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    <i>Colonia Iulia Turris Libisonis</i>: dagli scavi archeologici alla composizione urbanistica

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    Tra le città pluristratificate della Sardegna, Porto Torres riveste un ruolo di primaria importanza. La coesistenza della città contemporanea sul sito della Colonia Iulia Turris Libisonis impone soluzioni di tutela archeologica con l’obbiettivo della valorizzazione e conservazione delle strutture visibili nell’area denominata Palazzo Re Barbaro, dell’aggiornamento e dell’esposizione dell’Antiquarium Turritano fino alla salvaguardia di quanto deve essere ancora scavato nell’area della città odierna. Di fondazione probabilmente già cesariana l’insediamento di Turris Libisonis prese forma ed ebbe una rimarchevole e composita crescita urbanistica, amministrativa, demografica e sociale, primariamente in virtù della funzione di città portuale che dovette svolgere fin dall’origine. Elementi naturali fondanti dell’insediamento e del suo impianto urbano furono la linea di costa del Golfo dell’Asinara, naturale approdo nel bacino del Mediterraneo, e il corso fluviale del Riu Mannu (che si immette nel medesimo golfo con la sua ampia foce), via privilegiata di collegamento tra la città portuale ed il fertile entroterra

    La Necropoli meridionale nella storia degli scavi

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    La prima notizia sulla necropoli viene riportata nella relazione compilata dall'arcivescovo Manca de Cedrelles che ha eseguito ricerche nella Basilica di San Gavino nel 1614, finalizzate alla scoperta dei corpi dei martiri Gavino, Proto e Gianuario. Nel corso dell'Ottocento sono state condotte varie campagne di scavo che hanno riportato alla luce diverse iscrizioni funerarie, mentre solo in occasione degli interventi piĂą recenti (dal 1963 in avanti) sono state rinvenute trenta tombe, scavate piĂą o meno profondamente nel tufo, che costituiscono l'estremo lembo orientale della necropoli. Le tombe orientate prevalentemente est-ovest, erano disposte a gruppi di due o tre affiancate: alcune orientate in senso nord-sud, erano singole o in gruppo, altre tombe si estendevano verso nord. Nonostante la deplorevole dispersione di materiali e dati preziosi per una restituzione tipologica e planimetrica della necropoli, i numerosi documenti epigrafici e scultorei attestano una rispettabile ricchezza, ed in alcuni casi ricercatezza, nella costruzione delle tombe singole e dei monumenti funerari. Le numerose epigrafi funerarie costituiscono una insostituibile fonte per la ricostruzione della vita amministrativa di Turris Libisonis

    Turris Libisonis: la necropoli meridionale o di san Gavino: intervento di scavo 1979-1980

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    Questo Quaderno è il quinto contributo a stampa dedicato alla colonia romana di Turris Libisonis dal 1980 ad oggi, a cui si aggiungono i numerosi articoli singoli pubblicati su varie riviste scientifiche. Il presente lavoro si riferisce agli scavi eseguiti fra la primavera del 1979 e il gennaio 1980 e riunisce contributi a carattere molto diverso ma complementari fra di loro: la necropoli meridionale (con analisi dettagliata dell'edificio funerario e dei materiali edilizi), le tombe e l'area circostante, l'esame delle monete e i due importanti studi di Silvio Panciera e di Attilio Mastino sull'epigrafe di M. Allio Celere e sulla damnatio memoriae forse di Commodo, che, partendo dal documento archeologico, spaziano nella dimensione storica, binomio inscindibile in tutte le ricerche che hanno per oggetto Turris Libisonis

    Il ritrovamento di un doliarium nella valle del Coghinas

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    La scoperta di due dolici in situe dei resti di altri sei, sul sito di S. Andrea, nella valle del Coghinas, portano l’Α. ad ipotizzare la presenza di un grosso insediamento dedito allo sfruttamento della fertile piana del Coghinas tra la fine del I sec. a. C. e la metà del I sec. d. C.The discovery of two dolici in situ and the remains of another six, on the site of S. Andrea, in the Valley of Coghinas, leads the A. to hypothesize the presence of a large settlement devoted to the exploitation of the fertile plain of Coghinas between the end of the first century B. C. and the middle of the first century A. D

