120 research outputs found

    Dalla smart city alla smart region: governare la transizione intelligente delle polaritĂ  urbane minori

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    L'obiettivo principale di questo saggio è quello di individuare e descrivere nuovi scenari e orientamenti per la ricerca associata al campo del Management delle Tecnologie Urbane, partendo dall'analisi del modello della città intelligente (smart city), declinato poi all'esigenza di garantire la transizione intelligente non solo di città di grandi dimensioni e megalopoli, ma anche di tutte quelle polarità urbane minori che caratterizzano il territorio italiano ed europeo. I comuni e le piccole città sono rimasti ai margini di un profondo processo globale di innovazione e rinnovamento dei tessuti urbani che richiede l'estensione e l'applicazione del modello della città intelligente a territori di vasta scala, passando dalla smart city alla smart region, intesa come città intelligente diffusa a livello territoriale

    The regaining of public spaces to enhance the historic urban landscape

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    Open spaces in the urban landscapes suffer from deterioration caused by man that leads to two major outcomes: on one side they are abandoned because of newer contemporary needs, on the other hand they tend to be “cannibalized” in the attempt to satisfy our society. This has caused a progressive retraction of urban open spaces that have become residual spaces with no shape and no name. This course of crisis has damaged the identity of places and this is more acute in historic urban landscapes that are recognised as cultural heritage and world heritage. The historic urban landscape approach suggested by UNESCO recognises public spaces’ importance for society and promotes the acknowledgement of public spaces and their dynamism aiming to the integration of preservation, social development and economic targets. To understand how “historic urban landscapes” are taking care of their public spaces, a few Management Plans of UNESCO’s World Heritage cities have been compared. Only Italian UNESCO sites with an “urban complex” characterisation have been considered, this means a limited part of a city with homogenous characteristics from a spatial, historic and cultural point of view. We have focused our attention on the specific interventions for the management of open spaces, in order to identify the major targets and their executive tools, projects and actions. In the light of the above-mentioned analyses, we propose some strategies to fight the decline of public spaces (streets, squares, gardens, etc.) and to enhance these spaces with great attention, trying to improve their fruition and comfort according to their historic and cultural values. The need to identify design strategies to enhance public spaces within the historic urban landscape is included in the research and test activities carried out in the UNESCO site of Mantova and Sabbioneta. This site is an excellent area of applicability because of its urban shape, molded in years by the Gonzaga family. Together with the UNESCO Mantova e Sabbioneta office, we have involved citizens in the requalification design to activate regaining process and test the applicability of our analyses in the city of Mantova, a very articulated and complex reality, starting from the fruition of its places and according to its morphological, environmental, cultural and perceptive aspects

    Luna park rivendita

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    In questi ultimi anni, “multicanalità” e strategia “omnichannel” hanno reso il punto vendita fisico, un luogo differente da quello abitualmente frequentato in passato, quando fungeva da unico punto di contatto con il cliente. A farlo evolvere ulteriormente ci ha pensato il post Covid. Nel pre Covid, nonostante il cambiamento di ruolo imposto dagli altri canali, il punto vendita non appariva aver perso il suo valore. Tant’è che alcuni sondaggi basati sulle opinioni dei consumatori e sviluppati nella fase precedente al lockdown, evidenziavano l’importanza del punto vendita come riferimento basilare per gli acquisiti. Addirittura, in tempi recenti e con riferimento alla loro frequenza di utilizzo, si erano registrati dati in significativo aumento rispetto al passato. Insomma, il punto vendita fisico era visto come luogo di contatto, di scambio, di confronto e di socializzazione. Elementi apprezzabili tanto quanto la velocità, la convenienza e la comodità degli altri canali. Nel corso dell’emergenza Covid sono emerse due posizioni, apparentemente contrastanti quali, il grande interesse nei confronti dell’e-commerce, ma anche un forte ritorno nei confronti del punto vendita fisico come luogo di riferimento, per ritrovare normalità e relazione. Cosa aspettarci nei mesi o anni che seguiranno? L’apprezzamento dell’acquisto online e dunque del canale digitale verrà confermato o si farà ritorno al punto vendita tradizionale

