84 research outputs found

    TEST DI POSIZIONAMENTO CON RICEVITORI IBRIDI GPS-GLONASS

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    In questo lavoro viene svolta un’analisi su test di posizionamento effettuati con ricevitori ibridi, per valutare l'apporto che la costellazione satellitare Glonass può dare ai rilievi NRTK (Network Real Time Kinematic) in condizioni di geometria satellitare GPS critica. I test sono stati condotti variando intenzionalmente le configurazioni geometriche dei satelliti appartenenti alle costellazioni GPS e Glonass, passando da rilievi solo GPS (9+0, 8+0, 6+0) a GPS-Glonass (4+5, 3+5, 2+5). I risultati in termini di precisione e accuratezza confermano la buona risposta dei ricevitori nel calcolo della posizione attraverso le correzioni NRTK con doppia costellazione sebbene si siano evidenziate differenze nelle situazioni estreme

    Rilievo di un parco urbano con integrazione delle tecniche GNSS, NRTK, Laser Scanner e MMS

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    Questo articolo riassume l'esperienza dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale, dei Materiali (DICAM) dell'Università di Palermo nell'ambito del rilievo di un parco urbano e la sperimentazione di strumenti, tecniche e metodi innovativi. Da piu di vent'anni il Parco d'Orleans, adiacente il campus Universitario di Palermo, rappresenta un laboratorio all'interno del quale effettuare sperimentazioni di alto livello scientifico. Recentemente, una parte di questo parco è stato intitolato alla memoria di Ninni Cassarà, vice questore della Polizia di Stato e collaboratore di Giovanni Falcone. Esso si estende lungo la parte della campagna palermitana che va dal dal sito archeologico della "Fossa della Garofala" alla circonvallazione interna; conosciuto come il "Giardino d 'Orleans", è stato costruito intorno al 1812 da Luigi Filippo Orleans e occupa una superficie di circa 66 ettari, di cui una grande parte destinata ad agrumi, colture orticole, un ampio giardino paesaggistico e una parte ornamentale e ricreativa adiacente alla zona della villa. Quest'ultima è stata trasformata diverse volte fino al completo abbandono, quando negli anni Cinquanta la Regione Siciliana ha acquisito parte della proprietà. Il parco Ninni Cassarà, di proprietà ora del Comune di Palermo, è stato ridisegnato attraverso una serie di sentieri, piste ciclabili, attrezzature sportive e rappresenta un polmone verde per una città come la nostra che è stata oggetto di notevoli speculazioni edilizie. Per questo studio, inizialmente è stato progettato ed effettuato un rilievo NRTK dei confini, dei percorsi pedonali e ciclabili, delle infrastrutture edilizie a supporto del parco, sfruttando la rete di stazioni permanenti GNSS del DICAM (operativa dal 2007); il rilievo è stato condotto con l'ausilio di un singolo ricevitore rover Leica modello GS15. Preliminarmente al rilievo NRTK, sono stati materializzati e misurati in modalità statica sedici punti di controllo, che sono stati catalogati attraverso specifiche monografie. Per quanto riguarda il rilievo delle essenze arboree, queste ultime rappresentano una porzione sostanziale del parco che è difficile da rilevare, ragionando in termini di elementi caratteristici, considerato che non si possono sempre ricondurre a geometrie semplici (basti pensare alle siepi o agli alberi da fusto). Per raggiungere precisioni elevate, senza ricorrere ad inutili esasperazioni, è stato condotto un rilievo con un ricevitore palmare Trimble modello GeoXH, concentrando lo studio sulla post-elaborazione dei dati grezzi e la valutazione delle precisioni ottenute. Infine, l'indagine è stata completata attraverso l'utilizzo del MMS Topcon modello IPS2. L'obiettivo era quello di integrare le prove GNSS attraverso lo sviluppo anche dei dati laser-scanner e di quelli posizionali georeferenziati, anche al fine di verificare la loro coerenza con i primi dati ottenuti dal rilievo NRTK. Come è noto, il sistema MMS oggetto di studio è costituito da una serie di sensori posti su un mezzo mobile, che permettono di estrarre dati laser-scanner e fotogrammetrici georeferenziati senza l'ausilio di punti di controllo a terra. L'attrezzatura utilizzata in questo lavoro era equipaggiata con sensori di posizione (un ricevitore GNSS, un sensore inerziale IMU che misura l'orientamento