119 research outputs found

    Restoration works on the dome of Santa Maria del Fiore, Florence.

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    [EN] Recent years have seen a great architectural and pictoric restoration operation to salvage one of the most emblematic edifices in the history of architecture: the dome of the church of Santa Maria del Fiore, built by Brunelleschi in the first half of the 14th century. The architect Dalla Negra gives a passionate description of the complex restoration process both of the masonry and the paintings on the intrados and a detailed account of the organization of the work, with special attention to the scaffolding.[ES] En la actualidad está a punto de concluir un proceso iniciado en el año 1977, denso en estudios y hallazgos científicos sobre la obra maestra de Filippo Brunelleschi, la Cúpula de Santa María del Fiore en Florencia. Ricardo Dalla Negra director de los trabajos de restauración resume en este artículo uno de los experimentos de monitorización más avanzado en el campo internacional revelado como un instrumento decisivo para conocer el comportamiento estructural, extendiéndose además a las distintas fases de restauración de las pinturas murales de Vasari y Zuccari.Dalla Negra, R. (1997). Los trabajos de restauración en la cúpula de Santa María del Fiore. FLORENCIA. Loggia, Arquitectura & Restauración. (2):73-80. doi:10.4995/loggia.1997.5664SWORD7380

    Historical architecture between the «culture of conservation» and the «culture of design»: controversies, misunderstandings and aims

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    The attitude towards historical architecture to existents varies consistently according to the different approaching criteria. The so-called ‘culture of design’ considers legitimate to work on them, as it was usual in the past. The so-called ‘culture of conservation’, instead, opposes the predominance of History, underlining the different conservative awareness that the established distance between ‘present’ and ‘past’ implies. Within the rich and sometimes harsh controversy between the two ‘cultures’, which are themselves not univocal, some contradictions, misunderstandings and different interpretations of the aim of the works emerge; broadly speaking, a different way to understand the ‘making of architecture’ arises

    Conferenze ICAR19 Restauro Dipartimento di Architettura di Ferrara

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    Il volume presenta la sintesi delle conferenze tenutesi nell'ambito dei corsi dell'area Restauro del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara tra l'a.a. 2006-2007 e l'a.a. 2013-2014. Le conferenze rappresentano un momento di sintesi e di ulteriore approfondimento del dibattito disciplinare sui temi del restauro e più in generale su quelli della conservazione che si svolge nei i corsi e i laboratori afferenti al settore disciplinare, ponendo gli studenti di fronte alla complessità delle posizioni teoriche

    Presentazione

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    Il volume illustra la storia ed il restauro di un edificio molto caro ai romani, lo studio dello scultore Antonio Canova. Si avverte, dalla sua lettura integrale, come la ricerca storica non abbia seguìto un percorso parallelo all’intervento di restauro, bensì coincidente; al tempo stesso, si avverte come l’intervento di restauro sia stato “impostato, guidato e condotto dalla conoscenza storica”. L’edificio costituisce un ‘monumento’, nell’accezione contemporanea del termine, sotto varî punti di vista: per essere organicamente inserito nell’antico tessuto edilizio romano; per essere un edificio che ha una propria vicenda costruttiva; per essere un luogo carico di memorie immateriali legate al Canova; per essere la testimonianza concreta delle predilezioni ‘collezioniste’ dell’artista in ordine ai reperti classici; per essere l’immagine del gusto di un’epoca che del frammento fece un modo espressivo; per essere luogo di contemplazione dei frammenti antichi nella loro suggestiva eterogeneità e diacronicità. L'intervento di restauro ha colto appieno questa complessa realtà del monumento

    Laboratorio di Sintesi Finale B1

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    Il contributo descrive il percorso didattico che gli studenti affrontano nel Laboratorio di Restauro dei Monumenti del IV anno del Corso di Laurea in Architettur

    Quando la reversibilità è fuorviante. Il chiostro bramantesco di Santa Maria della Pace e il suo parassita

