37 research outputs found

    Option Pricing under the Variance Gamma Process

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    Grassella

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    Non vi sono citazioni storiche riferite a questo vitigno, ed è stato censito per la prima volta nel 2007/2008 in Garfagnana (D'Onofrio et al., 2015).Non corrisponde a nessuno dei vitigni al momento presente nei vari database viticoli ed appare come essere presente esclusivamente in Garfagnana (D'Onofrio et al., 2015). Appare avere una relazione di parentela di primo grado (genitore-figlio) con la 'Canina bianca', un altro vitigno presente esclusivamente in Garfagnana, suggerendo che si tratta effettivamente di un vitigno autoctono della Garfagnana (Lucca).In Garfagnana l'uva appare di buona qualità (dolce e con una buona acidità) e per quanto riguarda l'epoca di maturazione appare essere tra la 2 e 3 epoca. Produce dei vini di buona struttura

    Portugais bleu

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    E' un vitigno diffuso soprattutto in Francia che si ritiene sia stato introdotto dal nord del Portogallo nel 1772 dal Conte Johann von Fries, e poi nel 1840 fu introdotto in Germania dal Johann Philipp Bronner.E' coltivato in Francia e Germania su piccole superfici che si stanno rulteriormente iducendo. In Italia è stato recentemente censito e caratterizzato in Garfagnana.E' un vitigno precoce (prima-seconda epoca), motivo per il quale è stato introdotto in Garfagnana con il nome di 'Portoghese' 8D'Onofrio et al., 2015). I grappoli sono grandi e compatti, sensibili a peronospora e oidio. Produce un vino poco strutturato, ma ben colorato e piacevole

    Nano-ImmunoEra. WP2 T2.1. ECL from Luminol-labelled microbeads on BDD electrode

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    This folder stores data related to Task 2.1 Carbon-based electrode within Work Package 2 Production Characterization Materials for Improved ECL-based Biosensing, in the NanoimmunoEra Horizon 2020 project. The data includes ECL (Electrochemiluminescence) images and quantitative ECL results about 2.8 micrometer streptavidin-coated magnetic beads functionalized with ammino-derivatized luminol (ABEI) in a 0.1 M sodium carbonate solution. The ABEI is linked to a biotinylated immunoglobulin in a previous functionalization and then attached to the magnetic microbead exploiting the biotin-streptavidin biorecognition. In-situ electrochemical generation of hydrogen peroxide at a boron-doped diamond electrode promoted the chemiluminescence of luminol. The electrochemical production of hydrogen peroxide was achieved in a carbonate solution by an oxidation reaction. At the same time, microbeads labeled with luminol were deposited on the electrode surface. The reported data are useful for a detailed characterization to study the mechanism that brings the luminol emission without its direct oxidation at the electrode surface

    Nicola nera

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    Il vitigno 'Nicola nera' è stato citato per la prima volta da Basso (1992) che lo riportò in Garfagnana (Lucca), dove recentemente è stato nuovamente censito e caratterizzato (D'Onofrio et al., 2015).E' sporadicamente diffuso in Garfagnana. Il suo profilo microsatellite non corrisponde a nessuno dei genotipi attualmente presenti nei vari database viticoli, suggerendo che sia un vitigno strettamente autoctono della Garfagnana. Presenta relazioni di parentela di primo grado con i vitigni 'Rossara tardive nera', 'Farinella nera', Corvara nera' e 'Buoan bianco' tutti vitigni esclusivamente presenti in garfagnana, ma anche 'Barbarossa toscana' e 'Sciarrarello nero' entrambi sporadicamente presenti in Garfagnana ma non autoctoni di quest'area. Inoltre, le analisi su 14 loci microsatelliti indicano che potrebbe essersi originato da un incrocio spontaneo tra 'Farinella nera' e 'Sciaccarello nero'.L’uva ha la polpa dolce, sapore neutro. Matura in 2° epoca

    Lombardesca

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    La prima citazione della 'Lombardesca nera' è di Basso (1992) che l'ha identificata in Garfagnana (Lucca), mentre il sinonimo 'Corvara nera' è stato accertato più recentemente sempre in garfagnana (D'Onofrio et a., 2015).La Corvara/Lombardesca nera non corrisponde a nessuno dei genotipi caricati nei vari Vitis database e appare essere presente esclusivamente in Garfagnana (D'Onofrio et al., 2015).L’uva è dolce e ha elevata acidità totale. Appare essere un vitigno di 3° epoca

    Gamay

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    E' un'antica varietà della Burgundia (Francia) per la prima volta citata nel 1395 e con diversi sinonimi e denominazioni errate (Robinson et al., 2012) non del tutto accertati, tra cui 'Beaujolais', dal quale deriva il sinonimo 'Bougiolè' utilizzato in Garfagnana (Lucca) dove è sporadicamente diffuso, e dove viene chiamato anche 'Borgogna (Basso, 1992; D'Onofrio et al., 2015)

    Canina bianca

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    La prima citazione di 'Gagnaccia bianca' è recente: è stata segnalata per la prima volta da Basso (1992) che l'ha identificata in Garfagnana. Il successivo progetto di Recupero e Caratterizzazione del germoplasma viticolo della Garfagana (respnsabile scientifico Prof. Claudio D'Onofrio, Università di Pisa) ha permesso di verificare la 'Canina bianca' e 'Cagnaccia bianca' diffusi in Garfagnana sono sinonimi, come pure la 'Petognana bianca' diffusa nel medesimo areale (D'Onofrio et al., 2015). Moreover, this variety do not match to the 'Canina bianca' identified in Sicilia e non è un sinonimo della 'Vernaccia di Oristano' come talvolta suggerito (D'Onofrio et al., 2015)

    Carraresa

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    Sia la 'Carraresa nera'm detta anche 'carraresa compatta', che la 'Carraresa rada' nera sono state precedentemente citate come presenti in Garfagnana (Lucca) da Basso (1992). Come evidenziato da questo autore, l'analisi dei microsatelliti ha confermato che si tratta del medesimo vitigno, di cui la rada presenta un grappolo più spargolo a causa di una possibile mutazione somatica. Il profilo microsatellite della 'Carraresa nera' corrisponde a quello dell'accessione 'Uva Crova' caratterizzata in germania e riportata nel Database Viticolo Europeo che non corrisponde alla vera 'Crova' desscritta da Scienza et al., (1999), indicando chiaramente che 'Uva Crova' è una denominazione errata della 'Carraresa nera'

    Burian bianco

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    La prima citazione di Buriano, e nello specifico 'Buriano di Pescia' risale al 1883 riportata nel libro 'Il Bacco in Toscana' (Redi, 1883). Recentemente è stato censito in Garfganana, dove viene chiamato 'Burian bianco' o 'Buriana', come accetato attraverso analisi ampelografica e microsatellite (D'Onofrio et al., 2015), accessioni che corrispondono alla descrizione pecedentemente riportata da Basso (1992). Diversamente da come suggerito preceentemente (Basso, 1992) non è un sinonimo di 'Trebbiano toscano' anche se in effetti ancora tuttora sporadicamente in Garfagnana viane confuso con questa varietà
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