della piattaforma e di un odometro che rileva la velocità del veicolo e permette, per brevi distanze, di compensare l'assenza di segnale GNSS) e sensori di cattura delle immagini (telecamere stereoscopiche, camere sferiche e due laser-scanner). L'MMS è stato accompagnato da un sistema di controllo che elabora i dati acquisiti, in modo da orientarli secondo un unico sistema di riferimento e da un opportuno software che può elaborare il posizionamento del veicolo attraverso due criteri: a) in tempo reale, ottenendo una soluzione meno precisa ma utile per la verifica della rilevazione della posizione; b) post-processing: soluzione che permette un calcolo migliore della traiettoria attraverso opportuni algoritmi (es. filtro di Kalman). Nel caso oggetto di studio è stato testato il metodo in post processamento, per potere confrontare con maggiore precisione le traiettorie rispetto ai punti isolati ricavati con il rilievo NRTK. Sono stati ottenuti dai dati laser scanner modelli digitali del terreno significativi che sono stati verificati attraverso un confronto geometrico per scegliere quelli che meglio descrivono il comportamento delle infrastrutture del parco. L'analisi dei risultati del rilievo NRTK rilievo ha portato alla descrizione ed elaborazione di più di 3000 punti. Questi sono stati sottoposti a vari controlli statistici attraverso l'estrazione di grafici a dispersione per ogni valore DOP, attraverso il controllo dei parametri di qualità per le tre coordinate spaziali. L'intervallo di variabilità delle componenti X, Y e Z è stata sempre contenuta all'inteno di pochi centimetri di precisione. L'indagine relativa alle essenze arboree attraverso la correzione EGNOS ha dimostrato la capacità di ottenere un'elevata precisione anche nelle zone che presentano rumore del segnale, con valori caratteristici decimetrici. L'indagine MMS ha permesso di approfondire lo studio sui metodi per il trattamento delle nuvole di punti estratti attraverso sistemi MMS e georeferenziate con tecnologia IMU/GNSS. Questa fase della lavorazione ha confermato le difficoltà presentate a causa della grande quantità di dati. La nuvola di punti è stata sottoposta a rimozione del rumore attraverso le usuali operazioni evitando qualsiasi tipo di campionamento e conseguente perdita di dati. Sono stati isolati alcuni settori rappresentativi della nuvola di punti e sono stati estratti dei profili longitudinali, controllando la consistenza della nuvola con i dati ottenuti dal rilievo NRTK. Infine sono state estratte sezioni con processi automatici e manuali e sono state realizzati modelli digitali sviluppando sezioni trasversali lungo l'asse longitudinale Le sezioni sono state poi sottoposte a confronto dimensionale con il modello evidenziando notevoli differenze. L'estrazione automatica dalle sezioni non ha dato risultati soddisfacenti, poiché sono caratterizzati da un numero limitato di punti, mentre le sezioni estratte manualmente hanno mostrato un adeguato grado di definizione e precisione delle informazioni. Al termine del rilievo è stata anche sovrapposta rispetto alla cartografia comunale tutti i risultati dei rilievi NRTK, MMS, EGNOS, ottenendo un supporto CAD in scala 1:2000, che rappresenta un valido aggiornamento cartografico, da potere utilizzare per eventuali operazioni di manutenzione

    USO DEI PALMARI GNSS PER L’AGGIORNAMENTO CARTOGRAFICO: IL CASO STUDIO DEL COMUNE DI ROCCAMENA (PA)

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    This work is an example of survey for the map update and run with handheld GNSS and differential corrections data through the network of permanent stations. This case study is about urban drainage systems and lighting subnets within a limited area of the town of Roccamena, Italy. The survey has the primary target the planning of engineering data needed to implement a GIS, the study was performed as mode NRTK with correction VRS, affected, in particular, the wells of public lighting, the wells of white water and sanitation, in addition to the drains around the town, on a total area of approximately 33 square kilometers. Once homogenized the data was developed a Geographic Information System (GIS) with open source tools, paying particular attention to the structuring of the spatial database, designed according to technical rules dictated by the INSPIRE Directive

