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    The murine natural cytotoxic receptor NKp46/NCR1 controls TRAIL protein expression in NK cells and ILC1

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    TRAIL is an apoptosis-inducing ligand constitutively expressed on liver resident type 1 innate lymphoid cells (ILC1) and a subset of Natural Killer (NK) cells where it contributes to NK cell anti-tumor, anti-viral and immunoregulatory functions. Yet the intrinsic pathways involved in TRAIL expression in ILC remain unidentified. Here we demonstrate that the murine natural cytotoxic receptor mNKp46/NCR1, expressed on ILC1 and NK cells, controls TRAIL protein expression. Using NKp46-deficient mice, we show that liver ILC1 lack constitutive expression of TRAIL protein and that NK cells activated in vitro and in vivo fail to upregulate cell-surface TRAIL in the absence of NKp46. We show that NKp46 regulates TRAIL expression in a dose-dependent manner and that the reintroduction of NKp46 in mature NK cells deficient for NKp46 is sufficient to restore TRAIL surface expression. These studies uncover a link between NKp46 and TRAIL expression in ILC with potential implications in pathologies involving NKp46-expressing cells

    IL NEGLECT COME PRINCIPALE RESPONSABILE DELLA PERDITA DI AUTONOMIA E AUTOSUFFICIENZA IN SOGGETTO AFFETTO DA DECLINO COGNITIVO DI GRADO LIEVE

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    La negligenza spaziale unilaterale è una delle patologie più frequentemente riscontrate dopo un danno cerebrale all’emisfero destro (40%-81%) e consiste in un deficit di consapevolezza dello spazio contro- lesionale. È una condizione neurologica e neuropsicologica caratterizzata dal danneggiamento di particolari zone del cervello: la persona non presta più attenzione a una porzione dello spazio interessato. Esistono tre tipi di neglect: il neglect dello spazio personale impedisce al paziente la consapevolezza dell’emisoma contro-lesionale; pazienti che presentano questa patologia avranno difficoltà nel vestirsi o nel lavare la metà del corpo contro-laterale rispetto alla lesione; il neglect dello spazio peripersonale riguarda quello spazio “attorno” al corpo delimitato dai movimenti di raggiungimento. Rischiano di essere ignorati gli oggetti presenti sulla parte contro- laterale dello spa-zio, rispetto alla sede della lesione, per esempio di un tavolo o del piatto; il neglect dello spazio extrapersonale in cui il paziente avrà difficoltà a percepire oggetti o persone nella zona contro-laterale alla lesione

    CASE REPORT: UN CASO DI DEMENZA A CORPI DI LEWY

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    La demenza a corpi di Lewy (Dementia with Lewy Bodies, DLB) rappresenta la seconda più comune causa di demenza su base degenerativa nella popolazione anziana dopo la demenza di Alzheimer. La prevalenza della DLB oscilla tra lo 0 e il 30,5% nei pazienti affetti da demenza. La DLB è caratterizzata dall’accumulo all’interno delle cellule neuronali e gliali di aggregati insolubili di alfa-sinucleina denominati corpi di Lewy. L’età di esordio clinico della DLB oscilla dai 50 agli 85 anni, con un media di 68 anni. Nella DLB la compromissione della sfera cognitiva si caratterizza tipicamente per la presenza di episodi di disorientamento e confusione mentale in un contesto di progressivo deficit cognitivo. I pazienti affetti da DLB mostrano tipicamente una compromissione simultanea delle funzioni attentive, esecutive e della abilità visuospaziali con relativa conservazione delle capacità mnesiche

    GRUPPO DI PSICOTERAPIA CON SOGGETTI DEFINITI MILD COGNITIVE IMPAIRMENT

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    Il particolare momento di vita legato ai continui cambiamenti psico-socio-cultarali impone a tutti coloro che si occupano di relazioni d’aiuto, un ripensamento che riguardi i dispositivi di cura, sì da riuscire a dare risposte in termini terapici alle nuove sofferenze portate dai nostri pazienti. Il seguente lavoro prova a chiarire come tale pensiero critico abbia prodotto dei risultati all’interno del servizio centro UVA n° 6 del Policlinico di Palermo - reparto di Geriatria

