5,964 research outputs found

    Communicating corporate social responsibility to involve stakeholders. The case of employer branding for university students

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    La responsabilità sociale d'impresa (o Corporate Social Responsibility, CSR) è uno strumento efficace di marketing e la sua efficacia è mediata dalla modalità con cui le aziende comunicano le proprie attività di CSR agli stakeholder. La ricerca si propone di valutare l'effetto di cinque strategie di comunicazione della CSR, ordinate secondo un livello crescente di coinvolgimento degli stakeholder, sull'Employer Branding (EB) di un'azienda ipotetica. Attraverso la distribuzione di cinque varianti di un opuscolo, l’azienda è stata presentata a due campioni di studenti universitari (n=167; n=112) in cinque diversi scenari comunicativi della CSR. È stato somministrato un questionario con scale che misurano l’attrattività dell'azienda, il prestigio percepito dell'azienda, la disponibilità dei soggetti a entrare in contatto con l'azienda e l’impegno prospettico sul lavoro. È stata anche indagata la percezione della brand personality e della comunicazione della CSR. Le analisi confermano che tutti e cinque gli scenari sono caratterizzati da alti livelli delle dimensioni dell’EB, però lo specifico dialogo di CSR adottato può generare differenti percezioni della brand personality dell'azienda.Corporate Social Responsibility (CRS) is an effective marketing lever, and its effectiveness is mediated by the strategies companies use to communicate their CRS activities to stakeholders. The present research aims at assessing the effect of five CSR communicative strategies, ranked according to an increasing involvement level of stakeholders, on a fictional company’s Employer Branding (EB). The company was presented to two samples of university students (n=167; n=112) via the administration of five different versions of a brochure, corresponding to five different communicative scenarios of CSR. A self-report questionnaire was administrated, with scales measuring the company’s attractiveness, perceived prestige, intention to contact the company, and prospective engagement, as well as the company’s perceived brand personality and CSR communication. Analyses report high levels of the EB dimensions in all five communicative scenarios, which however produce different perceptions of the company’s brand personality

    Refrigeration cycles in low-temperature distillation processes for the purification of natural gas

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    The increasing energy demand has made low-quality natural gas reserves worthy of consideration for exploitation. As a consequence, industries have developed new process solutions in order to exploit these gas reservoirs in a profitable way. Most of these solutions are natural gas purification processes by distillation at low-temperature, involving or not solid CO2 formation. Due to the low-temperatures reached in this type of processes, the choice of the appropriate refrigeration cycle becomes of paramount importance for limiting their energy consumptions and, thus, their operating costs. The aim of this work is to compare the performances of different types of refrigeration cycles using the coefficient of performance (COP) as discriminating factor. Several compounds (such as nitrogen, light hydrocarbons and ethylene) and their mixtures have been considered as working fluids and both non-cascade and cascade systems have been taken into account. Simulations by means of Aspen Hysys® V7.3 have led to conclude that the propane-ethylene cascade refrigeration cycle allows to attain the best performances

    Genome sequence of Enterococcus mundtii EM01, isolated from Bombyx mori midgut and responsible for flacherie disease in silkworms reared on an artificial diet

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    The whole genome sequence of Enterococcus mundtii strain EM01 is reported here. The isolate proved to be the cause of flacherie in Bombyx mori. To date, the genomes of 11 other E. mundtii strains have been sequenced. EM01 is the only strain that displayed active pathological effects on its associated animal species

    High Entropy Cantor Alloys (HEAs) modification induced by tungsten alligation, heat treatment and deep cold plastic deformation

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    High Entropy Alloys (HEAs) is a unique class of materials that combine particular properties in a large-scale of temperatures, able to guarantee new unexplored materials and alloys with several potentially engineering applications (i.e. space and aerospace industries). As promising structural materials, HEAs consist of five or more principal elements. As a consequence of the monophasic microstructure which usually characterizes HEAs, these alloys offer an excellent combination of strength, strain hardening ability, good plasticity, ductility and fracture toughness especially at cryogenic temperatures better than the existing conventional metals and alloys. For the above reasons, the present work deals with Classic Cantor alloy, a well-known CoCrFeMnNi HEA, where mechanical properties were improved using low cost casting techniques and a combination of different metallurgical methodologies (heat treatment, cold working and adding alloying elements). A promising alloy element, tungsten, was used in the experimentation where mechanical and microstructural characterization were performed using different technique

    Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome

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    Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.Peer Reviewe

    Estrategias de designación y denominación de Sarmiento como "contrafigura" en las <i>Cartas Quillotanas</i>, de Alberdi: acerca de las frases nominales con determinante posesivo