    Il monitoraggio topografico della cattedrale di Agrigento

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    L’oggetto del presente lavoro è il monitoraggio della cattedrale di San Gerlando di Agrigento, duomo eretto tra i secoli XI e XII, che sorge nella parte più alta della collina di Girgenti. Lo studio è significativo poiché, nel corso dei secoli la costruzione è stata soggetta a interventi di ristrutturazione e di consolidamento, resi necessari dai danni arrecati da frane che, in più occasioni, hanno coinvolto il territorio su cui essa sorge. Dal 2010 la chiesa è chiusa al culto per copiosi eventi franosi e idrogeologici che hanno allarmato ulteriormente anche la Protezione Civile. A seguito di questi eventi è stata avviata una campagna di indagini e monitoraggi con il fine della caratterizzazione geotecnica del sottosuolo, l’approfondimento della conoscenza dello stato attuale delle murature e il controllo dell’evoluzione della condizione di dissesto in atto. Nell’ambito dell’attività di monitoraggio del Duomo è stato prevista la realizzazione di un sistema di controllo topografico di precisione della parete nord a mezzo di una stazione totale automatizzata e di mini-prismi da monitoraggio. L'obiettivo di questo monitoraggio è la determinazione degli spostamenti rigidi delle struttura, delle deformazioni delle pareti determinabili misurando gli spostamenti relativi tra i punti di controllo e delle rotazioni della struttura rispetto ad un piano verticale. Il sistema di monitoraggio è costituito da venti punti di controllo (fissati nella parete nord del duomo), due capisaldi, una stazione totale automatizzata e una coppia di ricevitori GNSS. Attraverso la stazione totale automatizzata è stato eseguito un rilievo dei punti di controllo, mentre tramite i ricevitori GNSS sono determinati i punti per l’inquadramento del rilievo nel sistema di riferimento Gauss-Boaga e il controllo di eventuali spostamenti assoluti dei capisaldi. La stazione totale utilizzata è prodotta dalla Trimble, modello S8, ed è uno strumento nato appositamente per le operazioni di monitoraggio, dato che garantisce precisioni sulle letture angolari pari a 1" (0,1 mgon), portata Autolock e robotica (prismi passivi) a 500–700 m, precisione di puntamento a 200 m inferiore a 2 mm e precisione di puntamento a 300 m (deviazione standard) inferiore ad 1mm. I punti di controllo sulla parete nord della cattedrale sono stati materializzati attraverso dei prismi da monitoraggio da 25 mm collegati con staffe a L. Quest'ultime sono state bullonate ad una barra con estremità filettata inserita nella muratura e fissata attraverso resina espansa del tipo bicomponente. Il ricevitori utilizzati per il rilievo statico delle coordinate dei capisaldi sono ricevitori GNSS della Topcon, modello Hiper Plus. Lo schema del rilievo eseguito è di tipo classico e prevede la collimazione dei prismi da due punti stazione posti ad una distanza di circa duecento metri. Da ogni punto stazione sono stati effettuati diversi cicli di misura per ognuno dei quali, determinati angoli azimutali, zenitali e distanze inclinate, è stato possibile calcolare le coordinate dei punti. I punti di controllo sono stati distribuiti nelle tre elevazioni della parete della chiesa e, dopo essere stati collocati sono stati orientati verso i punti stazione e quindi fissati saldamente con chiavi speciali. La distribuzione dei punti da materializzare è stata decisa in relazione alla conoscenza delle zone del duomo maggiormente soggette agli spostamenti, in particolare sulla base delle indicazioni degli strumenti di monitoraggio già presenti. La campagna di misure, avviata nel mese di settembre dello scorso anno, ha previsto, per ogni giornata di rilievo, la determinazione delle coordinate dei punti di controllo da ogni caposaldo, collimando tutti i prismi ad intervalli di tempo fissati. Pertanto per ciascun punto di controllo si sono ottenute un numero ridondante di misure che hanno permesso di migliorare la conoscenza relativamente alla precisione del rilievo. Dall’elaborazione dei dati della stazione totale sono state ottenute le coordinate dei punti di controllo nel sistema di riferimento locale, quindi, note le coordinate dei capisaldi grazie al rilievo GPS, è stato possibile riferire tutte le misure ad un unico sistema di riferimento, quello nazionale Gauss-Boaga. Le coordinate dei punti di controllo sono state determinate con tre cicli di misura per ogni punto stazione ripetuto in quattro diverse giornate di misure. Al fine di apprezzare al meglio l’affidabilità del sistema di monitoraggio sono state analizzate le coordinate dei punti di controllo calcolate per ogni ciclo dai diversi punti stazione. L’analisi delle variazioni di coordinate dei punti di controllo è stata condotta calcolando le differenze tra la coordinata est, nord e quota della prima sessione con quelle delle sessioni successive. Successivamente si è affrontata una analisi che prevedesse il confronto delle coordinate del singolo punto di controllo determinate dai due punti stazione, durante le stesse giornate di rilievo. Questa analisi permette di evidenziare delle incertezze nella determinazione della coordinate est, nord e quota. In conclusione si può affermare che il sistema di collimazione automatica abbinato alla presenza di servomotori presenta evidenti vantaggi di produttività nell'esecuzione di reiterazioni o di cicli ripetuti di misure, e rende possibile l'esecuzione di monitoraggi di deformazioni in modo completamente automatizzato. Come si può notare dai diagrammi che saranno riportati nel lavoro definitivo tra le diverse sessioni di misure si hanno scostamenti delle coordinate dell’ordine di qualche millimetro. E’ da evidenziare che le variazioni sono state apprezzate da un solo punto stazione pertanto non possono considerarsi come spostamenti dei punti di controllo rispetto alla posizione iniziale ma sono da attribuire a errori di computazione, essendo comunque di un ordine di grandezza che rientra nella precisione attesa dal sistema. Tali scostamenti sono spesso imputabili a problemi di aggancio automatico del mini-prisma, non indifferente per le distanze presenti in questa applicazione. La distanza tra i punti di controllo e i capisaldi, come detto dell’ordine di duecento metri risulta essere un limite per la precisione stessa delle misura in quando non favorisce un'univoca collimazione del prisma. Si può affermare che per una precisione sub-centimetrica il sistema di monitoraggio realizzato possa ritenersi valido. Nel caso in cui si abbia la necessità di precisioni sub-millimetriche è necessario ricorrere a sistemi di monitoraggio fissi, posizionati in alloggi protetti da possibili manomissioni e che lavorino in maniera automatica e continua, così come dimostrato dalla precisione ottenuta all’interno di una stessa sessione. Nei prossimi mesi saranno disponibili ulteriori dati relativi ad altre campagne di misura

