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    Il contributo allo sviluppo della professione infermieristica delle congregazioni religiose del XIX secolo

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    RIASSUNTO Lo scopo del presente lavoro di ricerca storica è di esaminare il contributo allo sviluppo della professione infermieristica delle congregazioni religiose del XIX secolo prendendo come esempio le Suore di Maria Bambina conosciute anche come Suore della Carití  delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa. Sono state analizzate 63 fonti bibliografiche reperite nell'archivio storico Casa Madre delle Suore di Maria Bambina a Milano in via S. Sofia n.13, ad esclusione di una fonte reperita presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Il lavoro di ricerca ha posto una lente d'ingrandimento sul contributo che le Suore di Maria Bambina hanno fornito, rispetto alle aree professionali e allo sviluppo degli attributi distintivi della professione infermieristica nell'ottica sociologica (Greenwood, 1980). Per l'analisi delle fonti documentarie è stato applicato il metodo di ricerca storica secondo Chabod (2006). Per l'esegesi delle fonti si è creata una griglia di analisi della fonte documentaria. Dall'aggregazione dei dati sono emersi due filoni d'indagine: il primo riguarda il ruolo di Suor Emilia Vinante come esperta per la professione infermieristica e il secondo per quanto attiene alla politica professionale promossa dalla Federazione Italiana Religiose Ospedaliere ( FIRO). Alla luce dei risultati della ricerca si può affermare che le congregazioni religiose hanno operato nell'ambito della professione infermieristica diventando una forza sociale in grado di incidere in modo determinante sullo sviluppo culturale e professionale degli infermieri. Parole Chiave: formazione, storia dell'assistenza infermieristica, infermiere religioseContribution of 19th-century religious congregations in the development of the nursing professionABSTRACT The purpose of this historical research project is to examine the contribution of 19th-century religious congregations in the development of the nursing profession, based on the historical example of the Sisters of Charity of Sts. Bartolomea Capitanio and Vincenza Gerosa (or the Sisters of the Holy Child Mary). To this end, sixty three volumes were analysed, all taken from the historical archive of the Generalate of the Sisters of the Holy Child Mary in Milan, in via S. Sofia n.13, with the exception of just one, taken from the Braidense National Library, also in Milan. This research project has highlighted the sociological contribution provided by the Sisters of the Holy Child Mary to the professional nature of nursing, and to the development of the distinctive features of the nursing profession (Greenwood, 1980). All documentary sources were analysed in line with the Chabod historical research method (2006), and for their critical interpretation, a scheme of analysis was created. Two lines of investigation emerged from the data collected: the role of Sister Emilia Vinante as an expert with regard to the nursing profession, and the professional strategies promoted by FIRO (Federation of Italian Religious Nurses). Based on the conclusions of the research project, it may be stated that religious congregations contributed greatly to the nursing profession, leaving a decisive mark on the cultural and professional development of nurses. Key words: nursing education, historical research, religiuos nurs

    Valutazione del self-care nelle persone con diabete di tipo 2: traduzione e validazione della Summary of Diabetes Self-Care Activities

