23 research outputs found

    Lorenzo Ferroni, Arnaud Macé (éd.), Platon : Ion

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    A inizio estate del 2018 l’editore Les Belles Lettres di Parigi ha pubblicato una nuova «édition bilingue commentée» dello Ione platonico, la prima opera di filosofia greca antica a essere ospitata nella collana Commentario. Si tratta di un lavoro a quattro mani a cura del filologo italiano Lorenzo Ferroni e del filosofo francese Arnaud Macé, che presenta una chiara divisione dei compiti: oltre all’introduzione, alla traduzione e a un commento del dialogo (a cura di Macé), come previsto dalla..

    Condividere una propriet\ue0

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    'They are carrying a piano': when a single instance of a property is attributed to many things (but not distributively to each thing), what is subject of the property? Much of the current discussion agrees that the subject is not a complex entity such as the set, the collection, or the totality of these things; nor is the property instance divided between the subjects. I examine the historical roots of this debate in Plato, on the metaphysical question of property co-ownership: how can distinct subjects share a single instance of a property between them? I argue against the established philosophical tradition that the solution requires us to distinguish between being a subject and being ontologically unified. The metaphysical function of co-owning a property requires no composition; rather, it is grounded on the properties and activities of each of the several co-owners of the property instance

    Socrate

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    Ora in Umberto Eco (a cura di), L\u2019Antichit\ue0: Grecia, Milano: EncycloMedia, 2012, pp. 382-394.Socrate \ue8 il primo \u2013 e forse l\u2019unico \u2013 uomo ad avere dedicato l\u2019intera vita alla filosofia, cio\ue8 a quell\u2019amore della sapienza che pu\uf2 nascere soltanto dalla consapevolezza della propria ignoranza e da un intimo impulso alla ricerca della verit\ue0. La sua morte eroica ha reso imperitura una vita al servizio di quell\u2019esame costante delle proprie e delle altrui credenze che \ue8 il sommo bene per un uomo; l\u2019estrema coerenza fra pensiero e azione che ha portato Socrate a scegliere la sua morte lo ha consacrato uomo felice

    Happiness and Aristotle's Definition of Eudaimonia

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    Happiness is a much debated topic in both ancient and contemporary philosophy. The aim of this paper is twofold: first, to establish what are the necesssary and sufficient conditions of eudaimonia for Aristotle in Book I of Nicomachean Ethics; and secondly, to show how Aristotle’s theory is also a good answer to the questions of the contemporary common sense about what happiness is and how to achieve it. In this way, I would suggest new arguments to give a new voice to Aristotle in the contemporary philosophical debate on this issue. My paper is therefore only tangentially a contribution to this debate and remains essentially an essay on the philosophy of Aristotle

    Létitia Mouze, Le législateur et le poète: Une interprétation des Lois de Platon

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    Le m\ue9rite du livre de L\ue9titia Mouze est donc d\u2019avoir \ue9clair\ue9 le rapport entre le l\ue9gislateur et le po\ue8te, assur\ue9ment deux figures clef des Lois, en montrant \ue0 la fois la centralit\ue9 du po\ue8te dans l\u2019\u153uvre et la revalorisation platonicienne du r\uf4le politique de la po\ue9sie, apr\ue8s l\u2019exil de la R\ue9publique. Ce qui reste \ue0 \ue9clairer, c\u2019est plut\uf4t le rapport entre ces deux figures, qui semblent enfin s\u2019unir pour n\u2019en former qu\u2019une, et le philosophe, le grand absent des Lois (L. Mouze semble aller en direction d\u2019un philosophe-l\ue9gislateur-po\ue8te). En fait, une lecture attentive r\ue9v\ue8le que quatre figures sont en jeu: le l\ue9gislateur et le po\ue8te, mais aussi le \uabgardien des lois\ubb et justement le philosophe. Il est dommage que ces derniers n\u2019aient pas trouv\ue9 leur propre place dans les 424 pages du commentaire de L. Mouze, bien qu\u2019ils s\u2019y montrent parfois

    Filosofi e Rapsodi: Testo, traduzione e commento dello Ione platonico

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    Unico antidoto all'etica dell'elogio \ue8 l'esame onesto e faticoso delle proprie credenze e di quelle dei presunti esperti in materia morale, al fine di ottenere un sapere provvisorio che possa guidare le azioni e i comportamenti futuri, o di smascherare una vuota presunzione. Questo il compito della filosofia, questo lo stile filosofico di pensiero e di vita che ognuno pu\uf2 scegliere di adottare

    Paradoxical Proems: On the Relationship between Διήγησις and Μίμησις in Plato’s Dialogues