    Un'applicazione della Geomatica all'ambito forense: il GIS della Giustizia nelle Circoscrizioni Giudiziarie della Sicilia

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    In questo studio, elaborato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale dei Materiali (DICAM), dell’Università degli Studi di Palermo, si è sperimentato un Sistema Informativo Territoriale come Decision Support System in grado di fornire soluzioni alle decisioni strategiche degli amministratori della Giustizia nella revisione delle Circoscrizioni giudiziarie siciliane. Il Ministro della Giustizia, lo scorso anno, ha incaricato un gruppo di studio per la determinazione delle nuove competenze territoriali degli Uffici del Giudice di Pace e la loro conseguente distribuzione nel territorio, ormai indispensabile alla luce delle esperienze maturate nell’arco di oltre venti anni dalla data di istituzione della Legge n. 374/1991, i cui risultati sono stati formalizzati nella relazione finale approvata nel marzo 2012. Il progetto di riorganizzazione effettuato da parte degli organi istituzionali (Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 156), pur fissando i criteri per la sopravvivenza degli Uffici di Giudice di Pace (almeno in Sicilia, ambito dello studio), ha disposto la chiusura di tutte le sedi non circondariali (con l’esclusione di Pantelleria e Lipari, rimaste aperte per ovvie motivazioni di carattere geografico) non valutando eventuali possibili raggruppamenti territoriali. Il progetto di revisione ministeriale ha fissato i criteri per la sopravvivenza degli uffici di Giudici di Pace con semplici parametri numerici: il valore soglia dei procedimenti annui, che rappresenta il carico di lavoro mediamente sostenibile dal personale giudicante nel corso dell’anno solare pari a 568,3; il bacino di utenza, che non può inferiore a 100.000 abitanti, per ogni sede di Giudice di Pace. Pur condividendo alcuni criteri adottati nel progetto governativo, in questo studio si è implementata una metodologia oggettiva che ha consentito di valutare ogni singola sede di Giudice di Pace, analizzando le caratteristiche di operatività, con l’obiettivo di selezionare e premiare le sedi più efficienti. Il criterio di efficienza adottato, ha selezionato quelle sedi che, nell’arco dell’anno, hanno esaurito, in media per giudice, un numero di procedimenti uguale o superiore al valore soglia stabilito dallo studio governativo, tenendo conto inoltre dell’estensione del territorio di competenza, del numero di abitanti residenti nel medesimo territorio e dell’indice di litigiosità registrato nelle sedi negli anni presi a riferimento. Inoltre, in questo studio, è stato imposto il vincolo della distanza massima che ogni cittadino deve percorrere per raggiungere la sede circondariale di competenza; questo elemento comune ha posto tutti i cittadini su un piano di pari trattamento, preservando la figura storica del Giudice di Pace che è riuscita nel tempo a materializzare la semplicità d’accesso alla Giustizia. Sono stati raccolti, analizzati e valutati i dati di 110 sedi di Giudici di Pace, relative a 19 Circondari di Tribunale dei Distretti di Corte di Appello di Palermo, Caltanissetta, Messina e Catania, con competenze territoriali su tutti i 390 Comuni della Sicilia. I dati si riferiscono agli anni 2009-2010 per i distretti di Corte di Appello di Palermo e Caltanissetta e al periodo 2010-2011 per i distretti di Corte di Appello di Catania e Messina; sono stati forniti dal Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria e dei Servizi, Direzione Generale di Statistica, integrati da dati forniti dalla Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, Cisia di Palermo, dello stesso Dipartimento del Ministero della Giustizia. Lo studio è stato articolato in due fasi : nella prima è stata effettuata la determinazione di una metodologia oggettiva per l’individuazione delle sedi del Giudice di Pace più idonee, in termini di efficienza ed efficacia, ad offrire il servizio di giustizia; nella seconda è stata valutata lo sviluppo di un’analisi spaziale per l’individuazione del nuovo territorio di competenza di ogni sede di Giudice di Pace confermata. Nella prima fase sono stati assegnati dei punteggi alle sedi valutate, in base alle variabili prese in esame, ed è stata definita una graduatoria di efficienza ed efficacia. Il punteggio ottenuto dalla somma delle