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    Il contributo discute criticamente il concetto di reversibilità traendo spunto dall'inserimento di una membrana semi-trasparente, a forma di imbuto, nel chiostro bramantesco di Santa Maria della Pac

    Restauro: architettura per le preesistenze. Equivoci teorici, e di prassi, tra ‘restauro’ e ristrutturazione’

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    Il restauro appartiene al grande territorio dell’Architettura, sebbene le sue finalità siano esclusivamente conservative, anziché trasformative. La più ampia tematica sul rapporto tra antico e nuovo è spesso richiamata, in maniera fuorviante, nell’ambito della disciplina del restauro, con una tendenza netta a dividere gli “atti conservativi”, da quelli del “progetto di architettura”. Una palese contraddizione non solo terminologica, bensì, ed è cosa più difficile da dipanare, sul piano della teoria e della conseguente prassi operativa. Di fatto il restauro architettonico è “atto progettuale” che non richiede di essere considerato a sè stante, se non per la finalità che assolve che lo eccettuano come “architettura per le preesistenza” e non più “architettura sulle preesistenze” come nel passato era legittimo che fosse. Ne deriva una pericolosa assimilazione del “restauro” alla “ristrutturazione”. Partendo dalla considerazione che il restauro ha come presupposto ineludibile la reintegrazione delle lacune di un testo architettonico (organicamente inteso), assegniamo al restauro il compito di “risoluzione” di un testo architettonico, mentre assegniamo alla “ristrutturazione” quello di modificare legittimamente, anche profondamente, un testo architettonico. Tale legittimazione dipende, ovviamente dal “giudizio di valore” che esprimiamo sulla preesistenza; giudizio che non può che giungere al termine di un’approfondita analisi storico-critica non aprioristica. Laddove la reintegrazione del testo si dovesse arrestare perché sconfinerebbe nel campo delle ipotesi, si potrà fare ricorso ad un’architettura che sappia riproporre il valore della masse fabbricative attraverso un linguaggio “consonante”, non citazionista o allusive, evitando che le poetiche individuali, basate perlopiù su “suggestioni”, prendano il sopravvento sulla preesistenza stessa

    Notre-Dame de Paris: il Restauro, questo sconosciuto. Notre-Dame de Paris: the Restoration, the unknown one

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    L'articolo riguarda il drammatico evento dell'incendio della cattedrale di Notre-Dame di Parigi e tratta l'argomento nell'ambito della disciplina del restauro

    Tutto è restauro, nulla è restauro

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    Il contributo affronta il problema della sostanziale identificazione, nella cultura architettonica attuale, della disciplina del restauro con l'attività di ristrutturazione edilizi

    Ciclo di conferenze: "Conferenze ICAR 19 Restauro", a.a. 2012/2013, Facoltà di Architettura "Biagio Rossetti", Ferrara

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    Il ciclo delle conferenze programmate nell’ambito dell’attività dei corsi afferenti all’Area scientifico-disciplinare del Restauro (ICAR 19) della Facoltà di Architettura di Ferrara, intende fornire agli studenti spunti di riflessione e di approfondimento sui temi affrontati durante le lezioni e le esercitazioni. In occasione dei recenti eventi sismici che hanno colpito profondamente l'area emiliana, le conferenze verteranno sia su argomenti di carattere generale, sia su singoli interventi di restauro, ma saranno accomunati da una tematica generale: 'Per un consolidamento consapevole: esperienze dai terremoti'. Calendario: 13 novembre 2012 Arch. Paolo Rocchi, titolo: 'Consolidamento degli edifici storici colpiti dal terremoto: esperienze pregresse ed in corso'; 27 novembre 2012 Ing. Giovanni Cangi, titolo: 'L'edilizia storica danneggiata dal sisma: possibili tecniche di intervento'; 4 dicembre 2012 Ing. Andrea Giannantoni, titolo: 'I terremoti recenti: l'evoluzione della conoscenza e la trasformazione della norma'; 11 dicembre 2012 Ing. Antonio Borri, titolo: 'Diagnosi e terapie dei dissesti nell'esperienza abruzzese: riflessioni per il terremoto emiliano'
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