    Doppie superfici senza limiti

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    Le esigenze connesse alla diversa destinazione d’uso degli organismi edilizi e all’utilizzazione dei singoli ambienti, necessitano di una corretta definizione degli elementi tecnici interni, capaci di rispondere, in termini prestazionali ed espressivi, ai requisiti sempre più circoscritti e articolati dell’utente contemporaneo. Questo è possibile attraverso l’adozione di soluzioni tecniche precise e appropriate alle attività svolte all’interno di ogni singola unità ambientale. A tal proposito gioca un ruolo nodale l’unità tecnologica «partizione interna» verticale, orizzontale e inclinata, ovverosia l’insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici del sistema edilizio, aventi funzione di dividere e conformare gli spazi interni del sistema edilizio stesso (UNI 8290-1:1981). Un elemento fisico in grado di separare spazi, disarticolarli, contenerli visivamente e fisicamente. Delle partizioni interne, quella «orizzontale», ovvero l’intradosso del solaio superiore e l’estradosso del solaio inferiore, assume una particolare rilevanza dovuta alla sua frequente presenza negli edifici, qualunque sia la loro destinazione d’uso. Fornisce inoltre prestazioni di carattere fisico-tecnico, generate dalle funzioni e dall’uso prolungato nel tempo, e da prestazioni di integrabilità con gli aspetti di morfologia strutturale e impiantistica dell’edificio stesso. Degli strati funzionali primari, il «controsoffitto», il rivestimento o finitura inferiore, si è affermato come layer di grande interesse per progettisti e proprietari di immobili

    TUTTI A SCUOLA CON IL PNRR

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    Ci siamo! Con la pubblicazione degli avvisi pubblici prot. 48038, 48040, 48047 e 48048, in attuazione del decreto del Ministro dell’Istruzione n. 343 del 2 dicembre 2021, si è dato avvio al primo ambito d’investimento dell’edilizia scolastica (nuove scuole, asili e scuole dell’infanzia, mense e strutture per lo sport, messa in sicurezza degli edifici) previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il PNRR è un piano di trasformazione del Paese che fa parte di Next Generation EU, il programma di rilancio economico attivato dall’Unione Europea e dedicato agli stati membri. Costituisce un’opportunità eccezionale per la crescita del Paese e per un rilancio economico a favore delle generazioni future. Il Piano interviene su sei aree tematiche principali: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Inclusione e coesione; Salute; Istruzione e ricerca. Su quest’ultima area, Istruzione e ricerca, come ricordato in apertura, sono state pubblicate misure per un totale di 4,5 miliardi di euro

    Per vincere bisogna avere i numeri

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    Il fenomeno riferibile alla diffusione delle tecnologie che caratterizzano il nuovo paradigma dell’Industria 4.0. e i cambiamenti che hanno investito il settore tecnologico e produttivo, sono ancor oggi al centro del dibatto economico-politico, sociale e culturale in Italia e nel resto d’Europa. Quello a cui stiamo assistendo è un cambiamento inedito senza confronti, dove il singolo paese, attraverso un piano d’azione esclusivo, cerca di adeguarsi alle trasformazioni in atto, dotandosi di nuove qualifiche in ambito sia digitale che tecnologico. L’Europa, ora più che mai, necessita di un’accelerazione nella diffusione e utilizzo delle tecnologie ICT (Information and Communication Technologies), anche attraverso l’elaborazione di guideline e procedure per l’interoperabilità tra sistemi, superando in tal senso i limiti della frammentazione dei dati e delle informazioni. Sebbene il processo sia in atto già da alcuni anni, solamente ora la gran parte dei settori coinvolti stanno trovando la propria dimensione, assestandosi sui nuovi paradigmi digitali e aprendosi a nuovi scenari di mercato e di business. Tra questi, quello delle costruzioni è certamente il settore che più sta evolvendo, accingendosi a una trasformazione decisamente profonda e radicale dei propri processi interni e prevedendo una forte crescita per i prossimi anni. Una precisazione è d’obbligo. La Digital Transformation è da intendersi come un insieme di cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali e non come la semplice adozione di nuove tecnologie. Questa consente l’erogazione di servizi, la fornitura di beni e lo sviluppo di esperienze, generando in tal modo nuove connessioni tra persone, luoghi e cose, integrando e coinvolgendo tutto l’ecosistema attraversato dal processo

    Affari fuori porta (del cliente)

