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    Effects of a laboratory-based aerobic exercise intervention on brain volume and cardiovascular health markers: protocol for a randomised clinical trial

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    INTRODUCTION: Physical activity (PA) has beneficial effects on brain health and cardiovascular disease (CVD) risk. Yet, we know little about whether PA-induced changes to physiological mediators of CVD risk influence brain health and whether benefits to brain health may also explain PA-induced improvements to CVD risk. This study combines neurobiological and peripheral physiological methods in the context of a randomised clinical trial to better understand the links between exercise, brain health and CVD risk. METHODS AND ANALYSIS: In this 12-month trial, 130 healthy individuals between the ages of 26 and 58 will be randomly assigned to either: (1) moderate-intensity aerobic PA for 150 min/week or (2) a health information control group. Cardiovascular, neuroimaging and PA measurements will occur for both groups before and after the intervention. Primary outcomes include changes in (1) brain structural areas (ie, hippocampal volume); (2) systolic blood pressure (SBP) responses to functional MRI cognitive stressor tasks and (3) heart rate variability. The main secondary outcomes include changes in (1) brain activity, resting state connectivity, cortical thickness and cortical volume; (2) daily life SBP stress reactivity; (3) negative and positive affect; (4) baroreflex sensitivity; (5) pulse wave velocity; (6) endothelial function and (7) daily life positive and negative affect. Our results are expected to have both mechanistic and public health implications regarding brain-body interactions in the context of cardiovascular health. ETHICS AND DISSEMINATION: Ethical approval has been obtained from the University of Pittsburgh Institutional Review Board (IRB ID: 19020218). This study will comply with the NIH Data Sharing Policy and Policy on the Dissemination of NIH-Funded Clinical Trial Information and the Clinical Trials Registration and Results Information Submission rule. TRIAL REGISTRATION NUMBER: NCT03841669

    Horacio Quiroga o el destierro de la memoria

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    Los ojos en la ciudad

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    El cuerpo de la violencia: "Mujeres so\uf1aron caballos" de Daniel Veronese

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    El cuerpo de la violencia.Mujeres so\uf1aron caballos Il carattere paradigmatico di Mujeres so\uf1aron caballos di Daniel Veronese (1999) come opera rappresentativa della storia e della cultura argentina negli anni a cavallo del secolo, \ue8 confermato non solo dall\u2019anomala continuit\ue0 delle sue rappresentazioni e messe in scena lungo il decennio, ma anche dai risultati di una dettagliata e minuziosa analisi testuale. Il genere mobilita distinte categorie ermeneutiche secondo un maggiore o minore avvicinamento alla gestualizzazione drammaturgica o, in alternativa, al testo nella sua organizzazione e nelle sue attualizzazioni letterarie. Risultano inerziali, di conseguenza, i vincoli che la rappresentazione proietta partendo dalla sede nella quale si realizza, le circostanze, la contestualizzazione storica. Questo lavoro si propone di analizzare solamente il testo e le sue implicazioni letterarie e culturali, senza entrare nel merito dell\u2019ambito strettamente teatrale della rappresentazione e della sua concezione scenica. Sono presenti rinvii subliminali a spazi e processi della storia del teatro argentino nell\u2019opera di Veronese. La stanza nella quale si sviluppa tutta l\u2019opera, caratterizzata dallo spazio quasi inesistente che i personaggi occupano per i loro spostamenti, e l\u2019obbligato contatto dei corpi, rimanda indubbiamente agli angusti spazi delle stanze dei conventillos, dove i personaggi del grotesco criollo materializzavano i conflitti sociali e personali del processo immigratorio. Allo stesso tempo, la disubbedienza strutturale alle logiche regole della convivenza, che sembra regolare le oscillanti relazioni dei personaggi, rinvia anche alle articolazioni locali del teatro della crudelt\ue0 degli anni sessanta/settanta e alla sua particolare strutturazione a partire dal significato (e non dal significante) della violenza. I rimandi, senza dubbio, innescano un\u2019altra dimensione della semantica teatrale nell\u2019opera di Veronese. In qualche modo i modelli citati esibivano un\u2019etica della violenza -spaziale, interpersonale- che procedeva dall\u2019esterno degli individui e li condizionava. Il lato \u201cesteriore\u201d era ideologizzato e ideologizzabile. In un caso, implicava le letture dell\u2019immigrazione e dei conflitti in essa implicati e nell\u2019altro, le frizioni sociali corrispondenti alle differenti fasi della crisi di identit\ue0 collettiva. In Mujeres so\uf1aron caballos tanto l\u2019asfissiante riduzione dello spazio quanto le relazioni non consequenziali che i protagonisti verbalizzano, risultano di difficile ascrizione a schemi generalizzanti perch\ue9 la materia discorsiva si disloca continuamente, alternando poetiche e vuoti di oscura materialit\ue0. In Mujeres so\uf1aron caballos c\u2019\ue8 una sapiente rappresentazione dei conflitti tra le distinte modellizzazioni normative presenti nella cultura argentina alla fine del secolo XX. La nuova violenza cui il testo fa riferimento non ha connotazioni definite. Scaturisce dagli individui che non riescono a esplicitare i loro dispositivi interiori e che non attuano nessuna delle molte norme sociali presenti contemporaneamente. La percezione delle rinegoziazioni identitarie dei patti sociali in atto dagli anni ottanta non consolida spazi collettivi di affermazione. Propone solo labili equilibri tra il globale e il locale, moltiplicando la decentralizzazione dei criteri di lettura e l\u2019ineludibile frammentariet\ue0 degli spazi interiori che ricompongono isomorficamente la violenza del recente passato della societ\ue0 argentina. La comunicazione patologizzata rinvia alle origini della violenza impudicamente esibita, all\u2019intento di modellizzare un\u2019oscenit\ue0 teatrale fatta di disvelamenti e alla proposta di materializzare nuovi spazi interiori di riflessione culturale
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