53 research outputs found

    La scrittura di sintesi di studenti del primo anno di Scienze della Formazione Primaria

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    L’obiettivo di questo studio è di esplorare le componenti di elaborazione concettuale della scrittura di sintesi a partire da testi-fonte diversi. Il compito è fra i più richiesti in ambito universitario e fra i più impegnativi, poiché comporta l’attivazione simultanea di strategie esperte di comprensione dei testi e di produzione di un testo nuovo, integrando concetti attinti da più fonti. Sono state coinvolti nella ricerca 150 studenti del primoanno di Scienze della Formazione Primaria che hanno svolto la prova in condizioni controllate. I dati emergenti dalle analisi attestano la profonda debolezza delle competenze di scrittura di sintesi. Le carenze riguardano il piano linguistico (ortografia, morfologia…), ma, in forma ancora più vistosa, le componenti testuali, sia in fase di comprensione che di produzione scritta. Rispetto al primo processo, le sintesi rivelano scarsa informatività e debole integrazione, nel senso che non riportano concetti centrali,trasversali alle fonti, e i dati informativi si susseguono a collezione o elenco. Dal punto di vista della produzione scritta, la maggiorparte delle sintesi rispecchia strategie compositive ingenue: il nuovo testo include alcune informazioni attinte dalle fonti, ma senza un criterio guida, né una struttura generale di riferimento. Di conseguenza le sintesi risultano poco coese e male organizzate

    Un curricolo per l'alfabetizzazione integrato fra scuola dell'infanzia e scuola primaria.

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    Lo studio \ue8 parte di una pi\uf9 vasta indagine condotta nell\u2019ambito del progetto regionale \u201cIl potenziamento delle competenze linguistiche degli alunni di scuola primaria e secondaria \u201d, nato in collaborazione tra l\u2019Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e l\u2019Universit\ue0 di Padova. Il pro-getto ha privilegiato due ambiti ritenuti cruciali per la continuit\ue0 del curricolo dell\u2019educazione linguistica: l\u2019alfabetizzazione emergente per lo snodo infanzia-primaria e le competenze di scrit-tura, per lo snodo primaria- secondaria. In questa sede sar\ue0 illustrata l\u2019indagine condotta sul tema dell\u2019alfabetizzazione. Numerosi studi degli ultimi vent\u2019anni anni (Ferriero,Teberoskij, 1986; Tolcinsky, 2006) hanno messo in luce l\u2019emergere di conoscenze sulla lingua scritta in bambini prescolari, pur al di fuori di un insegnamento formale. In quanto coinvolti in attivit\ue0 quotidiane che implicano la parola scritta, essi elaborano ipotesi via via pi\uf9 evolute, avvicinandosi gradualmente al sistema alfabetico convenzionale. A fronte del loro spiccato interesse verso le scritture, spesso le pratiche didattiche sono ispirate ad una concezione strumentale di alfabetizzazione. Nella scuola dell\u2019infanzia si pone l\u2019accento su prerequisiti prassico-percettivi, o, al contrario, su un prematuro anticipo dell\u2019alfabetizzazione formale; nella scuola primaria si privilegia fin da subito la correttezza della decodifica, con scarsa considerazione delle precedenti esperienze di alfabetizzazione. I curricoli di entrambi i gradi scolastici necessitano di un profondo ripensamento, considerando anche il numero crescente di bambini stranieri. E\u2019 sempre pi\uf9 ampio il consenso circa l\u2019importanza di affrontare precocemente con programmi sistematici le competenze di alfabetizzazione, per ridurre gli effetti negativi prodotti dalle disparit\ue0 sociali e porre le condizioni affinch\ue9 tutti i bambini possano imparare con successo (National Assessment of Education Progress, 2003). La realizzazione del progetto ha previsto due fasi. Nella prima si \ue8 condotta un\u2019indagine estesa fra i bambini dell\u2019ultimo anno di scuola dell\u2019infanzia con lo scopo di rilevare conoscenze ed esperienze precedenti l\u2019alfabetizzazione formale, da cui \ue8 impossibile prescindere nella messa a punto del curricolo. Sono stati coinvolti 810 bambini, distribuiti fra le province del Veneto, che hanno effettuato una serie di prove elaborate secondo gli studi di Ferreiro e Teberoskij e ripensate alla luce delle recenti ricerche sull\u2019influenza dei fattori di contesto. I risultati emersi comprovano elevati livelli di padronanza delle componenti di base dell\u2019alfabetizzazione emergente da parte dei bambini prescolari. Perseguendo inoltre l\u2019obiettivo di mettere gli insegnanti di scuola dell\u2019infanzia e primaria in grado di elaborare curricoli integrati e rispondenti al potenziale di alfabetizzazione dei bambini, la seconda fase del progetto ha riguardato un\u2019attivit\ue0 di formazione condotta con gruppi pilota in ogni provincia della Regione. Il modello di intervento \ue8 stato quello della ricerca-azione, con l\u2019elaborazione di percorsi e attivit\ue0 da sperimentare nelle sezioni e nelle classi nell\u2019ottica della continuit\ue0 curricolare. La divulgazione di curricoli e buone pratiche per l\u2019alfabetizzazione sta ora avvenendo tramite i poli provinciali attivati per il sostegno e il rinnovamento della didattica dell\u2019educazione linguistica

