7 research outputs found

    La riparazione dell’ernia ombelicale nella donna in postmenopausa

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    Gli Autori riportano la loro esperienza sull’impiego della protesi dual-mesh in PTFEe per il trattamento delle ernie ombelicali nelle donne in postmenopausa. La riparazione protesica vs l’intervento classico di Mayo trova giustificazione nella maggior parte dei casi per i deficit biostrutturali delle strutture muscolo-fasciali delle donne in menopausa, deficit legati alla riduzione della funzione ovarica e aggravati da pregresse gravidanze. Una corretta valutazione del trofismo delle strutture della parete addominale e delle dimensioni delle ernie è comunque indispensabile nel porre indicazione alla chirurgia protesica. Nella nostra casistica la morbilità riferita a complicanze precoci è assolutamente trascurabile. A tutt’oggi, sebbene il follow-up sia ancora piuttosto breve, non abbiamo riscontrato casi di recidiva

    Valutazione della cervice uterina nella minaccia di parto pretermine tramite l’ecografia transvaginale

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    Obiettivo: scopo del nostro studio è stato quello di mettere in evidenza una relazione significativa tra lunghezza della cervice uterina ed evento parto pretermine, dimostrando come l’utilizzo dell’ecografia transvaginale, nelle pazienti sintomatiche, fornisca informazioni importanti per distinguere il vero dal falso travaglio. Materiali e metodi: presso il nostro dipartimento sono state esaminate 1.516 cartelle ostetriche relative ai mesi gennaio 2003-dicembre 2004. Sono stati estrapolati 108 casi di donne con minaccia di parto pretermine che avevano un’età gestazionale compresa tra 24 e 36 settimane, l’età media 16-42 anni. Risultati: nel 79,6% delle 108 pazienti la lunghezza cervicale era � 15 mm ed il funneling era presente nel 34,9%. Nessuna di queste pazienti partorì entro 7 gg dal ricovero. Nel 20.4% delle pazienti che presentavano una lunghezza cervicale � 15 mm, il funneling era presente nell’81,8% dei casi. Il parto entro 7 gg ha avuto luogo nel 37% delle 22 pazienti. Conclusioni: il 7,4% delle 108 pazienti ricoverate con diagnosi di minaccia di parto pretermine ha partorito entro 7 gg dal ricovero. L’analisi statistica ha mostrato che l’unico elemento significativo per la determinazione del parto entro 7 giorni è risultata l’associazione tra la lunghezza cervicale � a 15 mm e la presenza di funneling

    Tecniche di diagnosi prenatale a confronto

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    Obiettivo: scopo del nostro lavoro è stato quello di confrontare e valutare le metodiche diagnostiche per la diagnosi prenatale. A causa delle incertezze delle indagini di screening, da una parte, e dei rischi legati alle procedure invasive dall’altra, c’è attualmente un considerevole interesse nello sviluppo di nuovi approcci finalizzati ad una diagnosi prenatale non invasiva. Il recupero, l’isolamento e lo studio di cellule fetali dal sangue materno rappresentano il più promettente mezzo diagnostico non invasivo. Materiale e metodo: abbiamo analizzato campioni di sangue di 50 donne gravide selezionate da sottoporre ad amniocentesi (alla 15ª- 18ª settimana) per una o più indicazioni. Risultati: confrontando i dati ottenuti con i risultati delle amniocentesi, si è visto che tutti quei casi dove fu rilevato un numero significativamente più alto di FNRBCs (coefficiente di significatività p<0,01) nel sangue materno, corrispondevano ad alterazioni genetiche identificate con l’amniocentesi Conclusioni: la ricerca delle FNRBCs (coefficiente di significatività p<0,01) nel sangue materno rappresenterebbe un significativo test di screening che da un lato aumenterebbe il numero di casi di diagnosi prenatale positiva e dall’altro diminuirebbe il numero di amniocentesi