    Le Ravitaillement en blé de Rome et des centres urbains des débuts de la République jusqu'au Haut-Empire. Actes du colloque international de Naples, 14-16 Février 1991

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    International audienceCe fut le grand exploit et la fierté des Empereurs romains que d’avoir fondé l’approvisionnement de Rome sur des bases nouvelles et plus sûres. Pour expliquer leur succès, il ne faut certes négliger ni l’acquisition d’importantes nouvelles sources d’approvisionnement (l’Egypte), ni l’amélioration des moyens de transport et de stockage, ainsi que des installations portuaires, ni les progrès de l’administration (le préfet de l’annone). Mais la concentration des armées aux frontières et leur relative indépendance économique constituent un autre élément d’explication. Tout au long du Principat, l'armée régulière, dans l’ensemble, resta éloignée de Rome. Les deux groupes de consommateurs les plus importants de l’Empire n’étaient pas en concurrence. Leurs systèmes d’approvisionnement étaient séparés et distincts ; chaque concentration importante de soldats, aux avant-postes de l’Empire, se trouvait au centre d’une économie administrative et militaire relativement autonome

    Tra continuità e discontinuità: società, economia e culto nei siti nuragici della Sardegna nord occidentale fra la fine dell’Età del Bronzo ed età storica

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    Riassunto: Attraverso una sintesi di ampio respiro e con l’esame di tutti i dati ad oggi disponibili, riassunti in tabelle sinottiche, sono stati analizzati i fenomeni di continuità e discontinuità cioè di rioccupazione delle torri nuragiche in un’ampia porzione della Sardegna nord-occidentale. La documentazione disponibile indica che nella prima Età del Ferro in Sardegna si hanno abbandoni sistematici di gran parte dei siti; il fenomeno si manifesta in forme differenti a livello abitativo rispetto ai luoghi di culto. A fronte di un gran numero di abbandoni e conseguente rarefazione del tessuto insediativo in pochissimi casi si assiste ad una continuità con forme di aggregazione intorno ai siti più importanti e appetibili, per il controllo delle risorse. Per quanto riguarda l’età storica mancano elementi indicatori di una cesura culturale riconducibile all’età repubblicana, ma sembrano piuttosto attestarsi fenomeni di persistenza, intesa come sopravvivenza di assetti territoriali, nel rispetto della vocazione dei luoghi. Abstract: Phenomena of continuity and discontinuity, i.e., the reoccupation of the Nuraghe towers in a large swath of northwestern Sardinia, have been analyzed through a broad review and an analysis of the data currently available. The available documentation indicates that in the first half of the Iron Age Sardinia was subject to a systematic abandonment of a majority of the sites; this phenomenon manifested to varying degrees in inhabited and religious worship areas. The large numbers of abandonment led to a decrease in settlements and, in a few cases, to continuity with groupings around the more important and worthwhile sites, for the control of resources. As regards the historical age, we are lacking elements of a cultural break tied to the Republican Age; rather it would seem that territorial assets tended to maintain their original importance

    Le ravitaillement en blé de Rome et des centres urbains des début de la République jusqu'au Haut Empire

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    Ce fut le grand exploit et la fierté des Empereurs romains que d’avoir fondé l’approvisionnement de Rome sur des bases nouvelles et plus sûres. Pour expliquer leur succès, il ne faut certes négliger ni l’acquisition d’importantes nouvelles sources d’approvisionnement (l’Egypte), ni l’amélioration des moyens de transport et de stockage, ainsi que des installations portuaires, ni les progrès de l’administration (le préfet de l’annone). Mais la concentration des armées aux frontières et leur relative indépendance économique constituent un autre élément d’explication. Tout au long du Principat, l'armée régulière, dans l’ensemble, resta éloignée de Rome. Les deux groupes de consommateurs les plus importants de l’Empire n’étaient pas en concurrence. Leurs systèmes d’approvisionnement étaient séparés et distincts ; chaque concentration importante de soldats, aux avant-postes de l’Empire, se trouvait au centre d’une économie administrative et militaire relativement autonome
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