    IL TESTAMENTO BIOLOGICO NEL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA: CONSIDERAZIONI BIOETICHE E SUGGERIMENTI NELLA PRATICA CLINICA

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    La demenza rappresenta oggi una delle principali priorità del sistema sanitario, in termini sia clinici che assistenziali, con un importante impatto sulla popola-zione mondiale. Un recente report redatto dalla comunità scientifica ha evidenziato come circa 46 milioni di soggetti hanno ricevuto diagnosi di demenza nel corso del 2015. Il trend intrapreso suggerisce che questa cifra possa aumentare progressivamente in futuro: è stimato che circa 130 milioni di persone saranno affette da demenza nei prossimi quarant’anni. Nonostante la cruda sincerità di tali numeri, il progresso delle conoscenze cliniche nel campo delle demenze non sempre ha progredito di pari passo con il miglioramento dei molteplici aspetti sanitari e assistenziali che riguardano un paziente affetto da demenza. Generalmente si rischia di intendere il declino cognitivo come una normale conseguenza dell’invecchiamento, pertanto inesorabile. È importante sottolineare come il paziente con demenza, rispetto a pazienti affetti da patologia di diversa natura, abbiano meno possibilità di esprimere autonomamente le proprie volontà a causa della nefasta progressione della malattia che lo rende gradualmente meno consapevo-le del proprio quadro clinico e delle proprie necessità terapeutiche ed assistenziali. La delicata connotazione bioetica delle demenze è attualmente oggetto di dibatti-to, essendo sensibile a svariate interpretazioni di natura medico-legale

    UN INTERVENTO INTEGRATO TRA TERAPIA FARMACOLOGICA E NON FARMACOLOGICA IN UN CASO DI COREA DI HUNTINGTON: PRIMI RISULTATI

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    Il lavoro che presentiamo riguarda un intervento integrato effettuato attraverso terapia farmacologica e non farmacologica (musicoterapia) realizzato all\u2019interno del centro U.V.A. N\ub06 dell\u2019A.O.U.P. del Policlino \u201cP. Giaccone\u201d di Palermo con una paziente affetta da Corea di Huntington, di 59 anni, seguita precedentemente dall\u2019ambulatorio di neurologia della stessa azienda. La paziente si \ue8 ripresenta nel nostro centro uva nel novembre del 2015 a causa di un peggioramento delle turbe dell\u2019equilibrio, della coordinazione motoria, dei movimenti coreici, dei deficit di memoria e del tono dell\u2019umore in senso depressivo, facile irritabilit\ue0 e labilit\ue0 emotiva; in terapia con trifluoperazina dicloridrato, alprazolam, sodio valproato e tetrabenazina

    ALLUCINAZIONI VISIVE: TRA DEMENZA E PSICOSI

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    Le allucinazioni possono comparire in corso di varie patologie (psicosi, delirium, demenza, emicrania, neoplasia, epilessia) o possono essere altresì indotte da farmaci. Esse sono percezioni involontarie e ricorrenti di immagini in assenza di un corrispondente stimolo fisico esterno. Possono essere classificate in semplici o complesse. Si definisce allucinazione semplice quella in cui è attivata una singola modalità sensoriale e quindi la percezione non richiede un’elaborazione cognitiva per essere decodificata (ad es. vedere un oggetto in una stanza); complessa è invece l’allucinazione in cui sono attivate più modalità sensoriali (es. vedere un leone sentendo che ruggisce) o in cui la percezione viene elaborata in aree cerebrali diverse da quelle sensitive primarie (voci dialoganti sono percepite e decodificate nelle aree cerebrali deputate al linguaggio). In relazione alla loro prevalenza (stimata dal 4% al 76%) le allucinazioni sono considerate uno dei sintomi psicotici più frequenti nelle patologie neurodegenerative, specialmente in stadi moderati-severi di malattia. Risultano maggiormente presenti quelle visive e uditive, seguite da quelle somatiche, olfattive e tattili. Indipendentemente dalla loro modalità sensoriale, le allucinazioni sono associate a un maggiore e più rapido declino cognitivo e a un aumento del tasso di stress e depressione del tono dell’umore nel paziente