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    In Plato’s so-called ‘mixed dialogues’, dramatic and narrative styles alternate giving rise to a structural anomaly: the dialogue, usually tripartite in a proem, a middle part and an epilogue, appears two-headed. The proem ‘internal’ to the dialogical scene is preceded by an ‘external’ proem that appears paradoxical because set in a place and at a time other than the place and time of the dialogue, and often between different interlocutors. By reinterpreting the traditional role of exordia, these paradoxical proems, with their skilful narrative games, contain allusions to Plato’s thesis on what, between διήγησις and μίμησις, is ultimately the preferable style for good philosophical writing. My aim is twofold: first, to determine which style, according to Plato, is the best, indeed which style is the only appropriate one for philosophical writing as he understood it, i.e. for a responsible philosophical writing; and secondly, to prove that Plato himself decided to show us all this, in his own way, namely in the allusive way that preserves his authorial anonymity

    Presentazione del libro di Mario Vegetti e Francesco Ademollo, Incontro con Aristotele, Torino: Einaudi, 2016.

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    Nella mia presentazione ho voluto sottolineare la qualit\ue0 a mio avviso fondamentale di questo li-bro: l\u2019occasione rara, offerta al lettore, di un incontro con la mente di Aristotele che sia vivo, cio\ue8 in-sieme emozionante e sincero. Come le Quindici lezioni su Platone, scritte in precedenza da Vegetti, avevano il pregio di rispecchiare il carattere vitale della filosofia platonica, invitandoci a \uabpensare filo-soficamente\ubb con Platone anzich\ue9 esaurire la sua opera in un sistema dottrinale, cos\uec le nuove quindici lezioni aristoteliche di Vegetti e Ademollo ci introducono nel \uablaboratorio intellettuale\ubb di Aristotele, del quale hanno il merito di restituire il senso d\u2019insieme senza tacerne i punti di tensione teorica, invi-tandoci a non restare indifferenti di fronte all\u2019impresa eccezionale compiuta da \uabun solo uomo e nell\u2019arco di una vita\ubb, qualunque sia la nostra reazione: di consenso o dissenso. Una in particolare di queste tensioni interne o aporie del pensiero di Aristotele \ue8 cara a Vegetti, e cio\ue8 la sua definizione del-la \uabfelicit\ue0 perfetta\ubb come esercizio dell\u2019attivit\ue0 teoretica, che apparentemente contrasta con la raffinata costruzione etico-politica dell\u2019eudaimonia. L\u2019ipotesi di Vegetti \ue8 che si tratti di una \uabprovocazione in-tellettuale\ubb, una sorta di affermazione d\u2019orgoglio per rivendicare l\u2019eccezionalit\ue0 del filosofo come uo-mo di scuola davanti alla marginalit\ue0 del suo ruolo politico. L\u2019alternativa che propongo \ue8 che non si tratti invece di un\u2019aporia de dicto ma de re, cio\ue8 che vi sia, per Aristotele, una \uabtensione costitutiva e irriducibile tra la natura umana e mortale e quella divina ed eterna compresenti nell\u2019essere umano\ubb: la perfezione (e dunque anche la felicit\ue0 come attivit\ue0 perfetta) \ue8 degli uomini, imperfetti perch\ue9 animali \uabpolitici\ubb e mortali, solo in quanto espressione della loro parte divina

    Recensione del volume a cura di Lorenzo Ferroni e Arnaud Mac\ue9, Platon: Ion, Paris: Les Belles Lettres, 2018

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    A inizio estate del 2018 l\u2019editore Les Belles Lettres di Parigi ha pubblicato una nuova \uab\ue9dition bilingue comment\ue9e\ubb dello Ione platonico, la prima opera di filosofia greca antica a essere ospitata nella collana Commentario. Si tratta di un lavoro a quattro mani a cura del filologo italiano Lorenzo Ferroni e del fi-losofo francesce Arnaud Mac\ue9, che presenta una chiara divisione dei compiti: oltre all\u2019introduzione, al-la traduzione e a un commento del dialogo (a cura di Mac\ue9), come previsto dalla sede editoriale, il vo-lume \ue8 arricchito da un inatteso c\uf4t\ue9 filologico (a cura di Ferroni) che consiste in una vera e propria edi-zione critica dello Ione, completa di panoramica sulla tradizione testuale del dialogo, testo greco con re-lativo apparato critico e note testuali di dettaglio. L\u2019opportuna divisione delle competenze non va tut-tavia a scapito dell\u2019unit\ue0 del lavoro e della condivisione delle responsabilit\ue0, unit\ue0 e condivisione che gli autori dichiarano esplicitamente nell\u2019Avertissement in apertura del volume e tengono a sottolineare attraverso l\u2019uso esclusivo della prima persona plurale. La traduzione di Mac\ue9, in particolare, \ue8 stata ri-vista da entrambi gli autori e il suo contributo, in generale, \ue8 debitore alle \uabnote\ubb presenti nella tesi di dottorato di Ferroni, discussa a Firenze nel 2006, che gi\ue0 consisteva in una edizione critica dello Ione e dalla quale, infine, questo libro nel suo insieme trae origine
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