10 research outputs found

    Martha Nussbaum: il disgusto, un'emozione politica

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    Martha Nussbaum considers disgust a "political emotion" that is at the base of both negative value judgments and intolerance towards diversity. The purpose of this paper is to show the relation between Nussbaum's analysis of disgust and her ethical-political theory. In particular, the paper aims at highlighting some essential elements of this theory: the role of the body in social dynamics, the reformulation of the concepts of human nature and dignity, the relation between perception and evaluation, the public role of imagination and art, the importance of moral psychology.Ă‚&nbsp

    Pensare secondo la forma. La biologia filosofica di Maurice Merleau-Ponty

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    The paper deals with the «philosophy of form» developed by Merleau-Ponty in La structure du comportement. Through the concepts of form and structure, the philosopher looks for a new instrument of knowledge able to connect life order with specifically human order. What is at stake is the attempt to conceptualize a «conscience naturée» which makes it possible to reinterpret the dialectical relation between life and thought, and to rethink some categories of moral philosophy (existence, freedom, choice)

    Lo sguardo e la percezione visiva. Analisi del vedere tra Sartre e Merleau-Ponty

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    L’analisi sartriana dello sguardo, messa a confronto con la teoria della percezione visiva di Merleau-Ponty, mostra in modo paradigmatico la differenza tra l’antinaturalismo del giovane Sartre e la biologia filosofica da cui parte Merleau-Ponty. Merleau-Ponty considera l’uomo in quanto organismo vivente per approdare a ripensare la coscienza in quanto incarnata. Ogni organismo esibisce una normatività interna, che orienta i suoi rapporti col mondo e con gli altri. Questa tesi smentisce il dualismo sartriano di Per sé-In sé, come pure l’ontologia della coscienza concepita come nulla e aver da essere. Il naturalismo moderato di Merleau-Ponty sottolinea la possibilità di una maturazione e rimodulazione dello sguardo – sconosciuta a Sartre- che ha interessanti ripercussioni cognitive e morali

    Percezione e azione:la pluralitĂ  degli stili percettivi secondo M.Merleau-Ponty e I.Murdoch

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    Percezione e azione: la pluralità degli stili percettivi secondo M. Merleau-Ponty e I. Murdoch Sia M. Merleau-Ponty che I. Murdoch hanno additato la pluralità degli stili percettivi come un aspetto strutturale dell’esperienza, strettamente connesso alla configurazione morale del percipiente. La comprensione dell’agire umano viene inserita nell’ottica di una maggiore o minore ampiezza percettiva, senza ignorare che le valutazioni morali entrano come fattori orientativi nelle descrizioni del mondo. Entrambi gli autori pongono la comprensione dell’attività pratica in stretta connessione con la strutturazione percettiva, rifiutando la mitizzazione di pseudofacoltà psicologiche come il desiderio, la scelta, la volontà. Le loro proposte più interessanti per le implicite conseguenze in campo etico riguardano la configurazione plurale del percepito e le sue possibili rimodulazioni che consentono una continua riorganizzazione dell’esperienza. L’articolo rileva alcune differenti linee di sviluppo in questa comune impostazione e individua alcuni nodi problematici irrisolti oggetto di attenzione nel dibattito etico contemporaneo

    Prefazione

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    Prefazione al volume di G. Verrucci, Introduzione alla metaetica, FrancoAngeli, Milano 2014. Viene presentato al lettore il contenuto del volume e la sua fruibilitĂ . Viene valutato positivamente la sua impostazione metodologica, volta a sottolineare ampie possibilitĂ  di collegamento tra metaetica e etica normativa, evitando la rigida contrapposizione tra filosofi analitici e continenta
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