111 research outputs found

    Organizational Culture, Knowledge Structures, and Relational Messages in Organizational Negotiation: A Systems Approach

    Get PDF
    This study examines a recent bargaining process between the Faculty Association and Central Michigan University. Taking a systems approach, we began with the assumption that a healthy organizational culture produces negative feedback which can help keep participants at the bargaining table despite disagreement. However, if organizational members’ relationships are threatened, organizational culture unravels as destructive messages provide positive feedback to disrupt the system and make impasse more likely. To understand how an university’s culture is impacted during contract negotiations we examined messages published in a university student newspaper, transcripts from the local NPR station, CMU’s press releases, a Facebook page, and a fact-finding report on the university climate after contract negotiations had been concluded. We found that each side constructed their own identity and that of the other and attributed motives to each side’s bargaining tactics resulting in straining of the relationship between the bargaining parties and a breakdown of faculty-administrative trust throughout the University

    NORTHERN AND SOUTHERN VOTING BEHAVIOR BETWEEN CHANGE AND CONTINUITY, 1968-2013. A CASE STUDY ANALYSIS CONCERNING TWO LOCAL POLITICAL COMMUNITIES IN ITALY

    Get PDF
    This academic work is based on a case study analysis concerning two local political communities in Italy, one in the North (Saronno) and the other in the South (Canicatt\uec). This Ph.D. thesis describes and analyzes electoral continuity and change at the level local, considering all the first and second order elections over the last 50 years (more than 150 elections studied and more than 120 electoral swing analyses elaborated). It attempts to provide a new explanation of the North-South cleavage in Italy (in terms of voting behavior) and this explanation is in countertrend to the mainstream debate. In fact, the key assumption is the tendency towards convergence between Northern and Southern voting behavior since the beginning of the post-ideological period, with reference to voter turnout, personal vote and electoral volatility. Finally, this Ph.D. thesis is one of the first studies in Italy that examines the last general elections of 2013, although at the local leve

    Gli atteggiamenti di voto dei selettori in vista delle elezioni politiche, 2005-2012 : lealtà, incertezza, defezione

    Get PDF
    Facendo riferimento al dibattito teorico e alle evidenze empiriche della letteratura nordamericana in tema di studio delle elezioni primarie, il principale obiettivo del paper \ue8 quello di esaminare gli atteggia-menti post voto dei selettori in termini di lealt\ue0, incertezza e defezione, cercando di comprendere se e quali differenze emergano relativamente alle loro rispettive percezioni. Specificamente, gli orientamenti di voto post primarie in vista delle elezioni politiche sono indagati in prospettiva diacronica e sincronica alla luce di alcuni fattori quali l\u2019adesione partitica, la propensione a partecipare alle consultazioni primarie, lo spazio politico e la logica di voto. In definitiva, il main argument che si intende sostenere (a livello di ana-lisi diacronica) con questo saggio \ue8, da un lato, la progressiva riduzione dei livelli di fedelt\ue0 anche in quelle fasce del selettorato che tradizionalmente sono considerate le roccaforti della lealt\ue0 post primarie in vista delle elezioni politiche, ovvero gli iscritti, le matricole e gli elettori con logica di voto di tipo sincero; dall\u2019altro lato, l\u2019incremento dei livelli di defezione nel periodo compreso tra il 2005 e il 2012 con riferimento a tutte principali le categorie del selettorat

    Le primarie comunali di Milano : peculiarità, effetti e conseguenze prima, durante e dopo la competizione

    Get PDF
    Prendendo spunto dalle argomentazioni e dalle evidenze empiriche di una ampia pubblicistica nordamericana in tema di studio delle elezioni primarie, il presente saggio si propone di descrivere e spiegare le caratteristiche, gli effetti e le conseguenze delle elezioni primarie comunali di Milano del ciclo 2011 che hanno visto a sorpresa la sconfitta del front runner (Boeri) a favore del principale challenger (Pisapia). Saranno anche prese in esame alcune differenze (in chiave comparata e diacronica) rispetto alle primarie comunali meneghine del ciclo 2006. Particolare attenzione sar\ue0 riservata all\u2019analisi della scelta dei candidati, al contesto dell\u2019anno di elezione, alle caratteristiche socio-politiche del selettorato milanese e ai profili degli elettori rispetto ai candidati, oltre che alle conseguenze politiche ed elettorali prima, durante e dopo le primarie comunali. Infine, si esaminer\ue0 il rendimento elettorale dei candidati rispetto alla dimensione territoriale, con analisi di lungo periodo. Specificamente, si sottolineeranno anche gli aspetti di novit\ue0 delle elezioni comunali milanesi, a partire dalle peculiari modalit\ue0 di impiego dei mezzi di comunicazione (Internet e social network). Le elezioni primarie meneghine hanno avuto considerevoli effetti e conseguenze politiche a livello comunale, regionale e nazionale, alimentando un vivace dibattito nazionale (tanto tra i politici, quanto tra gli studiosi) sulla bont\ue0 stessa dello strumento delle primarie. Studiare le primarie comunali di Milano significa pertanto anche interrogarsi sulle potenzialit\ue0 e sulle criticit\ue0 delle elezioni primarie come efficace strumento di selezione delle candidature alla carica di sindac