    Diagnosi ecografica di oloprosencefalia: case report

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    L’oloprosencefalia è un’anomalia congenita causata da una mancata divisione del prosencefalo in emisferi durante lo sviluppo embrionale, caratterizzata da anomalie multiple sulla linea mediana della faccia. Questa malformazione può essere isolata e sporadica, associata ad alterazioni cromosomiche o genetiche. In base al grado di separazione dei due emisferi cerebrali distinguiamo tre forme: alobare, semilobare, lobare. L’oloprosencefalia è frequentemente associata a dismorfismo cranio-facciale; in particolare, nel caso in esame, il feto evidenziava all’ecografia: emisferi cerebrali di aspetto liscio, ciclopia ipognatica, displasia ed impianto basso delle orecchie. Lo studio del cariotipo dimostrava una traslocazione reciproca bilanciata, di origine paterna, tra i cromosomi 3 e 9 con punti di rottura, rispettivamente, in 9p24 e 3p21. L’esame ecografico rappresenta, dunque, il metodo di scelta più efficace per la diagnosi di tale patologia, e attraverso questa metodica è possibile programmare l’eventuale interruzione della gravidanza (legge 194/78, art. 6)

    Incidenza di gravidanza gemellare nei protocolli di fecondazione assistita

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    Obiettivo: lo studio è stato effettuato per evidenziare l'incidenza di gravidanze gemellari o plurigemellari, nei protocolli di fecondazione assistita presso il centro FIVET del reparto di ginecologia e ostetricia. Materiali e metodi: presso il nostro centro di fecondazione assistita del presidio ospedaliero Ascoli Tomaselli sono state esaminate, dal 1993 al 2002, 1.270 coppie di età compresa tra i 25 e i 40 anni, di cui 470 infertili per fattore maschile, 490 infertili per fattore femminile, 120 per cause di entrambi i partner e infine 190 sine causa. Tutte le coppie, divise in relazione alla causa di infertilità, sono state avviate per il 50% a protocollo FIVET, per il 30% a rapporto mirato e per il restante 20% a inseminazione intrauterina per un totale di 3 cicli. Risultati: nelle 1.270 coppie esaminate presso il nostro centro di fisiopatologia della riproduzione umana sono state ottenute 281 gravidanze, di cui 238 singole (84%), 41 gemellari (15%) e 2 trigemini (1%). Conclusioni: l'incidenza di gravidanza gemellare, con l’introduzione delle metodiche di fecondazione assistita,negli ultimi 25 anni è passata dall’1% al 15%

    La trombosi venosa profonda in gravidanza: caso clinico

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    Sulle base di un caso clinico di recente giunto alla nostra osservazione abbiamo ritenuto di esporre le linee guida più attuali per la prevenzione e il trattamento delle TVP in gravidanza. Il tromboembolismo venoso in gravidanza e nel puerperio rimane la maggior causa di mortalità e morbilità. La gravidanza, infatti, rappresenta di per sé una predisposizione alla TVP. Fattori di rischio specifici possono essere identificati prima o durante la gravidanza ed il parto. Grazie all’introduzione di nuove strategie diagnostiche tipo l’EcoColor-Doppler ed il dosaggio del D-dimero plasmatico è possibile prevenire la trombosi venosa profonda ed evitare le complicanze tromboemboliche. L’elasto-compressione degli arti inferiori e il trattamento farmacologico con EBPM rappresentano nei soggetti a rischio un buon protocollo di prevenzion

    The REP-b (removal of endometrial pathologies-basket) in-office hysteroscopy

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    The aim of this study was to assess the safety, effectiveness and advantages of a new surgical technique for the extraction of endometrial polyps after in-office hysteroscopic polipectomy. Between November 2009 and September 2013, 140 pre- and post-menopausal women with a sonographic diagnosis of endometrial polyps underwent polypectomy in-office hysteroscopy, followed by lesion removal using classical surgical instruments or the new REP-b technique. A total of 70 women underwent endometrial polyp removal using the new surgical technique REP-b (GROUP A), and 70 women received endometrial polyp removal using classical surgical instruments (GROUP B). The extraction time Tr, calculated as the time from the introduction of the basket into the operative hysteroscopic sheath to the complete removal of the previously sectioned polyp, in GROUP A (REP-b technique) was significantly lower compared with GROUP B (control group). The median Tr for GROUP A was 29.50 s versus the median Tr for GROUP B of 54.00 s (P&lt;0.01). The use of the REP-b technique improves the outcome of the operation and reduces the extraction time for the removal of endocavitary uterine lesions
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