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    LE DIMENSIONI LINGUISTICHE IN TUTTE LE DISCIPLINE SCOLASTICHE. UNA GUIDA PER L’ELABORAZIONE DEI CURRICOLI E PER LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

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    Nell’aprile del 2014 la Raccomandazione CM/ Rec(2014)5 del Comitato dei Ministri degli Stati membri del Consiglio d’Europa ha attirato l’attenzione “sull’importanza delle competenze nella(e) lingua(e) di scolarizzazione per l’equità e la qualità nell’educazione e per il successo scolastico”. Uno dei principi fondamentali posti in evidenza dalla Raccomandazione è l’importanza della lingua, non solo in quanto specifica materia di studio, ma anche in tutte le discipline del curricolo. È questo un aspetto dell’insegnamento linguistico che rappresenta una sfida particolare per i responsabili politici e per tutti coloro che svolgono la loro professione nel campo dell’educazione perché richiede nuove idee e una prospettiva globale e interdisciplinare. Per questa ragione la Guida che qui si presenta è stata redatta per facilitare l’attuazione dei principi e delle misure indicate dalla Raccomandazione. Ha lo scopo di mostrare perché la padronanza della lingua è importante in tutte le materie e quali ne sono le implicazioni per le politiche linguistiche e le pratiche d’insegnamento.The language dimension in all subjects. A Handbook for Curriculum development and teacher trainingIn April 2014 a Recommendation of the Committee of Ministers of the Council of Europe drew attention to ‘The importance of competences on the language(s) of schooling for equity and quality in education and for educational success' (Recommendation CM/Rec(2014)5. One of the key principles in the Recommendation highlights the importance of language not just as a separate subject in school but in all subjects across the curriculum. This is an aspect of language education that presents a particular challenge for policy-makers and practitioners, since it requires new insights and a whole-school, cross-curricular perspective. This Handbook has been written, therefore, in order to support the implementation of the principles and measures set out in the Recommendation. It aims to show why language in all subjects is important, and what the implications are for policy and practice

    Fede e Superstizione nell’ antica poesia francese.

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    Geologia dell'Appennino marchigiano-romagnolo tra le valli del Savio e del Foglia (Note illustrative alla carta geologica a scala 1:50.000).

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    This paper takes into account the relationships between "autochthonous" deposits of the Umbro-Marchean-Romagna sequence and allochthonous ones of the Val Marecchia sheet. New structural data, regarding both Epiligurian and Early Pliocene deposits, show strong evidences of the existence of synsedimentary tectonics. Six depositional sequences, separated by erosional surfaces, have been recognized inside Epiligurian deposits and they were controlled by different tectonic phases. During these phases the movement of the Val Marecchia sheet took place by thrust faults set in imbricated slices along one or more surfaces: Apenninic compressional regime (from SW to NE) caused this pattern and modelled "autochthonous" sequence in folds and slices overthrusted to NE.A deep structural depression, transversal to the Apenninic chain, probably related to wrench-fault tectonics (Grosseto-Marecchia line) occurred since Tortonian and controlled the sedimentation of the Umbro-Marchean-Romagna sequence until Early Pliocene (Globorotalia puncticulata Zone).A palaeogeographic reconstruction of this area during Middle Miocene-Early Pliocene is proposed; Apenninic compressional regime played two different roles in the construction of the structural elements of the Val Marecchia area. Structural "autochthonous" highs became evident since Middle-Late Miocene and controlled rate and dynamics of the "substratum" of the Val Marecchia sheet. On the other hand over the allochthonous sheet small sedimentary basins (piggyback and overstep basins) were formed during Middle Miocene to Early Pliocene and their stratigraphic wedging and unconformities were controlled by continuous movement of the Val Marecchia sheet

    Villici Industrianti Commercianti. Le radici storiche e culturali di una vicenda di sviluppo locale. Il caso di Bessica, villa dell'Alto Trevigiano

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    Il paradigma del "locale" sta acquisendo una posizione di centralità nel dibattito e nelle politiche in materia di sviluppo, tendendo a soppiantare l'approccio d'impronta regionalista che aveva informato la riflessione e l'azione a partire dalla fine degli ultimi anni Sessanta. L'attenzione che tale paradigma rivolge alle componenti immateriali dello sviluppo, ossia al sistema di valori, attitudini, saperi e convenzioni specifico di ogni ambito locale, comporta un profondo rimaneggiamento della mappa delle competenze disciplinari e sollecita lo studioso a frequentare l'intero spettro delle scienze umane e sociali, dall'economia alla sociologia, dall'antropologia alla storia, dalla psicologia alla politica. Compito affascinante e rischioso allo stesso tempo poiché, mentre apre alla prospettiva di inedite sintesi interpretative, espone al pericolo di un olismo superficiale e inconcludente. Fortunatamente, la riflessione sul "locale" ha approntato un congruo bagaglio di strumenti analitici, di cui il più fecondo appare il concetto di "capitale sociale", riassuntivo di quell'insieme di elementi immateriali, aventi origine nella dimensione sociale, che costituiscono il fertile terreno di coltura di percorsi locali di sviluppo. Il lavoro presentato in questo libro è il risultato di una ricerca, condotta insieme da un economista e da uno storico, sul processo che, in un arco temporale di lunga durata, ha portato alla costituzione di un capitale sociale specifico, all'interno di una dimensione territoriale estremamente circoscritta - il villaggio di Bessica, nell'alto Trevigiano - e alla sua successiva "valorizzazione" nell'avvio di un singolare quanto fortunato processo di sviluppo. In particolare, la ricerca si è soffermata sul ruolo ricoperto dal ceto dei massari nella formazione di uno spiccato spirito d'intrapresa in un ambiente di cultura tradizionale e sull'importanza, rivelatasi cruciale, che in tale processo hanno dimostrato di svolgere le istituzioni comunitarie

    Incontro nazionale dei Dottorati di ricerca delle materie compositive, DPAU, Roma, 22 aprile 1993 (a cura di Ruggero Lenci)

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    Nel convegno, a cura di Ruggero Lenci, i sono dibattute l linee dei dottorati di ricerca nele materie composiive
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