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L’avvocato del diavolo

Abstract

Il saggio si colloca in una linea di lunga durata per quelli che Hirschman ha definito "imperativi dell''argomentazione", cioè retoriche, strategie, ideologie in grado di andare oltre i desideri, il carattere, le intenzioni e le convinzioni degli stessi attori che , che per motivi diversi, le hanno prodotte. La vicenda storica della mafia si nutre, infatti, di una continua riproposizione di imperativi dell''argomentazione dall''età postunitaria sino ai giorni nostri. Siamo davanti a una retorica alquanto reticente sulla natura della mafia, ma che in compenso pretende di spiegare in forma apodittica che cosa non è. La mafia è sempre qualcos''altro, un oggetto storico non identificabile. Glia avvocati giocano un ruolo fondamentale nella creazione e manutenzione degli imperativi dell''argomentazione, per la natura stessa della loro professione. L''avvocato è un uomo di parte, non ha obblighi di verità, fedele al dovere di lealtà e di probità verso il sui assistito (anche mafioso) deve essere indifferente agli esiti sociali e politici specie sotto un regime totalitario

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