variabili standardizzate e pesate, ha consentito di stilare una graduatoria che è stata presa a riferimento nella scelta delle sedi dei Giudici di Pace da mantenere in esistenza. Nella seconda fase è stata elaborata un’attenta analisi spaziale per definire i nuovi territori di competenza. In questo studio, il vincolo della distanza massima che ogni cittadino deve percorrere per raggiungere la sede del Giudice di Pace di competenza, è stato fissato in 50 chilometri poiché, a parere degli autori, questa misura consente un buon compromesso tra minore percorrenza e ottimizzazione della distribuzione delle sedi giudiziarie, con particolare riferimento anche alle infrastrutture viarie siciliane. La prima valutazione è stata effettuata nelle sedi circondariali dei Giudici di Pace (queste non rientrano tra le sedi da sopprimere così come disposto dall’art. 1 lettera l), della legge 14 settembre 2011, n. 148) utilizzando il Network Analyst e in particolare la funzione di Service Area per individuare il territorio raggiungibile, in termini di percorrenza stradale, entro la distanza massima fissata dalla sede prescelta. Una volta individuata l’area di percorrenza sono state effettuate una serie di query spaziali per individuare tutte quelle Sedi comunali del Circondario che risultino servite dalla sede del Giudici di Pace prescelta; una volta ottenuta la copertura totale delle Sedi comunali è stata generata la matrice dei costi di spostamento all’interno della rete, con la funzione di Cost Matrix, così da stabilire, in base alla minore distanza di percorrenza, quali Comuni assegnare alla competenza di ogni sede del Giudici di Pace confermata. Stabilite le nuove competenze delle sedi dei Giudici di Pace è stata effettuata un’ultima analisi per verificare se, con le nuove competenze, queste sedi potessero raggiungere comunque un numero di nuove iscrizioni annue maggiori del valore soglia nazionale. Per giungere al dato presunto delle nuove iscrizioni nei nuovi territori di competenza della sede del Giudici di Pace si è operato nel seguente modo: • la media delle nuove iscrizioni di ogni sede di Giudici di Pace dei due anni presi a riferimento è stata suddivisa, proporzionalmente al numero di abitanti, per i propri Comuni di competenza; • il numero presunto di nuove iscrizioni di competenza di ogni singolo Comune è stato successivamente sommato secondo le nuove aggregazioni comunali stabilite dalla precedente analisi. L’attenta analisi dei dati elaborati e la precisa applicazione dei vincoli imposti in questo studio, hanno permesso di evidenziare come la soluzione proposta dallo studio governativo comprometterebbe il principio di parità di accesso alla giustizia ai cittadini di ben 55 comuni. Lo studio così strutturato ha di fatto analizzato situazioni del territorio siciliano molto complesse, evidenziando le criticità che lo caratterizzano; su tutte spiccano le peculiarità territoriali del Circondario di Termini Imerese e di Siracusa. Nella relazione illustrativa allegata allo schema di Decreto Legislativo recante: “Revisione delle Circoscrizioni giudiziarie – Uffici dei Giudici di Pace”, è previsto, per questi circondari, il mantenimento di una sola sede, per un bacino d’utenza pari a 295.069 abitanti e un’estensione territoriale pari a 5.759,65 Kmq per Termini Imerese e di 403.356 abitanti e un’estensione di 3.650,85 Kmq per Siracusa, compromettendo il principio della parità di trattamento tra i cittadini di ben 27 Comuni. Lo studio dimostra che, mantenendo in vita quattro sedi di Giudici di Pace per Termini Imerese e tre sedi per Siracusa, è possibile effettuare una revisione della geografia giudiziaria e un riassetto territoriale delle competenze, nel rispetto dei vincoli sia imposti dallo studio che dal valore soglia nazionale stabilito dallo studio governativo. Inoltre lo studio ha anche verificato che il valore presunto di nuove iscrizioni per le nuove competenze acquisite dagli uffici di Giudici di Pace confermati è superiore al valore soglia nazionale. Dai risultati ottenuti si può quindi affermare che la metodologia adottata consente comunque una riduzione significativa degli uffici dei Giudici di Pace presenti sul territorio siciliano pari al 74% contro l’81% della riduzione operata dallo studio di revisione governativo, riuscendo al contempo, come valore aggiunto, a garantire la parità di accesso alla giustizia da parte di tutti i cittadini

