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    Sulle radici bibliche della mistica ebraica

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    Nei testi mistici ebraici postbiblici più antichi si osserva un rapporto con la Scrittura poco sistematico, anzi spesso secondario e aggiuntivo, che non possiamo escludere sia stato sovrapposto ai testi originali nel corso della loro tradizione testuale medievale, allo scopo di ancorarli più saldamente alla prima fonte della tradizione. Con il passare dei secoli, fino al medioevo e alle prime formulazioni della qabbalah cosiddetta classica, la presenza della Scrittura nei testi mistici divenne sempre più organica e sistemica: strutturale, strutturata e strutturante. Questo movimento, o procedimento, andò di pari passo con la testualizzazione della cultura talmudica nella diaspora franco-renana e germanica, cioè la fissazione del Talmud Babilonese come testo prescrittivo di diritto applicato, sostituendo con esso una pratica del diritto religioso che era rimasta fino ad allora prevalentemente fedele alle tecniche orali che erano le sole in origine legittimate nello stesso Talmud. Entrambi i processi, testualizzazione del Talmud e Scritturalizzazione della qabbalah, culminarono nello stesso periodo, tra l’XI secolo e l’inizio del XIII, rispettivamente in Aškenaz e Sefarad, rispondendo di fatto a una medesima esigenza.The earliest literary expressions of Jewish mysticism (Hekhalot literature and the Sefer Yeṣirah, Mesopotamia and Palestine, 4th to 7th centuries) are relatively independent from symbolism and intertextuality based on the Bible. By developing a spiritual discourse of its own and resorting to quotations from Scripture only as prooftexts, this literature shows very scant interest for mystical exegesis of Scripture – though the ascetic and ascensional techniques of Merkabah mysticism had precise literary antecedents (and possibly even practical ones) in Scripture (e.g., in the stories about Elijah and Elisha). In later mystical literature from Iberia and Provence (Sefer Bahir, Sefer ha-Zohar, Yosef Giqatilla, 11th to 13th centuries), mythologies that had originally been independent from Scripture (e.g., about the origin of evil) were gradually more deeply grounded in it by systemically resorting to intertextuality and mystical exegesis of biblical episodes and themes. Along with the textualization of the Talmud in medieval Ashkenaz, the rooting of Jewish mysticism in Scripture in Sefarad became a structurally crucial process in the making of medieval rabbinic Judaism

    Vendetta e responsabilità individuale nella letteratura biblica

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    L’attuazione della giustizia mediante la vendetta come caratteristica delle società tribali è presente nella Bibbia ebraica in una quantità di attestazioni, che costituiscono la tarda memoria letteraria della fase clanico-seminomadica nell’evoluzione della società israelitica antica. Secondo l’antropologia sociale, vendetta significa diritto di richiedere compensazione per un’aggressione o un danno non al solo individuo che lo ha commesso ma a uno o più membri del gruppo a cui tale individuo appartiene. La cosiddetta legge biblica del taglione era una norma garantista tesa a limitare che le compensazioni richieste eccedessero i danni arrecati, e il diritto-dovere alla vendetta di sangue viene letterariamente fatto annullare per comando di Dio stesso fin dal primo caso di omicidio («Nessuno tocchi Caino!»). L’affermazione graduale del principio di responsabilità individuale è documentata principalmente nei testi profetici e va di pari passo con l’emergere nell’antico Israele di istituzioni statali e delle relative magistrature (Caino stesso è, nella narrazione del Genesi, il fondatore della prima città). Ma gli episodi evangelici del cieco nato in Giovanni e del processo a Gesù in Matteo mostrano la lunga durata della coesistenza tra l’idea di responsabilità clanica (e diritto-dovere alla vendetta) e quella di responsabilità individuale (e avocazione dell’uso legittimo della forza a organismi statuali). In questo senso, il mito e la letteratura ebraici antici (Antico e Nuovo Testamento) testimoniano della stessa evoluzione sociale attestata nel mito e nella letteratura ellenici (Orestea, Antigone)

    Satana e satani nell'ebraismo antico

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    This essay outlines the evolution of Satan / the Devil as a character in the literature of ancient Israel (the Bible, the Pseudepigrapha, and the Dead Sea Scrolls). In some books of the Hebrew Bible (Zechariah, Job) the satan (still a noun, not a name) is one of the angels of the divine court, where he acts as public prosecutor against men, tempting God’s will to their detriment. In other Biblical books he appears as a deceitful accuser of men, then as the deceiver par excellence (as in 1Kings ), and as a rebel against God out of envy for the latter’s predilection towards Adam (as in the Life of Adam and Eve, henceforth his representation as Iblis in the Qur’an). This literary character was eventually named Satan and gradually developed into a Spirit of Evil or «Angel of Darkness», completely independent from God’s will and power, engaging him in a cosmic war that would only end at the very end of times (as depicted in the New Testament and in the Community Rule and the War Scroll from Qumran)

    L'apocalittica dopo il Tempio. L'Apocalisse siriaca di Baruc (2 Baruc)

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    La struttura letteraria dell’Apocalisse siriaca di Baruc è piuttosto disorganica, e per questo molti studiosi hanno ritenuto il libro una collezione di testi originariamente diversi. Più in dettaglio, 2 Baruc consiste di: – una serie di cicli di rivelazione, in cui Baruc ha visioni o sogni relativi alla storia passata e al destino escatologico di Israele (capp. 1–5; 6–8; 9–12; 35–43; 47–52; 53–75; 76); – alcuni dialoghi fra Baruc e Dio, in cui il profeta prega e ottiene spiegazioni sullo stato presente di Israele e sull’imminenza della fine dei tempi (capp. 13–20; 21–30); – un insieme di ammonimenti all’osservanza della Legge rivolti da Baruc al popolo superstite in Gerusalemme (capp. 31–34; 44–46; 77) e, in forma di lettera (capp. 78–86), alle «nove tribù e mezzo che erano al di là del fiume» (78,1) e alla diaspora in Babilonia (85,6)
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