    Psicopedagogia e didattica. Processi di insegnamento e di apprendimento

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    Il volume esplora le principali implicazioni delle teorie dell\u2019apprendimento in campo educativo e didattico, seguendo un itinerario che si sviluppa dalle tesi del cognitivismo fino a quelle pi\uf9 recenti degli studi socio-culturali -il costruttivismo sociale, l\u2019approccio dialogico e quello narrativo e ne considera le ripercussioni sugli obiettivi dell\u2019istruzione e le metodologie dell\u2019intervento didattico. Se il cognitivismo ha avuto il merito di porre in risalto la centralit\ue0 dei processi con cui gli studenti imparano, la prospettiva socio-culturale amplia il punto di vista su tali processi, sostenendo la necessit\ue0 di considerarli alla luce dei gruppi sociali, dei contesti e delle pratiche di attivit\ue0. Ma vi sono altri aspetti che hanno grande influenza sull\u2019imparare a scuola, in particolare, quelli sottesi all\u2019autonomia dell\u2019apprendimento e i fattori affettivo-motivazionali. Il volume si sofferma anche su questi motivi, in quanto orientano gli atteggiamenti pi\uf9 o meno impegnati con cui gli studenti partecipano al curricolo scolastico. Il filo conduttore \ue8 dunque il complesso rapporto tra processi di pensiero, conoscenza e didattica e il volume lo esplora anche al fine di proporre spunti utili per l\u2019innovazione delle pratiche didattiche degli insegnanti

    Didattica, Discipline, Organizzazione del curricolo

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    Il sistema formativo del nostro Paese \ue8 caratterizzato da una debolezza strutturale intrinseca, riguardante la difficolt\ue0 ad intervenire sui punti di snodo e le transizioni tra momenti formativi diversi. La mancanza di raccordi istituzionali rende marcata la distanza tra scuola e professione e accentua la separazione tra un grado scolastico e l\u2019altro e tra le discipline del curricolo. Questa debolezza ha caratterizzato a lungo anche la formazione universitaria, tenacemente ancorata alla distinzione tra teoria e prassi, tra riflessione e azione e dibattuta tra orientamento alla cultura e orientamento alla professione. Tuttavia, il progetto di formazione universitaria degli insegnanti di scuola dell\u2019infanzia ed elementare, esprime, al riguardo, una tendenza innovativa. L\u2019articolazione del suo curricolo intorno a tre assi dal valore formativo complementare -i corsi teorici, i laboratori e il tirocinio- \ue8 stata intesa come soluzione istituzionale per rendere gli insegnanti professionisti nelle organizzazioni della conoscenza. Il motivo ispiratore di questo disegno del curricolo \ue8 quel concetto di competenza, condiviso dalla letteratura internazionale e dai documenti istituzionali, che, in contrasto con l\u2019accezione funzionalista, la definisce come sintonizzazione adattiva dei saperi alle situazioni. Diventare esperti equivale in un certo senso ad \u201cimparare a pensare dentro le cose e attraverso le situazioni\u201d, tenendo conto dei loro vincoli e delle loro risorse. Di conseguenza, lo sviluppo di competenze relative alla professione dell\u2019insegnante pone il problema della trasformazione dei saperi in pratiche di azione, facendosi carico degli snodi e delle transizioni tra corsi teorici, laboratori e tirocinio attraverso due livelli di integrazione didattica: a)il primo riguarda l\u2019intreccio tra saperi disciplinari e saperi trasversali, intreccio che gli studenti apprendono a praticare nell\u2019ambito dei laboratori mediante la simulazione di attivit\ue0 didattiche. L\u2019anello di congiunzione di questa prima trasformazione delle conoscenze \ue8 costituito dal circuito comunicativo tra i docenti dei corsi teorici e i tutor di laboratorio. b) Il secondo livello di integrazione si riferisce all\u2019uso situato di conoscenze e strategie nell\u2019ambito dei contesti professionali, di cui gli studenti possono fare una prima esperienza nel corso del tirocinio. Gli snodi di questa ulteriore trasformazione sono costituiti dall\u2019alternarsi dialettico tra le prime esperienze di insegnamento condotte \u201csotto la tutela\u201d del mentore, e le attivit\ue0 riflessive stimolate dal mentore stesso o dal tutor. Nel disegno di integrazione del curricolo assume una funzione centrale l\u2019interazione tra le figure che fanno da interfaccia dialogica tra Universit\ue0 e Scuola, cosicch\ue9, prendendo a prestito un costrutto emerso di recente in seno agli studi sulla literacy, la competenza didattica si pu\uf2 definire come un sapere intertestuale, composto cio\ue8 a pi\uf9 voci. Gli strumenti che consentono di \u201cintessere\u201d tale competenza sono principalmente le pratiche dialogiche e discorsive con cui i vari saperi sono intrecciati, piuttosto che semplicemente giustapposti e con cui iniziano a prendere forma la duttilit\ue0 e la saggezza tipiche dell\u2019insegnante competente. Sono proprio tali pratiche a trasformare un insieme eterogeneo di professionisti con funzioni e ruoli diversificati in una comunit\ue0 di discorso . Le problematiche costituiscono il fulcro di due ricerche condotte, l\u2019una con docenti disciplinaristi e trasversalisti del Corso di Laurea, l\u2019altra con gli studenti laureandi e i loro mentori