    Rilievo integrato presso il Borgo Schirò (PA)

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    Il lavoro qui presentato consiste in un rilievo integrato (Topografico/GPS statico/NRTK/Laser Scanner) di un piccolo contesto extraurbano siciliano, Borgo Schirò, noto per le vicende storiche che portarono alla sua costruzione a seguito dell’emanazione della legge n.1 del 2 gennaio 1940, per il superamento del latifondo. Data la natura varia degli elementi da rilevare (edifici, arredo urbano, strade) sono state adottate tecniche di acquisizione diversificate per ognuno di essi, le quali, in forma integrata, hanno permesso un utile confronto finale degli elaborati prodotti, offrendo la possibilità di effettuare analisi qualitative altamente accurate su singoli casi strutturali ed elevati gradi di dettaglio nei casi architettonici focalizzati. Le tempistiche notevolmente contenute e l’esiguità del numero degli operatori necessari alle operazioni di acquisizione ed elaborazione dei dati, rendono soddisfacenti gli esiti raggiunti e chiaramente proficua l’integrazione delle metodologie di rilievo adottate.The work here shown consists of an integrated survey (Topographic/static GPS/NRTK/Laser Scanning) of a small Sicilian extraurban context, Borgo Schirò, known for the historical events that led to its construction, following the issuance of the law n. 1 of January 2nd 1940, for the elimination of the latifondium. Given the different nature of the elements to be surveyed (buildings, urban elements, roads) different techniques of metric data acquisition were used for each of them. The integration of all of them, allowed a useful comparison of the final products, offering the possibility of making highly accurate qualitative analysis on the individual structural cases and a high level of detail in the architectural cases focused. The reduced timing and the very small number of operators needed for data acquisition and processing, make the achieved outcomes satisfactory and the integration of survey methods adopted clearly successful

