e del land use cercando una risposta progettuale al contrasto del consumo di suolo, oltre il contenimento dello spreco, per elaborare ruoli e prestazioni di nuove classi di land cover che provengono da LAND re-USE riuso riciclo riduco. Riciclare le classi di uso del suolo ibride della città e della campagna significa costruire nuovi cicli di vita di territori consumati sia dal punto di vista delle risorse che come immaginari, sperimentando un nuovo concetto di bonifica del XXI secolo, una proposta di RI_FORMA che rielabora in termini contemporanei il progetto politico della riforma agraria del Secondo Dopoguerra, sia dal punto di vista spaziale-ecologico che economico-sociale, attivando politiche agro-silvi-urbane nel periurbano che si traducano in opportunità occupazionali per le giovani generazioni del Sud Italia

    Riforma fondiaria e ricostruzione urbana. La vicenda materana riletta alla luce di una strategiaagrourbana.

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    L’interferenza e l’inevitabile contaminazione tra le forme della città contemporanea e lo spazio agricolo nei territori della bassa densità hanno prodotto realtà originali ed estremamente dinamiche che impongono di riconsiderare la dimensione del periurbano alla luce di un nuova fenomenologia territoriale che si esprime attraverso il concetto di “città- campagna”. La ricostruzione angolata delle vicende territoriali legate alla metamorfosi del paesaggio agrario italiano può oggi diventare una guida nel processo di rilettura di momenti della storia italiana a partire dalla ricostruzione delle sue città meridionali fuori dalla retorica dei dualismi nord sud e delle opposizioni storiografiche unità-disunità. Il lavoro che si presenta intende avviare una riflessione su una stagione importante dell’urbanistica italiana che ha visto la città di Matera al centro di avvenimenti di grande rilievo. Attraverso le contrapposizioni urbanità-ruralità si prova a rintracciare nella complessità della spazialità degli ultimi decenni, mandata in frantumi dalla contemporaneità, storie che parlano di forme solide e semplici in grado di restituire la ricchezza a volte straordinaria della territorialità di un passato remoto che può tornare utile per ricostruire una distanza critica disincantata tra tradizione e innovazione

    Residui e riusi di materiali agrourbani a matera,

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    Il lavoro che si presenta intende riflettere criticamente intorno al tema del riciclo e del riuso di materiali urbani degradati, nella particolare declinazione di sottoprodotti e relitti del sistema produttivo che reclamano oggi una risignificazione. La ricostruzione lucana delle vicende di questi presidi degradati o dismessi, memoria di una città fabbrica che oggi lascia il posto a nuove vocazioni, consente da un lato di rileggere i processi storici di metamorfosi e interazione tra urbanità e paesaggio agrario italiano, dall’altro diventa opportunità per comprendere le prospettive di un nuovo modello agrourbano dentro cui assume senso un progetto di riattivazione di questi manufatti conservando, aggiornandole, le funzioni originarie. La rilettura del sistema complesso di produzione e residenza costituito da fabbriche, Mulini, borghi e quartieri della Ricostruzione,offre alla riflessione materiali di un passato agrourbano da ricollocare nella storia contemporanea di una missione urbana per Matera

    "La prevenzione della disabilitĂ  nella fase di acuzie"

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