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    La tentazione autoritaria. L'Itala liberale e il governo dei migliori

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    In this essay argues that the Italy of the end of the millennium and the sunset of the nineteenth century were united by an authoritarian temptation. A shiny, modern and reactionary political project of the Government of the best that you can find in Southern Italy, and focus on the debate, his lab and in the great war his testbed. A generation of great nationalist intellectuals (and meridionalisti) began looking for an alternative political model to the liberal-democrat, much more suitable, according to them, the transformations that modernity had started in Italy and Europe

    DA UN MONOPOLIO NATURALE ALL'ALTRO: IL GRANO E LO ZOLFO SICILIANO

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    Il saggio si inserisce in una riflesione più ampia sulle trasformazioni dello spazio economico, politico e sociale che investe le investe il Mediterraneo e la Sicilia nel primo Ottocento. L''attenzione si concentra su deu prodotti strategici e di vertice delle gerarchie merceologiche: il grano e lo zolfo. Grazie ai dati degli Archives Dèpartementales des Bouchee-du-Rhone, Boureau de Santé maritime, e con l''aiuto di quelli dell''Archiovio di Stao di Palermo e Napoli, è stato possibile ritornare a riflettere sui flussi commerciali e sulle "complementarietà economiche". Merci diverse, grano e zolfo, ma speculari. Il fìgrano è il simbolo del contratto di Antico regime, è la presenza divina incastonata nella legge morale della comunità; lo zolfo, al contrario, è uno dei simboli della rivoluzione industriale, di nuove forme rivoluzionarie di organizzazione economica e sociale, e richiama l''inferno sia nelle miniere che nelle fabbriche

    L'atto politico nel prisma della Corte costituzionale

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    Analisi dell'evoluzione dell'atteggiamento della corte costituzionale in una materia tradizionale quale l'atto politico

    L’avvocato del diavolo

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    Il saggio si colloca in una linea di lunga durata per quelli che Hirschman ha definito "imperativi dell''argomentazione", cioè retoriche, strategie, ideologie in grado di andare oltre i desideri, il carattere, le intenzioni e le convinzioni degli stessi attori che , che per motivi diversi, le hanno prodotte. La vicenda storica della mafia si nutre, infatti, di una continua riproposizione di imperativi dell''argomentazione dall''età postunitaria sino ai giorni nostri. Siamo davanti a una retorica alquanto reticente sulla natura della mafia, ma che in compenso pretende di spiegare in forma apodittica che cosa non è. La mafia è sempre qualcos''altro, un oggetto storico non identificabile. Glia avvocati giocano un ruolo fondamentale nella creazione e manutenzione degli imperativi dell''argomentazione, per la natura stessa della loro professione. L''avvocato è un uomo di parte, non ha obblighi di verità, fedele al dovere di lealtà e di probità verso il sui assistito (anche mafioso) deve essere indifferente agli esiti sociali e politici specie sotto un regime totalitario

    Il cammino della riforma e la necessaria rigenerazione dei partiti

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    La riforma Renzi-Boschi rimette in discussione alcuni punti centrali della forma di governo delineata dalla Costituzione del 1948. Invero, sembrano esservi delle buone ragioni per dubitare che i mali della nostra forma di governo si possano eliminare con una grande riforma, di ispirazione decisionista. Sarebbe auspicabile che, con uno sforzo di anticonformismo, si spostasse il centro dell'attenzione sulla riforma puntuale, minuta, dei partiti politici, per ridare vitalit\ue0 alle istituzioni nel loro quotidiano operare

    MAKING REVOLUTION. SOCIETA' PATRIZIA E CULTURA PLEBEA NELLA SICILIA RISORGIMENTALE

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    Il saggio è un omaggio alla storiografia di E.P. Thompson e a N. Recupero uno dei suoi maggiori interpreti italiani. Qui di parla del rapporto che unisce cultura alta e cultura bassa durante un lungo periodo rivoluzionario che abbraccio tutto un "lungo risorgimento siciliano". Come fare la rivoluzione e come uscirne sono i due problemi che gli attori sociali per quasi mezzo secolo sono chiamati ad affrontare. Una sfida che non è solo locale, ma nazionale ed europea

