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Il valore del patrimonio. Studi per Giulio Mondini
È con vero piacere che la collana della Scuola accoglie, nel suo terzo volume, una miscellanea di scritti che è di fatto un "festschrift", una raccolta di saggi in onore di Giulio Mondini, per diversi anni Vicedirettore dell’istituzione al fianco di Vera Comoli, quindi Direttore vicario al momento della sua improvvisa e tragica scomparsa, e quindi Direttore. Da sempre al fianco della Scuola, al cui prestigio ha contribuito anche con la titolarità della UNESCO Chair "New paradigms and instruments for the management of Bio-Cultural Landscape", egli rimane, con il suo magistero, un punto di riferimento per la nostra Istituzione ed è quindi con riconoscenza che colleghi, amici, collaboratori, specialisti e dottorandi, tutti assieme, gli dedicano queste pagine di studi, in grande misura con un legame diretto a suoi scritti o a esperienze di lavoro comune.
Nonostante l’apparente eterogeneità dei contributi, tra di essi spicca un filo comune, rappresentato dal patrimonio, alle scale più varie, trattato con due linee prevalenti di indirizzo, esplicitate dalle stesse due sezioni del volume: da un lato storia e "mise en valeur" e dall’altra valutazione, ma senza che questa
ripartizione sia nulla di più che una struttura di comodo, visto il costante intreccio e richiamo di temi.
Al di là dunque della miscellanea, è davvero possibile ravvisare un elemento di continuità e di omogeneità che lega questi studi: è il richiamo – talvolta esplicitato, talaltra sotteso – al valore (nel suo senso più ampio e alto) del patrimonio. Tra storia, memoria, protezione, valutazione ed espedienti per la valorizzazione, il Patrimonio appare a tratti grandioso, in altri contesti più soggiacente, sempre comunque alla ribalta, nella consapevolezza che rappresenti la nostra prima ricchezza
Filippo Juvarra regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all'Europa
Il complesso degli album che formano il cosiddetto corpus juvarrianum fu acquisito sul mercato antiquario tra il 1762 e il 1763 dall’allora prefetto della Biblioteca Giuseppe Pasini con il duplice intento di offrire a docenti e studenti dell’Ateneo torinese un importante fondo di disegni e incisioni e di dotare la Biblioteca di gran parte
della produzione grafica di Filippo Juvarra, architetto di origine siciliana, ma fortemente inserito nel contesto culturale torinese. A questa prima serie si aggiunge il dono nel 1857 di un ulteriore volume, l’unico espressamente ideato da Juvarra, la raccolta dei «Penzieri diversi p. studio d’architettura fatti da me D. Filippo Juvarra a 9 luglio 1707 in Roma». La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in concomitanza con i trecento anni della sua fondazione da parte di Vittorio Amedeo II – di fatto il vero trait-d’union tra la biblioteca e l’architetto – e l’ ABNUT (Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria) hanno voluto con tenacia riportare all’attenzione del pubblico, da quello più vasto agli specialisti, nell’ambito della straordinaria ricchezza dei fondi, l’eccezionalità di questo corpus juvarrianum, presentato per la prima volta nella sua compiutezza in occasione della mostra e offerto, con aggiornamenti critici, in questo volume.
Alla pubblicazione dell’intero repertorio degli album si associa una selezionata serie di saggi d’occasione, che mettono in luce la ricchezza non soltanto della figura di Juvarra, ma innanzitutto del milieu culturale juvarriano con le sue ricadute evidenti sul panorama torinese ed europeo.
Autori saggi e schede: Clelia Arnaldi di Balme, Nicola Badolato, Giulia Bergamo, Paola Bianchi, Giosuè Bronzino, Maria Vittoria Cattaneo, Paolo Cornaglia, Annerita Colturato, Chiara Devoti, Enrico Genta, Elena Gianasso, Andrea Merlotti, Gustavo Mola di Nomaglio, Franca Porticelli, Giuseppina Raggi, Costanza Roggero, José Luis Sancho Gaspar, Cristina Scalon, Fabio Uliana, Franca Varallo
Giulio Ieni (1943-2003). Il senso dell'architettura e la maestria della parola
Il volume miscellaneo, ripartito in quattro sezioni, offre uno spaccato – si spera non banale, ma certo amichevolmente memore – dell’amplissima produzione scientica di Giulio Ieni, in una sorta di prima guida alla consultazione della ricca documentazione che, con spontanea e accorta disponibilità, il fratello ha legato alla Biblioteca Civica di Alessandria. I curatori, parte del comitato scientico dello stesso Fondo Giulio Ieni, si sono fatti (forse indegni, ma spronati dall’affetto) latori della sua eredità culturale, con il prezioso appoggio di una folta schiera di amici, che ha voluto, con alcuni brevi contributi, onorare la sua memoria, tracciando un prolo vivo e umanissimo di un ricercatore di eccezionale competenza e di riconosciuta autorevolezza, anche sul piano internazionale. Venti testimonianze di lavoro comune si affiancano così alla riedizione di alcuni suoi testi,non sempre di facile reperimento, ma citatissimi, e una ridotta serie di “saggi d’occasione”, di piccoli xenia, che vanno a fare da corollario alla ricostruzione della sua estrema varietà di interessi, testimoniata dal regesto completo degli scritti, vero palinsesto per l’interpretazione della sua biblioteca e del suo archivio, degni, nella loro completezza e versatilità, di un vero “gentiluomo delle scienze e delle arti”