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    Introduzione. Il self-care rappresenta un fattore chiave nel mantenimento della qualití  di vita e nella prevenzione delle complicanze per le persone con il diabete. Gli strumenti standardizzati sono necessari per valutare e promuovere il self-care dei pazienti diabetici. La Summary of Diabetes Self-Care Activities (SDSCA) è stata ampiamente impiegata nella clinica e nella ricerca ed è stata tradotta in numerose lingue. La validití  e l'affidabilití  di questa scala self-report sono state documentate da diversi studi. Tuttavia la SDSCA non è stata ancora tradotta, adattata dal punto di vista culturale e testata nel contesto italiano. Lo scopo di questa ricerca metodologica è stato quello di tradurre e di svolgere un primo studio di validazione della SDSCA – Versione 11 item. Metodi. Allo scopo di tradurre la SDSCA in Italiano, si è attuato un processo di translation, back-translation e valutazione della concordanza semantica in collaborazione con gli autori dello strumento originale. Uno studio cross-sectional è stato condotto per testare la coerenza interna e l'affidabilití  test-retest della SDSCA su un campione di 80 pazienti con diabete di tipo 2. Obiettivo secondario, è stato quello di esplorare la validití  di criterio della SDSCA in riferimento a un insieme di outcomes clinici come l'emoglobina glicata e la presenza di complicanze. Risultati. L'articolo riporta una descrizione del livello di self-care dei partecipanti sia per il campione generale che per sottogruppi in base ad etí , sesso, livello di istruzione e di reddito. L'Alfa di Cronbach e l'Intraclass Correlation Coefficient hanno mostrato valori accettabili considerando la struttura multidimensionale della SDSCA. Elevati valori si sono riscontrati in 3 sottoclassi di item su 5. Come in precedenti studi, le sottoclassi riguardanti la dieta specifica e l'attivití  fisica hanno mostrato una limitata coerenza interna. Il Kappa di Cohen, il Concordance Correlation Coefficient e il t-test hanno evidenziato una elevata affidabilití  test-retest della SDSCA. Il punteggio totale della SDSCA non ha mostrato correlazioni significative con gli outcomes clinici in studio; tuttavia 3 singoli item sono risultati significativamente correlati all'emoglobina glicata, alla presenza o assenza di complicanze e al giudizio clinico dell'infermiera case manager. Conclusioni. Sono necessarie ulteriori ricerche su campioni più ampi per verificare le performance della SDSCA in lingua Italiana, specialmente per la validití  di costrutto e di criterio. Tuttavia, sulla base di questi risultati preliminari, la SDSCA potrebbe trovare utili applicazioni nella pratica clinica per valutare sistematicamente, comparare nel tempo e incrementare le capacití  di self-care dei pazienti con diabete.Parole Chiave: self-care, self-management, diabete, diabete mellito di tipo 2, valutazione clinica, studio di validazione, Summary of Diabetes Self-care Activities.ABSTRACT Introduction. Self-care represents a key factor for diabetes patients to maintain quality of life and to prevent serious disease complications. Self-care standardized assessment tools are needed to evaluate and to promote self-care in diabetes patients. The Summary of Diabetes Self-Care Activities Scale (SDSCA) has been widely used in clinical and research settings and has been translated in many languages. Validity and reliability of this self-report scale were reported by several studies. However, SDSCA has not yet been translated, culturally adapted and tested in the Italian context. The aim of this methodological research was to translate and to provide a first validation study of the Italian SDSCA – 11 item Version. Methods. A process of translation, back-translation and semantic concordance evaluation has been performed in order to translate the SDSCA into Italian language in collaboration with the original authors. A cross-sectional survey has been planned to test internal consistency and test –retest reliability on a convenience sample of 80 type 2 diabetes patients. As secondary objective, SDSCA criterion validity has been explored referring to a range of clinical outcomes as glicated emoglobin and presence of complications. Results. A description of respondents' self-care abilities is provided for the whole sample and for sub-groups by gender, age, instruction and income levels. Cronbach's Alfa and Intraclass Correlation Coefficient showed acceptable values considering the multidimensionality of SDSCA. High values were obtained in 3 out of 5 sub-classes of items. As in previous studies, specific diet and physical exercise sub-classes showed limited internal consistency. Cohen's Kappa Concordance Correlation Coefficient and t-test demonstrated high test-retest reliability of SDSCA. Overall SDSCA score did not show significant correlations with selected clinical outcomes; however 3 SDSCA single items significantly correlated with glicated emoglobin, complications and the clinical judgment of the diabetes case manager nurse. Conclusion. Further researches involving larger samples are needed to integrate data about Italian SDSCA performances, especially concerning construct and criterion validity. However, based on these preliminary results, SDSCA could find relevant applications in clinical settings to systematically evaluate, to compare over time and to improve specific self-care abilities of diabetes patients.Key words: self-care, self-management, diabetes, type 2 diabetes mellitus, clinical assessment, validation study, Summary of Diabetes Self-care Activities
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