    Il GIS per il monitoraggio e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Sicilia

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    Il problema dei rifiuti è una questione di grande attualità e di rilevanza nazionale: ogni giorno i servizi d’informazione trattano della cosiddetta “emergenza rifiuti” anche se, visto il perdurare e il rinnovarsi di tante “emergenze”, si dovrebbe parlare di ordinaria situazione di inefficienza del sistema di smaltimento. In realtà, la situazione della “gestione dei rifiuti” risulta essere assai più complessa di quanto emerga dai media nazionali. È ancora più arduo scoprire le “falle” del sistema e ricercare le motivazioni di una tale inefficienza, poiché, nella stessa penisola, l’applicazione della normativa di settore è avvenuta in maniera differente e disomogenea. Per questo arduo compito vengono sicuramente a supporto delle decisioni i sistemi informativi territoriali come strumento importantissimo per il monitoraggio e la programmazione di un problema vastissimo e pluridisciplinare come quello della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. L’attuazione di corrette pratiche di gestione dei rifiuti ha ripercussione in molti settori della vita civile di una Comunità interessando oltre al territorio e l’ambiente, la sanità, le infrastrutture, e non ultimo, l’ordine pubblico. Questo studio nasce dall’esigenza reale degli uffici del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti della Regione Siciliana di avere una visone d’insieme sulla situazione attuale delle Società d’Ambito (ATO) e una proiezione dei possibili scenari in vista dell’attuazione della legge che istituisce nell’isola le Società per la Regolamentazione dei Rifiuti (SRR). Partendo dall’acquisizione dei dati regionali, attività alquanto laboriosa e problematica sia per l’eterogeneità delle fonti sia soprattutto per la mancanza di una standardizzazione dei dati, e dalla loro validazione è stata creata una banca dati dettagliata sulla quantità di rifiuti prodotti nei singoli Comuni, la percentuale di raccolta differenziata, il costo del servizio complessivo e per abitante, il personale impiegato nei vari servizi ed il relativo costo, le infrastrutture presenti nel territorio (discariche, impianti di compost, centri comunali di raccolta, isole ecologiche), il costo del conferimento in discarica, l’analisi economica con i dati aggregati dei debiti e crediti delle ATO siciliane. Sono state anche effettuate delle simulazioni sullo stato futuro delle discariche a intervalli semestrali in relazione ai dati di produzione dei singoli comuni. Una volta strutturato il Database, sono state svolte parecchie analisi spaziali con strumenti GIS che hanno fatto emergere tutte quelle criticità, che sono alla base dell’enorme indebitamento nella gestione dei rifiuti, come le differenti tariffe di conferimento, le distanze dai centri di conferimento, l’inadeguatezza delle discariche, i costi del personale, ma hanno anche fatto emergere quello che sarà il futuro della gestione dei rifiuti in Sicilia con le costituende SRR, evidenziando immediatamente la loro distribuzione poco omogenea rispetto ai Comuni assegnati, e confrontando i dati di popolazione, la produzione di rifiuti e il numero dei Comuni appartenenti alle varie SRR, si nota una evidente sproporzione nella distribuzione dei carichi. Questo lavoro, attraverso uno studio approfondito delle dinamiche di conferimento dei rifiuti in discarica, vuole offrire una possibile soluzione al monitoraggio del ciclo dei rifiuti e al problema delle grandi distanze che i Comuni percorrono per lo smaltimento. Si è analizzata l’incidenza del trasporto sui costi di gestione e dell’impatto sull’ambiente, in relazione agli inquinanti immessi in atmosfera. La sola introduzione del correttivo di livellamento delle tariffe di conferimento nelle varie discariche, dovrebbe eliminare quasi totalmente il problema

