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    L’Apollo di Klaros e la poesia epigrammatica: la struttura polimetrica degli oracoli epigrafici di Kaisareia Troketta e Kallipolis

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    Due oracoli prodotti nel santuario di Klaros e datati al II sec. d.C. si articolano in sezioni di metro differente secondo una struttura polimetrica che, in mancanza di una analisi approfondita, potrebbe apparire inconsueta, o quantomeno singolare. Tuttavia, passando in rassegna le raccolte epigrafiche a nostra disposizione, si rinvengono epigrammi lunghi di età imperiale, composti sia in latino sia in greco, che presentano un’alternanza metrico-ritmica accostabile ai due oracoli clarii provenienti rispettivamente dai centri di Kaisareia Troketta, in Lidia, e Kallipolis, nel Chersoneso tracico. Nel presente articolo ci si propone di dimostrare che sia negli ‘oracoli polimetrici’ sia negli epigrammata longa di età imperiale l’alternanza metrica è funzionale all’articolazione semantica, prendendo brevemente in esame le più significative attestazioni della polimetria nella produzione poetica, letteraria ed epigrafica, dal IV sec. a.C. all’età imperiale; tale analisi conduce ad ipotizzare un legame tra i compositori di epigrammi polimetrici e i poeti che operarono nel santuario colofonio. Dopo una precisazione terminologica iniziale tra polimetria che si manifesta all’interno di un’opera organica, quale una silloge poetica, e quella che invece si riscontra all’interno di una composizione poetica di una certa lunghezza, viene presa in esame la struttura polimetrica dei due oracoli clarii, dimostrando come essa si lasci ricondurre al contesto letterario della Seconda Sofistica. Nella seconda parte dell’articolo vengono brevemente analizzati i più significativi epigrammi epigrafici, sia greci sia latini, che possono accostarsi, in virtù della loro struttura polimetrica, agli ‘oracoli polimetrici’, soffermandosi, in particolare, sulla funzionalità dell’alternanza metrica rispetto alla articolazione tematica del componimento.Two oracles from Klaros, produced in the second century A.D. and inscribed in the consulting cities, display an elaborate polymetric pattern which may seem, at least apparently, strange or unique. Nevertheless, a systematic survey of the available collections of inscribed epigrams shows that a number of Greek and Latin epigrams dated to Imperial age is polymetric, with multiple sections composed in different metres. The paper points out the intentional and functional use of polymetry in the Clarian oracles coming from Kaisareia Troketta, in Lydia, and Kallipolis, in the Thracian Chersonese as well as in the epigrammata longa of the Imperial age, taking into account the most relevant testimonies of polymetry in the literary and epigraphic poetry from the fourth century B.C. to the Imperial era; the analysis lead to suppose a connection between poets who operated in the Clarian sanctuary and composers of polymetric epigrams. After a preliminary distinction between a polymetry applied to an organic work, like a collection of poems, and a polymetry which can be recognised in a single poetic composition of a certain length, the polymetric patterns of Clarian oracles are examined in detail, showing that they are attributable to the literary context of the Second Sophistic. The second part of the paper focuses on the most relevant epigraphic parallels, both Greek and Latin, for the ‘polymetric oracles’, analysing the use of polymetric patterns in relation to the content of each epigram

    L’Apollo di Klaros e la poesia epigrammatica: la struttura polimetrica degli oracoli epigrafici di Kaisareia Troketta e Kallipolis

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    Due oracoli prodotti nel santuario di Klaros e datati al II sec. d.C. si articolano in sezioni di metro differente secondo una struttura polimetrica che, in mancanza di una analisi approfondita, potrebbe apparire inconsueta, o quantomeno singolare. Tuttavia, passando in rassegna le raccolte epigrafiche a nostra disposizione, si rinvengono epigrammi lunghi di età imperiale, composti sia in latino sia in greco, che presentano un’alternanza metrico-ritmica accostabile ai due oracoli clarii provenienti rispettivamente dai centri di Kaisareia Troketta, in Lidia, e Kallipolis, nel Chersoneso tracico. Nel presente articolo ci si propone di dimostrare che sia negli ‘oracoli polimetrici’ sia negli epigrammata longa di età imperiale l’alternanza metrica è funzionale all’articolazione semantica, prendendo brevemente in esame le più significative attestazioni della polimetria nella produzione poetica, letteraria ed epigrafica, dal IV sec. a.C. all’età imperiale; tale analisi conduce ad ipotizzare un legame tra i compositori di epigrammi polimetrici e i poeti che operarono nel santuario colofonio. Dopo una precisazione terminologica iniziale tra polimetria che si manifesta all’interno di un’opera organica, quale una silloge poetica, e quella che invece si riscontra all’interno di una composizione poetica di una certa lunghezza, viene presa in esame la struttura polimetrica dei due oracoli clarii, dimostrando come essa si lasci ricondurre al contesto letterario della Seconda Sofistica. Nella seconda parte dell’articolo vengono brevemente analizzati i più significativi epigrammi epigrafici, sia greci sia latini, che possono accostarsi, in virtù della loro struttura polimetrica, agli ‘oracoli polimetrici’, soffermandosi, in particolare, sulla funzionalità dell’alternanza metrica rispetto alla articolazione tematica del componimento.Two oracles from Klaros, produced in the second century A.D. and inscribed in the consulting cities, display an elaborate polymetric pattern which may seem, at least apparently, strange or unique. Nevertheless, a systematic survey of the available collections of inscribed epigrams shows that a number of Greek and Latin epigrams dated to Imperial age is polymetric, with multiple sections composed in different metres. The paper points out the intentional and functional use of polymetry in the Clarian oracles coming from Kaisareia Troketta, in Lydia, and Kallipolis, in the Thracian Chersonese as well as in the epigrammata longa of the Imperial age, taking into account the most relevant testimonies of polymetry in the literary and epigraphic poetry from the fourth century B.C. to the Imperial era; the analysis lead to suppose a connection between poets who operated in the Clarian sanctuary and composers of polymetric epigrams. After a preliminary distinction between a polymetry applied to an organic work, like a collection of poems, and a polymetry which can be recognised in a single poetic composition of a certain length, the polymetric patterns of Clarian oracles are examined in detail, showing that they are attributable to the literary context of the Second Sophistic. The second part of the paper focuses on the most relevant epigraphic parallels, both Greek and Latin, for the ‘polymetric oracles’, analysing the use of polymetric patterns in relation to the content of each epigram