    Insegnare a pensare e motivare ad apprendere

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    Il concetto di competenza inizia ad essere esplorato negli anni settanta, tramite gli studi di Newell e Simon (1976) sul problem solving, e subisce poi l\u2019influenza delle diverse teorie dell\u2019apprendimento. Lo studio della prestazione esperta e di quella inesperta ha rappresentato un settore privilegiato dell\u2019indagine cognitiva e metacognitiva. Questi studi definiscono l\u2019expertise come un insieme di abilit\ue0 sviluppate in un ambito di conoscenza, attraverso una lunga pratica nei compiti tipici di quel settore. Tale pratica \ue8 accompagnata, in genere, da un uso duttile di strategie e da alti livelli motivazionali. Gli esiti della ricerca si possono riassumere nei punti seguenti: a) gli esperti elaborano visioni di insieme di un problema e impiegano buona parte del tempo nel cercare di inquadrarlo in uno schema risolutivo generale, per poi passare, spesso per analogia, alla considerazione del caso particolare. Gli inesperti, invece, si lasciano attrarre dai dettagli o da aspetti vistosi del problema e sono assorbiti subito da operazioni e aspetti esecutivi; b) a differenza degli inesperti che tendono ad applicare rigidamente una strategia in base alla regola ingenua del \u201ctutto o niente\u201d, gli esperti sanno introdurre variazioni anche minime di una stessa strategia, per renderla adatta alla situazione ed esercitano un controllo costante sulla propria attivit\ue0. Essi dispongono di un ampio repertorio di conoscenze e procedure, organizzate in schemi di azione di carattere generale e gerarchico. Gli inesperti, invece, pur possedendo gli elementi neces-sari alla risoluzione di un problema, non ne hanno una rappresentazione organizzata, non sono in grado di generalizzarli e trasferirli, n\ue9 di dare interpretazioni sfumate delle conoscenze. Diventare esperti, dunque, non vuol dire solo acquisire conoscenza altamente specializzata, ma anche saperla usare in modo flessibile, rimodulandola per affrontare situazioni nuove, moderatamente sfidanti. Significa, inoltre, imparare a osservare, controllare, valutare e correggere la propria prestazione, a gestire il tempo a disposizione e a predire i risultati. Il professionista competente considera realisticamente possibilit\ue0 e limiti e sa anche cercare gli aiuti di cui ha bisogno per funzionare meglio. Egli \ue8 tale perch\ue9 ha appreso ad integrare diversi modi di conoscere, a reagire in modo dinamico agli insuccessi che interpreta come una sfida ed \ue8 desideroso di impadronirsi di strategie nuove, anche se la loro acquisizione costa in termini di tempo e fatica

