17 research outputs found

    Cronache del secondo Novecento

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    Sommario: 1. 31 gennaio 1948: nasce la Regione autonoma della Sardegna. - 2. La conquista dellì'autonomia. - 3. Gli anni della "ricostruzione" (1949-1958). 4. La battaglia per il Piano di Rinascita. - 5. Gli "anni della Rinascita". - 6. La "società del malessere". - 7. I problemi di fine secolo

    L'Isola "nature": fra viaggiatori e antropologi

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    Sommario: 1. In Sardegna, quasi per obbligo. - 2. I viaggiatori di professione. - 3. I misuratori di crani. - 4. Alfredo Niceforo e la "razza delinquente". - 5. La "caccia grossa" del 1899

    Dal 1927 al secondo dopoguerra

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    La storia della provincia di Sassari dalla crisi degli anni Venti sino al secondo dopoguerra: il fascismo, la guerra, le bombe e la fame, l'eradicazione della malaria, la rinascita politica ed economica

    La "Scoperta" della Sardegna

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    Sommario: 1. Giuseppe Manno e l'orgoglio "nazionale" sardo. - 2. Libri e lettori: Giovanni Siotto Pintor. - 3. Scuole, scolari e analfabeti. - 4. La scoperta della lingua. - 5. Un altro "scopritore": Alberto Lamarmora

    Il Sogno dell'autonomia

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    Sommario: 1. L'età giolittiana in Sardegna. - 2. I giorni della rivolta. - 3. Gli intrepidi Sardi della brigata "Sassari". - 4. "Per l'Autonomia". - 5. Il Partito sardo d'Azione

    Per una storia della bonifica della Nurra: le «Carte Ascione» (1918-1948)

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    Le Carte Ascione, constano complessivamente di 32 fascicoli e abbracciano un arco temporale di quasi trent'anni, dal 1919 al 1948. Costituiscono la prima parte dell'archivio personale di Mario Ascione, esponente di punta del sindacalismo agrario fascista degli anni Trenta anche a livello nazionale e principale ideatore di quella bonifica della Nurra nel cui ambito, secondo il modello tipico della «città fascista», fu concepita la fondazione di Fertilia. La vicenda documentata nelle Carte Ascione appare esemplare di quei processi decisionali che furono alla base, nell'Italia tra le due guerre, della costruzione del sistema degli enti pubblici

    Dal 1927 al secondo dopoguerra

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    Il presente lavoro analizza la difficile situazione economica e politica scaturita dal ventennio fascista. La crisi "agraria", che discende direttamente dalla "quota novanta" e dalla politica deflattiva del regime, agisce nella provincia di Sassari (e in Sardegna, naturalmente) perfino più della stessa "grande crisi" internazionale che comincia col 1929: cresce la disoccupazione e al malessere sociale si risponde con l'emigrazione, mentre la criminalità si diffonde nelle campagne, soprattutto in quei margini fra la provincia di Sassari e la nuova provincia di Nuoro (gli altopiani di Bitti e di Buddusò, il Goceano). Il periodo che va dall'inizio della guerra d'Africa allo scoppio della seconda guerra mondiale vede le condizioni della provincia di Sassari migliorare abbastanza nettamente anche grazie a qualche particolare congiuntura favorevole: il 1938 fu una buonissima annata per il grano e anche il prezzo fissato dal governo veniva considerato buono dagli agricoltori. Il panorama del tempo, visto nella prospettiva di oggi, appare ancora contrassegnato da una permanente arcaicità ed arretratezza ma con alcuni elementi di modernità, che già anticipano le modificazioni del dopoguerra: il decennio 1931-1941 conosce i primi rilevanti spostamenti di popolazione dalla montagna alla pianura e, soprattutto, dai centri minori verso le città storiche: nel ventennio fra le due guerre la popolazione di Sassari aumentava del 40% e intorno alla metà degli anni Trenta la città si dotava di alcune strutture essenziali, soprattutto nel settore della istruzione superiore, della sanità e dei servizi

    La Sardegna, un'isola non isola

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    Sommario: 1. Una preistoria vivente? - 2. Il fascino pericoloso del primitivo. - 3. L'isolamento, un luogo comune. - 4. La questione barbaricina. - 5. La montagna e la pianura. - 6. L'integrazione delle culture

    Presentazione

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    Questi tre volumi raccolgono gli atti di un convegno del maggio 1994 che si propose ambiziosamente di ripercorrere la storia bi(tri)millenaria di Olbia. O, meglio, la storia di una ancora inesplorata sequenza di abitati, insediati tutti nell'area infondo al grande golfo dominato dalla mole dantesca di Tavolara: abitati che, quasi sulle stesse zolle di terreno, nacquero, diedero asilo ad una popolazione, crebbero e spesso scomparvero declinando fuori della storia, per rinascere come d'improvviso, ogni volta con altra gente e altro nome. Questo voleva significare quel titolo dato al convegno: da Olbìa ad Olbia non si sposta solo l'accento, si spostano i secoli e si sposta il destino degli uomini

    L'Orgoglio di essere Olbia

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    Riflessione sugli esiti dello sviluppo economico a Olbia e le ripercussioni che ciò ha avuto sulla società e cultura olbiese
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