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    In questi ultimi anni il concetto di abitare ha subito numerose trasformazioni, allineandosi sempre più ai cambiamenti della società in cui viviamo e allo stile di vita delle persone. La casa si è evoluta, non rappresenta più solamente l’ambiente domestico nel quale potersi rifugiare, ma diventa sempre più l’ambiente privilegiato del vivere quotidiano. Questi cambiamenti, come rilevato da numerosi studi di settore, ci stanno consegnando da una parte nuovi tipi di abitanti e dall’altra nuovi modi di vivere la casa. Una casa confortevole e allo stesso tempo mutevole e versatile, tecnologica, ben integrata con il paesaggio circostante, sempre più green e alla riscoperta dell’Outdoor Living. Quest’ultima tendenza, in linea con il bisogno di favorire la comunicazione tra gli ambienti, si è trasformata in elemento irrinunciabile dell’abitazione contemporanea, un ambiente da allestire come un perfetto salotto a cielo aperto. Diviene quindi sempre meno marcata la differenza concettuale tra spazi indoor e spazi outdoor, arrivando a una dimensione definita open door che guarda alle aree esterne della casa come prolungamento degli spazi interni. L’Outdoor Living racconta come questi luoghi non siano più da intendersi come secondari, bensì centrali e generatori di un gioco di rinvii sempre più a cavallo tra interno ed esterno per forme, materiali e destinazione d’uso. Spazi da vivere tutto l’anno grazie a una corretta organizzazione funzionale, a una scelta attenta dei materiali impiegati, a una chiara selezione di chiusure per delimitare l’ambiente e a una scelta attenta dell’arredo per generare contesti accoglienti. Uno scenario in cui il distributore di materiali per l’edilizia può inserirsi con facilità e soddisfazione in termini di business, offrendo competenza, servizi e prodotti per interpretare sempre al meglio gli stili di vita e i trend più contemporanei nel mondo dell’Outdoor Living

    Servizio su Misura

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    In questi ultimi mesi, l’interruzione e i cambiamenti delle attività hanno agito sul comportamento delle persone e della collettività, andando a modificare a loro volta i modelli di consumo e di produzione. Un processo che nel medio termine evolverà ulteriormente, proiettando sia la domanda che l’offerta verso una loro parziale o completa riorganizzazione. Fenomeno, questo, che coinvolgerà inevitabilmente anche il settore delle costruzioni e tutta la sua filiera. Modalità e tempo di reazione indicheranno la portata del contraccolpo. Oggi, permane un atteggiamento positivo degli addetti ai lavori, pur considerando il forte crollo dei dati congiunturali registrati già a partire dal mese di marzo. Positività favorita presumibilmente dalle prospettive di inizio anno, che evidenziavano un trend in crescita, interrotto poco dopo da una crisi non di settore bensì da una variabile indipendente, la pandemia

    TUTTI IN PISTA CON IL PNRR

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    Le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in ottica di ripresa economica del Paese e rilancio, rappresentano uno strumento da maneggiare con cura e da non sprecare. Tante sono le Missioni, le Componenti e gli Investimenti che il PNRR ha messo in gioco in questi ultimi anni. In particolare, le risorse finanziarie derivanti dalla Missione 5 (Componente 2.3, Investimento 3.1 - Sport e inclusione sociale), assegnate al Dipartimento per lo sport per un totale complessivo di 700 milioni di euro, erano destinate alla realizzazione di interventi tesi a favorire il recupero di aree urbane attraverso la realizzazione di impianti sportivi. Le risorse messe in gioco erano ripartite in tre Cluster di intervento. Il «Cluster 1» prevedeva la realizzazione di nuovi impianti sportivi, il «Cluster 2» era finalizzato all’efficientamento delle strutture esistenti e il «Cluster 3» si rivolgeva a quei Comuni intenzionati a realizzare nuovi impianti o rigenerare impianti esistenti di particolare interesse sportivo o agonistico. Alle risorse vi accederanno coloro che hanno risposto, entro il 22 aprile scorso, ai due Avvisi pubblici di «invito a manifestare interesse». Il primo Avviso, Cluster 1 e 2, era destinato ai Comuni capoluogo di Regione, ai Comuni capoluogo di Provincia con popolazione superiore ai 20.000 abitanti e ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti. Il secondo Avviso, relativo al Cluster 3, era rivolto a tutti i Comuni italiani. Tutto il territorio nazionale è stato coinvolto e tutti i distributori di materiali per l’edilizia saranno chiamati a fare la loro parte
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