    The Murine Natural Cytotoxic Receptor NKp46/NCR1 Controls TRAIL Protein Expression in NK Cells and ILC1s

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    Summary: TRAIL is an apoptosis-inducing ligand constitutively expressed on liver-resident type 1 innate lymphoid cells (ILC1s) and a subset of natural killer (NK) cells, where it contributes to NK cell anti-tumor, anti-viral, and immunoregulatory functions. However, the intrinsic pathways involved in TRAIL expression in ILCs remain unclear. Here, we demonstrate that the murine natural cytotoxic receptor mNKp46/NCR1, expressed on ILC1s and NK cells, controls TRAIL protein expression. Using NKp46-deficient mice, we show that ILC1s lack constitutive expression of TRAIL protein and that NK cells activated in vitro and in vivo fail to upregulate cell surface TRAIL in the absence of NKp46. We show that NKp46 regulates TRAIL expression in a dose-dependent manner and that the reintroduction of NKp46 in mature NK cells deficient for NKp46 is sufficient to restore TRAIL surface expression. These studies uncover a link between NKp46 and TRAIL expression in ILCs with potential implications in pathologies involving NKp46-expressing cells. : Sheppard et al. find that mice deficient in the activating receptor NCR1/NKp46 (Ncr1−/−) fail to express the apoptosis-inducing ligand TRAIL at the surface of group 1 innate lymphoid cells (ILC1s). Keywords: NK cell, natural killer cell, NKp46, ILC1, TRAIL, IL-15, IL-

    Seminal Plasma HIV-1 RNA Concentration Is Strongly Associated with Altered Levels of Seminal Plasma Interferon-γ, Interleukin-17, and Interleukin-5

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    Seminal plasma HIV-1 RNA level is an important determinant of the risk of HIV-1 sexual transmission. We investigated potential associations between seminal plasma cytokine levels and viral concentration in the seminal plasma of HIV-1-infected men. This was a prospective, observational study of paired blood and semen samples from 18 HIV-1 chronically infected men off antiretroviral therapy. HIV-1 RNA levels and cytokine levels in seminal plasma and blood plasma were measured and analyzed using simple linear regressions to screen for associations between cytokines and seminal plasma HIV-1 levels. Forward stepwise regression was performed to construct the final multivariate model. The median HIV-1 RNA concentrations were 4.42 log(10) copies/ml (IQR 2.98, 4.70) and 2.96 log(10) copies/ml (IQR 2, 4.18) in blood and seminal plasma, respectively. In stepwise multivariate linear regression analysis, blood HIV-1 RNA level (p<0.0001) was most strongly associated with seminal plasma HIV-1 RNA level. After controlling for blood HIV-1 RNA level, seminal plasma HIV-1 RNA level was positively associated with interferon (IFN)-γ (p=0.03) and interleukin (IL)-17 (p=0.03) and negatively associated with IL-5 (p=0.0007) in seminal plasma. In addition to blood HIV-1 RNA level, cytokine profiles in the male genital tract are associated with HIV-1 RNA levels in semen. The Th1 and Th17 cytokines IFN-γ and IL-17 are associated with increased seminal plasma HIV-1 RNA, while the Th2 cytokine IL-5 is associated with decreased seminal plasma HIV-1 RNA. These results support the importance of genital tract immunomodulation in HIV-1 transmission
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