7 research outputs found

    Mesenchymal Stem Cells: The Secret Children’s Weapons against the SARS-CoV-2 Lethal Infection

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    Due to the promising effects of mesenchymal stem cells (MSCs) in the treatment of various diseases, this commentary aimed to focus on the auxiliary role of MSCs to reduce inflammatory processes of acute respiratory infections caused by the 2019 novel coronavirus (COVID-19). Since early in 2020, COVID-19, a consequence of the severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2), has rapidly affected millions of people world-wide. The SARS-CoV-2 infection in children appears to be an unusual event. Despite the high number of affected adult and elderly, children and adolescents remained low in amounts, and marginally touched. Based on the promising role of cell therapy and regenerative medicine approaches in the treatment of several life-threatening diseases, it seems that applying MSCs cell-based approaches can also be a hopeful strategy for improving subjects with severe acute respiratory infections caused by COVID-19

    COVID-19 and COVID-like Patients: A Brief Analysis and Findings of Two Deceased Cases

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    BACKGROUND: The predominant pattern of lung lesions in patients affected by coronavirus disease (COVID-19) disease is diffuse alveolar damage with massive thromboembolism similar as described in patients infected with severe acute respiratory syndrome coronavirus and Middle East respiratory syndrome coronaviruses. Hyaline membrane formation and pneumocyte atypical hyperplasia were frequent. Importantly, the formation of platelet–fibrin thrombi in small vessels was seen consistent with coagulopathy, which appeared to be a common feature in patients who died of COVID-19. However, many were the cases found with similar COVID-19 symptomatology though negative results from nasal-pharyngeal swab performed by reverse transcription-polymerase chain reaction (RT-PCR). This latter typology of patients, otherwise named COVID-like, showed analogous clinical signs with similar arterial blood gas, cell blood count and laboratory parameters, and same computed tomography (CT)-scan ground-glass opacities. Symptoms such as cough, fever, and difficulty breathing were highly similar as well. Both forms, COVID-19 and COVID-like, are primarily respiratory with multi-organ involvement and both revealed comparable incubation periods often with a rapid onset and unexpected decay. CASE REPORT: In this brief paper, we described two cases regarding two deceased males, one confirmed COVID-19 (RT-PCR but not CT scan) and the second a COVID-like (negative for RT-PCR but positive to CT scan with ground-glass opacity) whom condition, disease patterns, and analysis were highly similar. CONCLUSION: Improved investigation is mandatory, in which RT-PCR and CT scan procedures are completed by data from more detailed laboratory analysis, ABG analysis, BALF, and a deeper clinical assessment

    The Vitamin D, IL-6 and the eGFR Markers a Possible Way to Elucidate the Lung–Heart–Kidney Cross-Talk in COVID-19 Disease: A Foregone Conclusion

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    Background: Based on recent findings, we speculated the existence of the lung, heart, and kidney axis as the main pathway for the COVID-19 disease progression. Methods: This paper reports on an observational study conducted by a team of researchers and doctors of the 118-Pre-Hospital and Emergency Department of SG Moscati of Taranto City in Italy. The study was conducted on a totality of 185 participants that were divided into three groups. The study group included COVID-19 affected patients (PP n = 80), the first control group included patients with different pathologies (non-COVID-19 NNp n = 62) of the SG Moscati Hospital, and the second control group included healthy individuals (NNh n = 43). The core of the current trial was focused on assessing the level of the vitamin D (serum 25(OH) D concentration), IL-6, and the renal glomerular filtrate (eGFR) in COVID-19 disease and non-COVID-19 patients in both groups. Results: It was observed that the majority of COVID-19-infected patients showed a progressive multi-organ involvement, especially in regard to the lung, kidney, and heart. The majority of the COVID-19 patients exhibited preexisting comorbidities which include cardiovascular, respiratory, and renal disorders accompanied by a severely low level of vitamin D, extremely high level of IL-6, and low glomerular filtration rate (eGFR). The significant overall damages exerted by the immune-mediated responses under the hyper-expression of proinflammatory cytokines and interleukins, such as IL-6, may be facilitated by either a decreased level of vitamin D or the ageing process. The reduced presence of vitamin D was often found together with a reduced functionality of renal activity, as revealed by the low eGFR, and both were seen to be concomitant with an increased mortality risk in patients with lung disorders and heart failure (HF), whether it is showed at baseline or it develops during manifestation of COVID-19. Therefore, the documentation of the modifiable risk factors related to SARS-CoV-2 and lung impairment in older patients with kidney and heart disease may help the clinician to better manage the situation. Conclusions: This paper addresses how a low level of vitamin D and older age may be indicative of systemic worsening in patients with COVID-19, with a goal of providing a broader context in which to view a better therapeutic approach

    Roma come stai?

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    “Roma come stai?” ha preso quest’anno la forma di un libro perché non è stato possibile tornare in piazza, come il Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università Sapienza di Roma aveva fatto per tre anni, a partire dal 2017, spostandosi dalle aule della sua sede di piazza Borghese allo spazio aperto. La pandemia ci ha impedito di trovarci insieme per comunicare con i cittadini di Roma, per presentare e discutere con loro le nostre ricerche sulla città e i suoi territori. Avevamo iniziato a porre questa semplice domanda alla nostra città, scegliendo una formula nella quale si ritrova un’espressione di affetto, preoccupazione e desiderio di cura

