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I conflitti domestici
L'intervento illustra alcuni spunti di una ricerca sui sistemi di controllo che governano l'onorabilità dei gruppi familiari e comunitari attraverso tecniche formali e informali di preservazione, riabilitazione e criminalizzazione. Dall'analisi di fonti processuali (per infanticidio e atti contrari al buon costume e all'ordine familiare) e di incartamenti relativi al monastero del Buon Pastore, emergono alcune ipotesi interpretative : 1) l'onore va inteso più come una risorsa della famiglia nel suo insieme che come attributo individuale, e in quanto tale esso è gestito, perduto e recuperato, in un complesso gioco di intrecci con le comunità di appartenenza da un lato - strada, quartiere, villaggio - e con le istituzioni preposte al suo controllo dall'altro ; 2) i crimini familiari analizzati e le prati che reclusive - di preservazione, correzione ο punizione - mettono in luce una fondamentale circolarità tra ordine morale e ordine pubblico. Nei contesti sociali presi in esame le prassi complementari della denuncia, dell'assistenza e della punizione risultano non univocamente orchestrati dall'alto : un'analisi più ravvicinata consente di cogliere l'interazione tra la logica dei poteri politici e religiosi e le strategie individuali, familiari e di gruppo.Bonacchi Gabriella, Groppi Angela, Pelaja Margherita. I conflitti domestici. Strategie di controllo tra Stato pontificio e Stato unitario. In: Le modèle familial européen. Normes, déviances, contrôle du pouvoir. Actes des séminaires organisés par l'École française de Rome et l'Università di Roma (1984) Rome : École Française de Rome, 1986. pp. 185-205. (Publications de l'École française de Rome, 90
Roma per vivere, Roma per pensare
Il seminario ha prospettato da diverse angolazioni la centralità di Roma, sul piano politico, estetico e sociologico