    Τεθμός tra l’Ecale di Callimaco e gli oracoli di Klaros

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    Nel presente articolo si suggerisce l’ipotesi che il dorismo τεθμός, presente in alcuni oracoli epigrafici del santuario di Klaros, costituisca un’ importante testimonianza dei rapporti che intercorrono tra l’opera di Callimaco e la poesia oracolare di Klaros. In particolare, assumendo come estremi dell’analisi l’Ecale callimachea e gli oracoli clarii provenienti dai centri di Hierapolis e Kaisareia Troketta, si cercherà di dimostrare che il reimpiego del vocabolo, inserito nel nesso oracolare κατὰ τεθμόν/κατὰ τεθμά, è da ricondursi a Callimaco. L’argomentazione si articolerà pertanto nell’indagine delle occorrenze letterarie ed epigrafiche di τεθμός/θεσμός dall’età classica all’età imperiale, ossia nel periodo in cui furono prodotti gli oracoli, riservando una particolare attenzione all’ evoluzione semantica del termine sino all’epoca ellenistica. Si noterà che, sebbene il recupero della ‘glossa’ callimachea da parte degli oracoli non sia isolato all’interno della produzione epigrafica in versi in età imperiale, l’impiego sistematico del dorismo nella poesia oracolare di Klaros non può che discendere dall’importanza che Callimaco gli attribuisce nella sua opera.Cet article formule l’hypothèse que le terme dorien τεθμός, qu’on trouve dans certains oracles épigraphiques du sanctuaire de Claros, représente une preuve pertinente des relations entre l'œuvre de Callimaque et la poésie oraculaire de Claros. Cette conclusion est fondée sur l'examen des occurrences littéraires et épigraphiques de τεθμός / θεσμός de l'époque classique jusqu'à l'époque impériale, avec un accent particulier sur l'évolution sémantique du mot jusqu'à l'époque hellénistique. L'emploi systématique de ce terme ne peut pas ne pas provenir de l'importance attachée à celui-ci par Callimaque dans ses œuvres.The paper suggests that the dorism τεθμός, found in some epigraphical oracles from the sanctuary of Klaros, represents a relevant proof of the relationships between Callimachus’ oeuvre and the oracular poetry from Klaros. This conclusion is based on the scrutiny of the literary and epigraphical occurrences of τεθμός/θεσμός from the classical era up to the imperial age, with particular emphasis on the semantic evolution of the word up to the Hellenistic age. The systematic employ of this gloss cannot but derive from the importance attached to it by Callimachus in his works

    Recherches sur l’epyllion à l’époque hellénistique et au-delà

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    Ce volume de la revue Aitia est constitué de la réunion de deux rencontres organisées à l’ENS de Lyon en septembre 2012 et à l’Université Roma Tre en mai 2013 sur l'epyllion et plus particulièrement sur les rapports entre l'epyllion et le mythe. Il est constitué de 16 contributions sur cette forme poétique problématique qu’est l’epyllion, auquel s’ajoute une contribution marginale et deux comptes rendus. This volume of the on-line journal Aitia consists of the proceedings of two meetings held at ENS of Lyon in September 2012 and at the Roma Tre University in May 2013 on the Epyllion and more specifically on the relationship between Epyllion and myth. It consists of 16 contributions on this problematic poetic form of the Epyllion, plus a marginal contribution and two reviews. Questo volume della rivista Aitia consiste nell'unione di due incontri presso ENS de Lyon (settembre 2012) e l'Università Roma Tre (maggio 2013) sull' epillio e in particolare sul rapporto tra epillio e mito. Si compone di 16 contributi su questa forma poetica che è l'epillio, oltre a un contributo marginale e due relazioni
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