    I PORTI DEL GRANO SICILIANO NEL XVIII SECOLO

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    L’autore ricostruisce il funzionamento dei «caricatori» di Sicilia, ovvero dei porti specializzati nell’esportazione del grano tanto per il mercato estero («extra regno» ) quanto per quello interno («infra regno» ). A capo di questo complesso sistema istituzionale, che accompagna tutta la storia medievale e moderna dell’isola, vi è l’ufficio del Maestro Portulano dal quale transitano tutti i permessi («le tratte» ) concessi dalla corte ai mercanti locali e internazionali. Partendo dal caso del caricatore di Trapani si procede a un resoconto complessivo del grano esportato annualmente da tutti i porti dell’isola dal 1720 al 1820. Oltre ad individuare le diverse tipologie di caricatore, il lavoro fornisce una mappatura completa delle destinazioni interne del grano.Blando Antonino. I porti del grano siciliano nel XVIII secolo. In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 120, n°2. 2008. Le livre scientifique aux débuts de l’époque moderne. Entrepôts et trafics annonaires en Méditerranée. pp. 521-540

    L'Italia trasformata

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    Il saggio si concentra sul tema dell'ascesa e declino del welfare state nell'Italia repubblicana. I caratteri della trasformazione italiana hanno infatti coordinate strutturali simili a quelli occidentali: cioè di una capillare, sistematica assunzione dentro l'involucro delle politiche di welfare - e sotto la copertura delle gigantesche burocrazie pubbliche - della totalità delle relazioni umane fondamentali: dalle funzioni di cura, dei processi di formazione e acculturazione, della gestione del tempo, della allocazione nello spazio e del controllo dei rischi. Di tutto ciò che sino ad allora era stato esterno al sistema del lavoro salariato affidato esclusivamente al privato o alla famiglia. L'allargamento delle funzioni statali, dalla scuola alla sanità, dalle burocrazie centrali a quelle periferiche, permetteva l'ingresso di una forza lavoro nuova. Anche la crisi di fine millennio segue un percorso europeo. Lo stato di debolezza in cui versano i regimi democratici può ritenersi in primo luogo un effetto paradossale del successo della democrazia, la quale, sospinta dalle passioni ideologiche che animava le forze politiche, aveva conseguito sino agli anni novanta straordinari risultati in termini di sviluppo, di libertà, di benessere individuale e collettivo. Così, esauritesi o dispersi i grandi conflitti, consumatesi le ideologia, rattrappitesi i partiti, l’antica avversione al government by discussion era tornata ad infiammarsi. Disincanto, delusione, risentimento e cinismo costituivano la sostanza di questo male delle democrazie, mentre manifestazioni più frequenti ne erano l’astensionismo, l’irrequietezza elettorale e l’antipolitica. Quest’ultima veniva definita come una variante postmoderna del populismo, convertito alla democrazia, che sapeva cercare il consenso soprattutto in quelle categorie sociali che negli anni dello sviluppo avevano conosciuto un miglioramento degli stili e che adesso si trovavano a soffrire i cambiamenti dei sistemi di produzione imposti dalla globalizzazione liberista

    Fine dell'atto politico?

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    La figura dell\u2019atto politico \ue8 nota e riconosciuta in vari ordinamenti contemporanei, nei quali tutti, essa tende ad assumere significati differenti. La nozione di atto politico preferibile \ue8 quella di un atto giustificato dall\u2019esigenza di salvaguardare l\u2019esistenza stessa dello Stato. Il legislatore italiano, anche in seguito all\u2019emanazione della Costituzione, \ue8 rimasto fedele all\u2019idea dell\u2019esclusione della tutela giurisdizionale nei confronti degli atti emanati dal Governo nell\u2019esercizio del potere politico. Il Consiglio di Stato, nella sua giurisprudenza, invece ha allargato il controllo sugli atti una volta ritenuti politici. Il saggio vuole dimostrare che la crisi della nozione di atto politico \ue8 causata sia da una debolezza e crisi di idee e programmi della politica sia da una tendenza oggettiva dell\u2019ordinamento giuridico italiano. La tesi finale che si avanza \ue8 che la riscoperta dell\u2019atto politico \ue8 direttamente connessa a un cambio di rotta che restituisca dignit\ue0 costituzionale alla politica.The institution of \u201catto politico\u201d is well known \u2013 with different meanings \u2013 in several contemporary juridical system. The best notion of \u201catto politico\u201d is as follows:\u201can act justified by the necessity of preserving the very existence of the State\u201d. The Italian legislator, also after the passing of the Constitution, has remained loyal to the idea of excluding the area of \u201catti politici\u201d adopted by the Government from the judicial scrutiny. The \u201cConsiglio di Stato\u201d, instead, has widened its check over the so called \u201catti politici\u201d. This essay aims at proving that the crisis of the \u201catto politico\u201d notion is due both to the present weakness and crisis of the politics itself and to a new inevitable tendency of the Italian juridical system. Its objective is to show that only a new approach which returns the politics the constitutional importance it deserves can give back the \u201catto politico\u201d its traditional dignit
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