    Il Portfolio per la prima alfabetizzazione

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    Il Portfolio per la prima alfabetizzazione \ue8 uno strumento utile a monitorare l\u2019evoluzione delle prime competenze di lettura e scrittura nella fase di passaggio tra la scuola dell\u2019infanzia e la scuola primaria. I materiali proposti seguono il percorso di alfabetizzazione del bambino, dall\u2019emergere dei primi tracciati grafici fino alla scoperta dei segni alfabetici. La prima sezione \ue8 dedicata al Portfolio dei precursori di lettura e scrittura. Le prove rilevano la padronanza di abilit\ue0 ritenute indispensabili per l\u2019acquisizione di lettura e scrittura, ad esempio: la rappresentazione dello schema corporeo, la comprensione del linguaggio e l\u2019orientamento spaziale. Nella seconda sezione, il Portfolio delle letture emergenti, si richiedono al bambino atti di \u201clettura spontanea\u201d. L\u2019obiettivo \ue8 di far emergere il livello di concettualizzazione della lingua scritta con riferimento al processo di decodifica, ossia alla capacit\ue0 di tradurre le conoscenze sul codice in unit\ue0 sonore (i fonemi). Nella terza sezione, il Portfolio delle scritture emergenti valuta la conoscenza concettuale e convenzionale della lingua scritta dei bambini tramite le \uabscritture spontanee\ubb che essi producono prima dell\u2019insegnamento formale del codice. La raccolta sistematica delle prestazioni nelle tre aree del Portfolio consente di costruire il profilo di alfabetizzazione del bambino in uscita dalla scuola dell\u2019infanzia o in ingresso nella scuola primaria e di seguirne i progressi tramite la registrazione periodica dei cambiamenti. Il Portfolio riveste inoltre grande valore per la prevenzione delle difficolt\ue0, poich\ue9 le attivit\ue0 sono state concepite con l\u2019intento di far emergere tempestivamente lacune o ritardi nell\u2019acquisizione delle abilit\ue0 di lingua scritt

    Competenze e problemi della professione insegnante: rappresentazioni dei laureandi.

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    Intorno al tema delle competenze professionali dell\u2019insegnante si sta svolgendo un vivace dibattito a livello nazionale e internazionale. L\u2019ambito di studi si sviluppa nella seconda met\ue0 del secolo scorso, in base alla crescente consapevolezza della complessit\ue0 dei saperi implicati nell\u2019esercizio della funzione docente nella knowledge society. La qualificazione dell\u2019insegnamento come professione, ossia attivit\ue0 che richiede competenze specifiche e vocazione all\u2019impegno sociale , si sta rapidamente affermando, in contrasto con la concezione di senso comune che identifica il ruolo docente con la funzione di semplificazione delle conoscenze e la \u201cnaturale\u201d disposizione a prendersi cura di giovani allievi. Nel nostro Paese, l\u2019occasione per intensificare il dibattito \ue8 fornita dall\u2019istituzione del corso di laurea per futuri insegnanti della scuola dell\u2019infanzia ed elementare. Due sono stati i temi dominanti del confronto: la definizione del profilo professionale dell\u2019insegnante sulla base di un repertorio di competenze ritenute indispensabili per intervenire negli attuali contesti educativi e la progettazione di un curricolo universitario di formazione iniziale coerente negli obiettivi, nella struttura e nei contenuti con la costruzione di tale profilo. Le indagini sulle competenze professionali dell\u2019insegnante hanno affrontato la problematica soprattutto dal punto di vista degli esperti del settore, mentre \ue8 stata per lo pi\uf9 trascurata, in modo del tutto singolare, la prospettiva degli studenti, ossia come essi vedono il \u201cbuon insegnante\u201d e che cosa ne pensano. In questa prospettiva di indagine si inquadra la ricerca presentata nel volume, che esplora le idee di giovani studenti universitari, futuri insegnanti, circa le competenze professionali del buon insegnante

    La scrittura

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    Il volume analizza la composizione scritta nelle componenti di pianificazione, trascrizione e revisione. Alla trattazione teorica sono affiancati numerosi spunti operativi per migliorare le pratiche dell'insegnare a scrivere. Vengono prposti inoltre programmi per la riabilitazione delle difficolt\ue0 di scrittura secondo un approccio di tipo metacognitiv
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