8 research outputs found

    J\uf3zsef Kiss. \u201cFuochi\u201d di malinconia prima della catastrofe

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    La produzione poetica di J\uf3zsef Kiss (1843-1921) mette in luce le attese degli ebrei ungheresi assimilati, inesorabilmente spezzate dal trattato di Trianon del 1920, dopo la dissoluzione dell\u2019Impero Austro-Ungarico. Nel suo volume Zsid\uf3 dalok (Canti ebraici) egli annunciava agli ebrei la conquista di una nuova patria e di una nuova libert\ue0, ispirandosi, oltre che alla lirica popolare, alla vita dei poveri delle campagne ungheresi. Particolarmente significative, le due ballate Simon Judit (Judit Simon) e \uc1gota Kisasszony (La signorina \uc1gota) che attirarono l\u2019attenzione del pubblico. Le sue speranze di una patria ritrovata sembrarono concretizzarsi nel 1896, con le celebrazioni del millesimo anniversario dell\u2019honfoglal\ue1s (stanziamento nel bacino carpatico) da parte dei Magiari di \uc1rp\ue1d. Ma, il trattato di Trianon, che priv\uf2 l\u2019Ungheria di circa due terzi del suo territorio, facendo perdere ad alcuni milioni di Magiari la loro originaria cittadinanza, riapr\uec aspramente il problema della distinzione tra \u201cveri\u201d Ungheresi e \u201cassimilati\u201d. La politica di tolleranza nei confronti delle minoranze croll\uf2, lasciando il posto a violente diatribe. Un nuovo antisemitismo s\u2019impose e J\uf3zsef Kiss, prima di morire da povero ebreo, fece in tempo a sentirlo

    Lo sciamanesimo ugrofinnico e la tradizione celtica

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    Le tipologie comuni alle credenze celtiche e alle tradizioni sciamaniche vanno oltre un primordiale stadio di animismo, lasciano trasparire un sostrato culturale composito e presuppongono per certi aspetti la condivisione e parziale assimilazione, mediante processi di adattamento, dell\u2019immaginario delle popolazioni ugrofinniche e siberiane, conosciuto attraverso contatti diretti o indiretti. Nelle saghe e nelle tradizioni celtiche assai numerosi sono gli elementi che si riallacciano allo sciamanesimo. Basti pensare, a tal proposito, alle metamorfosi degli eroi in esseri simbolici in stretto rapporto con l\u2019aldil\ue0, alle magiche donne alla guardia di fontane o di laghi, ai veggenti o ai personaggi impazziti, capaci di volare, al difetto di deambulazione o alle parti in metallo del corpo di certi personaggi ultraterreni o \u201ciniziati\u201d, capaci di esperienze simili a quelle degli sciamani, alla valenza magica attribuita al nome dei singoli personaggi, ai ponti che conducono nell\u2019oltremondo, ai viaggi ultraterreni. Tra l'altro, ricordano da vicino lo scenario mitico e magico dello sciamanesimo ugrofinnico e siberiano anche il culto della testa e il totemismo animale e vegetale

    Il Kalevala e la melanconia

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    Si analizza la melanconia dei personaggi dell\u2019epopea nazionale finnica, che affonda le sue radici nella visione mitica e magica del mondo su cui si basa l\u2019antica tradizione sciamanica finnico-careliana. Questo sentimento \u201cdi confine\u201d pu\uf2 essere foriero di nuova vita o di morte, intesa come premessa di una futura renovatio. In particolare, ci si sofferma sulla melanconia di Aino, di V\ue4in\ue4m\uf6inen, della madre di Lemmink\ue4inen, di Kullervo, della sorella di Kullervo, della sposa che deve abbandonare la propria famiglia per trasferirsi nella casa del marito. Si prende pure in esame la melanconia della condizione umana inevitabilmente associata a quella del perenne divenire della storia, della sua temporalit\ue0

    Il \u201cmito\u201d degli amuleti nella vita quotidiana delle popolazioni siberiane e ugrofinniche del Nord

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    L\u2019articolo prende in considerazione la simbologia degli amuleti delle popolazioni ugrofinniche e siberiane che richiama i grandi temi della creazione, della lotta tra bene e male, dei totem vegetali e animali, ricorrenti nelle leggende. Si sofferma, in particolare, sugli amuleti che adornano i costumi rituali degli sciamani, le cui raffigurazioni rievocano i miti delle origini e la cosmologia tradizionale. Le categorie degli amuleti presi in esame offrono una significativa documentazione della cultura spirituale delle singole comunit\ue0 nel corso delle varie epoche e rappresentano un valido supporto per le ricerche volte alla ricostruzione della storia dello sciamanesimo

    Maestri di guarigione e tradizione eurasiatica

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    Analisi comparativo-contrastiva delle sedute di guarigione degli sciamani ugro-finnici e siberiani e dei guaritori europei occidentali. Gli elementi sciamanici nella visione del mondo delle popolazioni indeuropee

    Simboli e miti della tradizione sciamanica. Presentazione del libro e giornata di studi (28 novembre 2007)

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    Giornata di studi incentrata sulla presentazione del libro "Simboli e miti della tradizione sciamanica", con interventi di specialisti internazionali di mitologia e sciamanismo

    Quaderni di Studi Indo-Mediterranei

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    La Collana \ue8 dedicata allo studio dell\u2019antica e vasta area culturale che si estende dal bacino del Mediterraneo sino all\u2019Oceano Indiano. Un\u2019area nella quale si sono sviluppate molte delle pi\uf9 importanti civilt\ue0, aventi tutte ben pi\uf9 d\u2019un tratto comune, perch\ue9 fortemente unite lungo i secoli e i millenni, e non solo economicamente. Si pensi agli scambi commerciali e culturali, nonch\ue9 agli insediamenti umani, che hanno nei secoli segnato la formazione, toccandone quindi l\u2019identit\ue0 stessa, delle diverse regioni mediterranee; o ai plurisecolari contatti stabilitisi tra il Mediterraneo e le zone eurasiatiche, sia per terra dalla cosiddetta \u2018Via della Seta\u2019, che per mare dall\u2019ancor pi\uf9 lunga \u2018Rotta delle Spezie\u2019. I volumi della Collana prendono in considerazione soprattutto il periodo che va dalla fine del mondo antico sino alle soglie dell\u2019era contemporanea, com\u2019\ue8 noto caratterizzato da importanti sviluppi della civilt\ue0 ebraica, cristiana, islamica e indiana, e pongono particolare attenzione alla funzione di trait d\u2019union fra Oriente e Occidente svolta dal mondo iranico e turco, dal mondo slavo e da quello greco-bizantino. Questo senza trascurare i pi\uf9 tradizionali ambiti del sapere \u201cmediterraneo\u201d, \u201cislamico\u201d, \u201cindiano\u201d ma, al contrario, con il preciso intendimento di porli in relazione dialogica con questa dimensione di scambio spesso negletta dagli studi di settore
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