    Riorganizzazione territoriale degli Uffici del Giudice di Pace

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    Lo studio si prefigge lo scopo di riorganizzare, con l’ausilio di applicativi GIS., la distribuzione degli uffici del Giudice di Pace (GdP) nel territorio siciliano, prendendo in analisi le sedi dei distretti di Corte di Appello di Palermo e Caltanissetta. L’articolazione dello studio avviene in due fasi : a) la ricerca di una metodologia oggettiva per l’individuazione delle sedi del Giudice di Pace più idonea, in termini di efficienza ed efficacia, per offrire il servizio di giustizia; b) l’individuazione del nuovo territorio di competenza per ogni sede del Giudice di Pace confermata, con un’attenta analisi spaziale. Per la ricerca di una metodologia oggettiva è stata realizzata una scheda di valutazione per assegnare alle sedi dei GdP un punteggio in base ad alcune variabili, già indicate nell’art. 1 lett. b della legge n.148 del 14/9/2011, e più precisamente: 1) il numero di abitanti di competenza; 2) l’estensione del territorio da servire; 3) l’indice di litigiosità della popolazione sull’ambito locale; 4) l’indice di produttività. Tale indice è stato creato appositamente in questo studio e consente di “premiare” quelle sedi di GdP che nel periodo analizzato hanno evidenziato una capacità di smaltimento uguale o maggiore al valore fissato dalla soglia nazionale. Per l’individuazione del nuovo territorio di competenza di ogni GdP è stata condotta un’analisi spaziale multicriteriale in ambiente GIS, su piattaforma Open Source. Partendo dalla Sede Circondariale del Giudice di Pace sono stati associati i territori dei Comuni raggiungibili entro 50 Km di percorrenza stradale. E’ stata tenuta in grande considerazione la definizione della distanza massima che ogni cittadino deve percorrere per raggiungere la sede del GdP di competenza perché è l’elemento comune a tutti i cittadini e li pone su un piano di pari trattamento. I risultati ottenuti permettono di affermare che l’analisi così strutturata consente comunque un’elevata riduzione degli uffici presenti sul territorio (pari al 74% contro l’83% operata dallo studio di revisione governativo), pur mantenendo operative le sedi dei GdP che nella valutazione oggettiva hanno ottenuto il punteggio migliore e riuscendo, comunque, a garantire un ufficio di Giudice di Pace a meno di 50 chilometri dalle sedi dei Comuni di competenza

    RILIEVI CINEMATICI IN NRTK PRESSO IL KARTODROMO DI TRISCINA (TP)

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    Già da alcuni anni i ricercatori del DICAM hanno avviato programmi di ricerca rivolti ad indagare la implicazioni che hanno i tracciati cinematici nella determinazione della posizione, con particolare riferimento alle prove condotte sulle reti di stazioni permanenti presenti nel territorio siciliano. La situazione di queste reti GNSS per il tempo reale, infatti nella nostra regione è in continua trasformazione: cronologicamente, dal 2007 è stata messa a punto una rete privata gestita dalla C.G.T. di Palermo, chiamata VRS Sicilia, con strumentazione Trimble, costituita da 18 SP, inquadrata nel datum ETRF89, mentre nel 2008 è stata realizzata la rete di stazioni pubblica GNSS progettata e realizzata dai ricercatori dell'ex Dipartimento di Rappresentazione (oggi DICAM) dell’Università di Palermo, con strumentazione Topcon, in collaborazione con Geotop Ancona, nell’ambito del progetto di ricerca nazionale PRIN2005 (Reti di stazioni permanenti GPS per il rilievo in tempo reale in impieghi di controllo e emergenza), costituita da 9 SP, inquadrata nel datum IGS05. La Geotop, successivamente alla collaborazione con l’Università e nell’ambito della propria attività commerciale, ha provveduto all'ampliamento della rete; ad oggi la situazione della rete è costituita da 20 SP, inquadrata nel datum IGS05. Dal 2009 anche l’INGV (che tradizionalmente in Sicilia era presente per il monitoraggio e il controllo nelle aree regionali sismogeneticamente più rilevanti come quelle del versante orientale) ha sviluppato una rete di stazione permanenti per il tempo reale pubblica chiamata Sicili@net, che si appoggia alla Rete GPS gestita dalla Sezione di Catania dell’Istituto. Questa rete, costituita da 26 SP, con strumentazione Leica, è inquadrata nel datum RDN. Infine, ma non per questo meno importante è la rete SmartNet ItalPoS gestita direttamente da Leica Geosystem, costituita da 14 SP, di cui alcune della stessa rete INGV-RING
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