9 research outputs found

    An Experimental Analysis of Two Departures from Ricardian Equivalence

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    We construct an overlapping 12generations experiment to test for two alleged departures from Ricardian equivalence. In the first treatment the setting is close to the theoretical model, while in the second we allow for liquidity 12constrained consumers. We then introduce uncertainty on future income for the first generation. Ricardian equivalence is well supported in the baseline experiment and to some extent in the liquidity 12constraint case, whereas it is clearly rejected under uncertainty

    Variabilità e tendenze dei Piani di studi dei Corsi di Laurea in Infermieristica

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    Il gruppo di lavoro attivato in seno alla Conferenza Nazionale per elaborare una proposta di revisione del piano degli studi in infermieristica ha preliminarmente analizzato l'esperienza decennale della formazione universitaria (iniziata dal 1996 con i diplomi universitari e poi con le lauree) per a) rilevare la variabilità delle esperienze dei Corsi di Laurea in Infermieristica, b) analizzare alcune delle tendenze emergenti che possono costituire punto di riferimento nella revisione dei piani di studio ai sensi del D.M. 270/04; c) elaborare proposte per superare alcune delle criticità emerse.Sono state coinvolte 19 Università rispetto ad un totale di 40 che hanno attivato i Corsi di Laurea in Infermieristica.Malgrado la limitatezza nella rilevazione dei dati non consenta una generalizzazione, possiamo trarre da questa prima analisi alcune considerazioni ed indicazioni utili in futuro. Anzitutto, in questa prima fase di sperimentazione della laurea in infermieristica, riteniamo che la grande variabilità mostrata dalle Università nelle scelte di fondo relative ai piani di studio debba ritenersi una risorsa importante. Tale sperimentazione ha infatti consentito di soddisfare esigenze, valorizzare esperienze e competenze locali, approfondendo la conoscenza delle opportunità della formazione accademica per la professione infermieristica. Tuttavia, riteniamo necessario valutare se una tale variabilità dei percorsi abbia esitato una speculare differenziazione nei profili formativi, influenzando l'outcome di competenza del neo laureato e formando, sostanzialmente, professionisti con competenze professionali differentemente distribuite.Per questa ragione, nella riprogettazione del piano degli studi, sarebbe a nostro avviso necessario:a) riflettere sugli esiti di competenza attesi al termine del triennio;b) rendere omogeneo l'esame di abilitazione che dovrebbe essere costruito sugli esiti di competenza;c) omogeneizzare il carico di apprendimento dedicato alla didattica e alle attività formative professionalizzanti, al fine di standardizzare l'impegno richiesto ad uno studente per diventare infermiere, riservando tuttavia la possibilità per ciascuna sede di programmare attività integrative sulla base dei bisogni locali;d) sviluppare una tutorship dei corsi di laurea più vicina alla clinica

    Dalle competenze esito al piano di studi del CL in Infermieristica. Una proposta orientata ai learning outcomes.

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    La proposta di piano degli studi presentata in questo articolo è frutto di un ampio lavoro di consenso che ha impegnato la Commissione Nazionale dei Corsi di Laurea in Infermieristica attraverso il gruppo tecnico attivato a tale scopo ed i cui lavori sono stati sintetizzati su questi Quaderni, 2007 (39): 1628:1644.A partire dalla consultazione di documenti elaborati sulle attività professionalizzanti da parte di alcuni Atenei e da organismi professionali nazionali ed internazionali, il gruppo ha elaborato una prima lista di competenze professionali, tecniche e meta-competenze sulle quali è stato ricercato un consenso coinvolgendo operatori impegnati nella formazione, nella direzione e gestione dei servizi infermieristici e nella pratica clinica. Una volta concluso il processo, sono state selezionate solo le competenze che hanno ottenuto un ampio consenso: tali competenze sono state organizzate in domini, sulla base del criterio di affinità. Ciascun dominio è stato quindi strutturato in un Corso Integrato del piano degli studi; per ciascun corso integrato sono state ipotizzate le discipline che potrebbero contribuire al raggiungimento delle competenze-esito incluse. La proposta è riportata nelle pagine dell'articolo.La proposta di piano di studi elaborata dal gruppo di lavoro, seppur condivisa da un ampio numero di formatori, necessita di ulteriore approfondimento e condivisione che sarà realizzato nel prossimo incontro della Commissione Nazionale Infermieri. Si propone lo scopo di offrire orientamenti e indirizzi in modo che le sedi universitarie, pur nel rispetto della loro autonomia locale, possano costruire piani didattici omogenei per ridurre le attuali differenze di preparazione e di standard a livello nazionale

    Alla vigilia della seconda riforma. Le ragioni di un percorso e di una proposta innovativa di Piano di studi in Infermieristica

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    In questa pubblicazione Ferri e Mecugni risultano come collaboratori, con altri, facendo parte di un gruppo di lavoro.L’esperienza dei corsi di laurea in infermieristica evidenzia una notevole variabilità che sembra avere influenza anche sugli esiti della preparazione. L’assenza di un esame finale abilitante omogeneo, rende ancora più incerto il livello di preparazione raggiunto. Questo ha probabilmente determinato un impatto sul mondo del lavoro e sui processi di inserimento dei neo laureati. Dalla legge 42/99, il campo di attività dell’infermiere è disciplinato dal profilo professionale (DM 739/99), dall’ordinamento didattico dei corsi di studi e dal codice deontologico. In questi primi anni di esperienza formativa universitaria, è stata attribuita molta enfasi alla trasparenza dei piani di studio, alle discipline attivate (per ambiti/ finalità, carico di apprendimento) e alle diverse sperimentazioni per potenziare l’efficacia formativa dei tirocini, mentre non sono state ancora dettagliate le competenze dell’infermiere neolaureato. Molte liste sono disponibili in sede locale, articolate per anno di corso (primo, secondo, terzo) o per singolo corso integrato mentre non sono state definite quelle finali da certificare con l’esame di abilitazione. Anche gli studenti, come accade in altri Paesi, potrebbero percepire difficoltà a misurare l’adeguatezza della competenza raggiunta(1). L’assenza di un esame di abilitazione nazionale non permette di standardizzare l’esito della formazione e/o di valutarlo in modo uniforme: gli esami di abilitazione gestiti localmente sono spesso coerenti alle scelte didattiche interne, misurano il profilo di competenze che quel corso di laurea riteneva rilevante e comprendono spesso solo prove cognitive. Partire dalle competenze esito che la norma chiede di definire all’Università per delineare il campo di attività di un infermiere potrebbe essere, alla vigilia della seconda riforma, una importante occasione per riflettere: a) non tanto sugli obiettivi di anno o di corso integrato, quanto sulle competenze finali che ci si aspetta dalla formazione. Potrebbe essere progettato un percorso a ritroso che guarda al risultato per ripensare l’ordinamento didattico (competenze e contenuti core) e le attività didattiche correlate (d’aula e professionalizzanti); b) non tanto sul processo formativo, che viene progettato e gestito localmente sulla base delle opportunità(2), delle risorse e dell’Autonomia didattica degli Atenei, quanto sull’esito di competenza atteso dai neo laureati. La cultura degli esiti e, sulla base di questi, la ricerca e combinazione dei fattori che potrebbero garantirli, già diffusa in altri ambiti(3,4,5) anche formativi(6) potrebbe innovare il modo di pensare la formazione infermieristica. Tali esiti di competenza (learning outcomes) saranno ‘iniziali’ rispetto a quello che ci si aspetta da un infermiere esperto; tuttavia, potrebbero costituire la necessaria certificazione per agire in sicurezza sugli utenti
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