    Roma come stai? Guida alla lettura

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    Un mosaico di testimonianze, scritte in un particolare momento storico che ha visto il mondo intero impreparato di fronte al fenomeno della pandemia da coronavirus. Una sequenza di riflessioni interdisciplinari, un discorso aperto sulla città, che si articola per punti, su molti aspetti che appaiono ora, a più di un anno di distanza, in tutta la loro evidenza. Abbiamo scelto tre parole attorno alle quali gli autori hanno elaborato le loro riflessioni: esposizione, prossimità e aggregazione. Esposizione come improvvisa ed elevata “visibilità” di soggetti, cose e attività poste repentinamente all’attenzione di un numero notevole di osservatori a livello mondiale. Ci riferiamo innanzitutto alle mansioni delle persone che nelle prime fasi dell’emergenza sono risultate le più esposte al rischio e quindi anche all’attenzione dei media, ma anche a un certo numero di cose improvvisamente assurte ad un livello di esposizione mai così elevato (casa e cibo, ad esempio), e alla fondamentale attività di smart working, che ha sostituito quasi integralmente il lavoro tradizionale, nel bene e nel male. Quanto alla seconda parola, prossimità, essa si è caricata improvvisamente e imprevedibilmente di una valenza allarmante legata alla possibilità di contagiare o essere contagiati. Sono dunque piuttosto scontate le argomentazioni che derivano da questo fatto. Meno scontati appaiono però gli scenari futuri, su come si potranno prefigurare e organizzare nuovi modelli di prossimità. L’organizzazione dell’ambiente fisico giocherà un ruolo fondamentale, in questo senso. Infine, l’aggregazione, che era e rimane il nostro modello comportamentale irrinunciabile. Come architetti resta la nostra missione. Nel modo in cui pensiamo le persone nelle case, nel modo in cui le disponiamo attorno ad un tavolo, attorno ad un camino, nell’intimità di una stanza da letto, e nelle città che progettiamo, nel modo con il quale ci circondiamo dei nostri studenti nelle scuole, nelle università, negli studi professionali, nella vita e nel lavoro. Le piazze, le strade, i grandi cortili residenziali nati per radunare le persone (prima dell’urbanistica senza visioni degli ultimi cinquant’anni) sono i luoghi ideali dove stare insieme, ancora oggi identificati come spazi della convivialità. Questa terza parola, l’aggregazione, deve tornare ad essere la nostra meta, lo scopo più importante, la vera e unica via di fuga dallo scenario postpandemico che si apre ora davanti a noi, a più di un anno dall’inizio di questa esperienza, dentro la quale soprattutto i piccoli sono dovuti diventare improvvisamente grandi

    Roma come stai? Da una piazza a un libro

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    “Roma come stai?” ha preso quest’anno la forma di un libro perché non è stato possibile tornare in piazza, come il Dipartimento di Architettura e Progetto aveva fatto per tre anni, a partire dal 2017, spostandosi dalle aule della sua sede di piazza Borghese all’aperto, nello spazio pubblico. La pandemia ci ha impedito di trovarci insieme per comunicare con i cittadini di Roma, per presentare e discutere con loro le nostre ricerche sulla città e i suoi territori. Avevamo iniziato a porre questa semplice domanda alla nostra città, scegliendo una formula nella quale si ritrova un’espressione di affetto, preoccupazione e desiderio di cura. Avremmo continuato volentieri a farlo, ma è stata una delle tantissime occasioni pubbliche di incontro a cui si è dovuto rinunciare in questo periodo più lungo di ogni previsione. Ma proprio a partire dalla condizione in cui siamo precipitati, gli argomenti da affrontare non mancano, anzi! Dopo aver sperimentato, negli incontri dal vivo, la narrazione e la comunicazione orale, è giunto inevitabilmente il momento di tornare a scrivere. È il tentativo di condividere un modo di sentire questa sospensione spazio-temporale prodotta dalla pandemia, lavorando sull’emozione del momento, ma anche con l’esigenza di guardare avanti. Abbiamo perciò stimolato e accolto uno zibaldone di pensieri, utilizzando sia il linguaggio scritto sia quello iconografico per offrire al lettore un materiale da percorrere liberamente. La sequenza in cui gli interventi compaiono, però, non è casuale, segue una gradualità e un ordine di cui siamo responsabili. Abbiamo scelto alcune parole per costruire una narrazione disegnata anche attraverso una mappa di sintesi dei molti e vari contenuti espressi con un artificio assimilabile a quella che Umberto Eco chiamava “vertigine della lista”

    An Alternative "Trojan Horse" Hypothesis for COVID-19: Immune Deficiency of IL-10 and SARS-CoV-2 Biology

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    The coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic was a challenge for emergency care units worldwide due to the large numbers of patients, the scarcity of information, the medical resources, and the uncertainty regarding the disease's etiology and pathogenesis. The transmission of the virus and a probable post-pandemic of SARS-CoV-2 will depend on how deep we can understand this disease, the duration of immunity and the degree of cross immunity between SARS-CoV-2 and other pathogens either bacteria or fungi. Most mortalities have been treated to an atypical pneumonia consisted of a sudden worsening of general condition of the admitted positive COVID-19 patients. The severe thromboembolism often characterized by a violent pulmonary and systemic complications described with a blend of inflammatory-infectious patterns that rapidly shifted into a typical systemic inflammatory response syndrome (SIRS) or into an acute respiratory distress syndrome (ARDS) that eventually concluded into a multi-organ failure (MOF) and death. The fatality rate reported in our Covid-19 structure, SG Moscati Hospital of Taranto province in Italy, was higher in aged male people with preexisting chronic pulmonary disease (COPD), patients with cancer and preexisting cardio-vascular diseases (CVD). We assumed a different theoretical position to clarify the higher mortality event seen among those patients that was not as obvious as it appeared, we thus offered different pathophysiological picture that could help to newly solutions in therapy and prevention
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