4 research outputs found

    The impact of COVID-19 quarantine on patients with dementia and family caregivers: a nation-wide survey.

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    Quarantine for COVID-19 is associated with an acute worsening of clinical symptoms in patients with dementia as well as increase of caregivers’ burden. These findings emphasize the importance to implement new strategies to mitigate the effects of quarantine in patients with dementia

    Potenziamento della memoria nell’invecchiamento: mito o realtà?

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    L’invecchiamento psicologico è un fenomeno molto complesso. Nonostante vi siano dei cambiamenti nel funzionamento cognitivo (es. nella memoria, nell’attenzione), vi sono abilità che rimangono inalterate. Invecchiando, infatti, non si hanno solo perdite ma anche dei “guadagni”, grazie a una maggiore esperienza, risorse residue e a una plasticità presenti anche in età avanzata. Tra gli aspetti che favoriscono un buon invecchiamento vi è quello relativo al mantenere attiva la propria mente. Il cervello non è però un muscolo e i benefici che si possono ottenere da varie attività non dipendano dalla quantità dell’esercizio ma dall’avere un atteggiamento strategico verso i compiti che si devono svolgere. Esercizi meccanici e ripetitivi non apportano nessun beneficio. Per mantenere la propria mente attiva è fondamentale proporre situazioni e compiti sfidanti e promuovere l’acquisizione di nuove abilità e strategie. I training, che qui proponiamo, nascono dalla consapevolezza che il declino mnestico non è determinato solo dal decadimento biologico, ma dipende anche da errate credenze e dalla poca fiducia dell’anziano nelle sue abilità di memoria, aspetti che interferiscono con la funzionalità dell’anziano nella quotidianità. Tali training prevedono sia l’insegnamento di strategie di memoria, sia la modificazione dell’inadeguato atteggiamento emotivo-motivazionale dell’anziano di fronte a compiti di memoria. Grazie a questi interventi di potenziamento cognitivo non solo gli anziani riescono a incrementare le proprie abilità di memoria ma anche a gestire adeguatamente la loro quotidianità, ad avere una maggiore autonomia e una migliore qualità di vita...per un invecchiamento di successo

    Feasibility and efficacy of cognitive telerehabilitation in early Alzheimer’s disease: a pilot study

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    Nela Jelcic,1 Michela Agostini,1 Francesca Meneghello,1 Cinzia Bussè,2 Sara Parise,2 Antonietta Galano,2 Paolo Tonin,1 Mauro Dam,1 Annachiara Cagnin1,2 1Foundation IRCCS San Camillo Hospital, Laboratory of Kinematics and Robotics and Laboratory of Psychology, Neurorehabilitation Department, Venice, Italy; 2Department of Neurosciences: Sciences NPSRR, University of Padova, Padova, Italy Background: This pilot study compared the effects of lexical-semantic stimulation through telecommunication technology (LSS-tele) with in-person LSS (LSS-direct) and unstructured cognitive treatment (UCS) in patients with early Alzheimer’s disease.Methods: Twenty-seven patients with Alzheimer’s disease in the very early stage (Mini-Mental State Examination [MMSE] >26/30) were divided into three groups: seven patients received LSS-tele treatment, ten received standard LSS-direct intervention, and ten participants underwent UCS as control condition. Intervention treatments consisted of two weekly sessions of LSS (through teleconference or face to face depending on group assignment) or UCS exercises administered to small groups throughout a 3-month period. The main outcome measures were changes of global cognitive performance, language abilities, and memory function. Secondary outcome measures were changes in attention, working memory, executive functions, and visual-spatial abilities tests.Results: The mean MMSE score improved significantly in LSS-tele and LSS-direct treatments; LSS-tele improved language abilities, both phonemic and semantic, and stabilized delayed verbal episodic memory with respect to an improved performance after the LSS-direct intervention and to a memory decline observed in the control group. Improvement was not achieved in any neuropsychological test score after UCS.Conclusion: Clinical application of telecommunication technology to cognitive rehabilitation of elderly patients with neurodegenerative cognitive impairment is feasible and may improve global cognitive performance. Technical aspects to ameliorate efficacy of delivery may further improve its impact on domain-specific cognitive abilities. Keywords: cognitive rehabilitation, telecommunication, telemedicin
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