    Le primarie comunali di Milano : peculiarità, effetti e conseguenze prima, durante e dopo la competizione

    Get PDF
    Prendendo spunto dalle argomentazioni e dalle evidenze empiriche di una vasta pubblicistica nordamericana in tema di studio delle elezioni primarie, il presente saggio si propone di descrivere e spiegare le caratteristiche, gli effetti e le conseguenze delle elezioni primarie comunali di Milano del ciclo 2011 che hanno visto a sorpresa la sconfitta del front runner (Boeri) a favore del principale outsider (Pisapia). Saranno anche prese in esame alcune differenze (in chiave comparata e diacronica) rispetto alle primarie comunali meneghine del ciclo 2006. Particolare attenzione sar\ue0 riservata all\u2019analisi della scelta dei candidati, al contesto dell\u2019anno di elezione, alle caratteristiche socio-politiche del selettorato milanese, oltre che alle conseguenze politiche ed elettorali prima, durante e dopo le primarie comunali relativamente alle implicazioni del voto fuori e dentro i partiti, al rendimento del candidato vincitore (ma anche di quelli dei candidati sconfitti), all\u2019impatto del voto fra lealt\ue0 e defezione, alla logica di voto prevalente, oltre che all\u2019effetto delle primarie sulle sorti (non solo elettorali) dei candidati alle successive elezioni comunali. Specificamente, si sottolineeranno anche gli aspetti di novit\ue0 delle elezioni comunali milanesi, a partire dalle peculiari modalit\ue0 di impiego dei mezzi di comunicazione da parte dei quattro candidati nel corso della campagna elettorale primarista, che si cercher\ue0 di indagare sia dal punto di vista delle strategie dei candidati, sia dal punto di vista della percezione da parte degli elettori. In definitiva, gli obiettivi del paper saranno quelli di analizzare il contesto e le modalit\ue0 di svolgimento della campagna elettorale primarista, di ricostruire le modalit\ue0 di scelta e di impiego dei mezzi di comunicazione da parte dei candidati, di delineare i profili degli elettori con riferimento alle ragioni del voto. Le elezioni primarie meneghine hanno avuto considerevoli effetti e conseguenze politiche a livello comunale, regionale e nazionale, avendo avuto il merito di alimentare un vivace dibattito nazionale (tanto tra i politici, quanto tra gli intellettuali) sulla bont\ue0 stessa dello strumento delle primarie. Studiare le primarie comunali di Milano significa pertanto anche interrogarsi sulle potenzialit\ue0 e sulle criticit\ue0 delle elezioni primarie come efficace strumento di selezione delle candidature alla carica di sindaco

    High Proportions of People With Nonceliac Wheat Sensitivity Have Autoimmune Disease or Antinuclear Antibodies.

    Get PDF
    BACKGROUND & AIMS: There is much interest in wheat sensitivity among people without celiac disease (CD), but little is known about any risks associated with the condition. We evaluated the prevalence of autoimmune diseases (ADs) among patients with nonceliac wheat sensitivity (NCWS), and investigated whether they carry antinuclear antibodies (ANA). METHODS: We performed a retrospective study of 131 patients diagnosed with NCWS (121 female; mean age, 29.1 years) at 2 hospitals in Italy from January 2001 through June 2011. Data were also collected from 151 patients with CD or irritable bowel syndrome (IBS) (controls). Patient medical records were reviewed to identify those with ADs. We also performed a prospective study of 42 patients (38 female; mean age, 34 years) diagnosed with NCWS from July 2011 through March 2014 at 3 hospitals in Italy. One hundred age- and sex-matched subjects with CD or IBS served as controls. Serum samples were collected from all subjects and ANA levels were measured by immunofluorescence analysis. Participants completed a questionnaire and their medical records were reviewed to identify those with ADs. RESULTS: In the retrospective analysis, similar portions of subjects with NCWS (29%) and CD (29%) developed ADs (mainly Hashimoto's thyroiditis, 29 cases), compared with a smaller proportion of subjects with IBS (4%) (P < .001). In the prospective study, 24% of subjects with NCWS, 20% of subjects with CD, and 2% of subjects with IBS developed ADs (P < .001). In the retrospective study, serum samples tested positive for ANA in 46% of subjects with NCWS (median titer, 1:80), 24% of subjects with CD (P < .001), and 2% of subjects IBS (P < .001); in the prospective study, serum samples were positive for ANA in 28% of subjects with NCWS, 7.5% of subjects with CD (P = .02), and 6% of subjects with IBS (P = .005 vs patients with NCWS). ANA positivity was associated with the presence of the HLA DQ2/DQ8 haplotypes (P < .001). CONCLUSIONS: Higher proportions of patients with NCWS or CD develop autoimmune disorders, are ANA positive, and showed DQ2/DQ8 haplotypes compared with patients with IBS
    • …
    corecore