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    Esta comunicación tiene como propósito analizar la función de las frases nominales con determinante posesivo en la cadena de designación y denominación empleada por Alberdi en sus Cartas quillotanas para modelar el sujeto Sarmiento, como “contrafigura”. En el universo textual/ discursivo, esta cadena es instalada por sintagmas nominales definidos, dispositivos altamente productivos en el corpus en tanto que funcionan como expresiones referenciales, codifican información conceptual que, con su frecuencia de uso, vuelve más accesible y prominente (Stanford y Garrod, 1981; Givón, 1983, 1992; Ariel 1990, 1996) la identidad designada, y reidentifican la representación mental del referente, a partir del propio contenido descriptivo de los nominales definidos, abriéndolo a nuevas categorizaciones (Koch, 2002) que lo figurativizan como “contrafigura”. En este marco, se propone que: 1) la utilización de construcciones posesivas iconiza la accesibilidad y persistencia referencial del poseedor por la semántica del determinante posesivo (Company Company, 2006, 2009), y por el contenido descriptivo de la expresión posesiva, que contribuye a la reactivación mental del poseedor al volver sobre la carga informativa codificada e instalada como “rutina cognitiva” por los empleos referenciales de los nominales definidos (Givón, 1992); 2) tales construcciones introducen características inherentes del poseedor (Tobin, 1995; Company Company, 2006, 2009), que refuerzan los dominios cognitivos en los que ha sido inscripto el destinatario, y, por lo tanto, el efecto de polemicidad.Simposio de Lingüística Cognitiva: Significado y formaFacultad de Humanidades y Ciencias de la Educació

    Estrategias de designación y denominación de Sarmiento como "contrafigura" en las <i>Cartas Quillotanas</i>, de Alberdi: acerca de las frases nominales con determinante posesivo

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    Esta comunicación tiene como propósito analizar la función de las frases nominales con determinante posesivo en la cadena de designación y denominación empleada por Alberdi en sus Cartas quillotanas para modelar el sujeto Sarmiento, como “contrafigura”. En el universo textual/ discursivo, esta cadena es instalada por sintagmas nominales definidos, dispositivos altamente productivos en el corpus en tanto que funcionan como expresiones referenciales, codifican información conceptual que, con su frecuencia de uso, vuelve más accesible y prominente (Stanford y Garrod, 1981; Givón, 1983, 1992; Ariel 1990, 1996) la identidad designada, y reidentifican la representación mental del referente, a partir del propio contenido descriptivo de los nominales definidos, abriéndolo a nuevas categorizaciones (Koch, 2002) que lo figurativizan como “contrafigura”. En este marco, se propone que: 1) la utilización de construcciones posesivas iconiza la accesibilidad y persistencia referencial del poseedor por la semántica del determinante posesivo (Company Company, 2006, 2009), y por el contenido descriptivo de la expresión posesiva, que contribuye a la reactivación mental del poseedor al volver sobre la carga informativa codificada e instalada como “rutina cognitiva” por los empleos referenciales de los nominales definidos (Givón, 1992); 2) tales construcciones introducen características inherentes del poseedor (Tobin, 1995; Company Company, 2006, 2009), que refuerzan los dominios cognitivos en los que ha sido inscripto el destinatario, y, por lo tanto, el efecto de polemicidad.Simposio de Lingüística Cognitiva: Significado y formaFacultad de Humanidades y Ciencias de la Educació

    Estrategias de designación y denominación de Sarmiento como "contrafigura" en las <i>Cartas Quillotanas</i>, de Alberdi: acerca de las frases nominales con determinante posesivo

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    Esta comunicación tiene como propósito analizar la función de las frases nominales con determinante posesivo en la cadena de designación y denominación empleada por Alberdi en sus Cartas quillotanas para modelar el sujeto Sarmiento, como “contrafigura”. En el universo textual/ discursivo, esta cadena es instalada por sintagmas nominales definidos, dispositivos altamente productivos en el corpus en tanto que funcionan como expresiones referenciales, codifican información conceptual que, con su frecuencia de uso, vuelve más accesible y prominente (Stanford y Garrod, 1981; Givón, 1983, 1992; Ariel 1990, 1996) la identidad designada, y reidentifican la representación mental del referente, a partir del propio contenido descriptivo de los nominales definidos, abriéndolo a nuevas categorizaciones (Koch, 2002) que lo figurativizan como “contrafigura”. En este marco, se propone que: 1) la utilización de construcciones posesivas iconiza la accesibilidad y persistencia referencial del poseedor por la semántica del determinante posesivo (Company Company, 2006, 2009), y por el contenido descriptivo de la expresión posesiva, que contribuye a la reactivación mental del poseedor al volver sobre la carga informativa codificada e instalada como “rutina cognitiva” por los empleos referenciales de los nominales definidos (Givón, 1992); 2) tales construcciones introducen características inherentes del poseedor (Tobin, 1995; Company Company, 2006, 2009), que refuerzan los dominios cognitivos en los que ha sido inscripto el destinatario, y, por lo tanto, el efecto de polemicidad.Simposio de Lingüística Cognitiva: Significado y formaFacultad de Humanidades y Ciencias de la Educació
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