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    Storia del monachesimo basiliano in Campania. Analisi del patrimonio fondiario di tre abbazie attraverso lo studio delle platee dei beni (secoli XVII-XVIII)

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    2011 - 2012Il progetto di ricerca, dal titolo Storia del monachesimo basiliano in Campania. Analisi del patrimonio fondiario di tre abbazie attraverso lo studio delle platee dei beni (secoli XVII-XVIII), è nato come una naturale continuazione di studio su un argomento trattato per la stesura della tesi di laurea magistrale, incentrata sulle vicende del cenobio basiliano di San Giovanni a Piro, situato nel basso Salernitano, nel Golfo di Policastro . Così, abbiamo reperito la maggior parte di documenti e informazioni su altri enti monastici italo-greci ubicati nelle vicinanze e ci si è chiesto se effettivamente esistesse un monachesimo basiliano di età moderna innestatosi e sviluppatosi in Campania, più precisamente nell’area meridionale del Principato Citra. Scorrendo la bibliografia sull’argomento i lavori più autorevoli e scientificamente rilevanti (Mario Scaduto, Il monachesimo basiliano nella Sicilia medievale; Biagio Cappelli, Il monachesimo basiliano ai confini calabro-lucani; Silvano Borsari, Il monachesimo bizantino nella Sicilia e nell’Italia prenormanne) sono stati incentrati sullo studio delle dinamiche del fenomeno in epoca medievale, relativi, per lo più, alle regioni dell’estremo meridione della nostra penisola: Sicilia, Calabria e Basilicata. L’obiettivo del lavoro è quello di spostare in avanti i termini del discorso, ossia analizzare gli «ambiti storico-geografici» da un nuovo punto di vista temporale e spaziale, in modo da proporre uno studio del monachesimo basiliano campano di età moderna. Le fonti principali scelte per l’indagine sono state le platee dei beni di tre monasteri, ognuno dei quali è usato come caso-campione di una microarea: la badia di Santa Maria di Pattano per il Cilento, il monastero di San Pietro al Tumusso di Montesano sulla Marcellana per il Vallo di Diano e il cenobio di San Giovanni a Piro per il Golfo di Policastro. Queste fonti documentarie – tutte più o meno coeve, essendo state redatte tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo – sono state utilizzate per delineare un profilo socio-economico non solo dei monasteri che le hanno prodotte, ma anche dei territori su cui tali enti sorgevano e avevano possedimenti fondiari. Dalle platee si è deciso di estrapolare le notizie più significative per tracciare un quadro globale delle società e di quei feudi che appartenevano al patrimonio monastico... [a cura dell'autore]XI n.s

    Annali storici di Principato Citra, A. 10, n. 1.1 (2012)

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    A.10, n.1.1(2012): G. Guardia, Editoriale, P. 3 ; F. Astone, Alle origini del toponimo Cilento: la fondazione di Poseidonia ed i Tirreni-Etruschi del golfo di Salerno. Riflessioni ed ipotesi, P. 5 ; F. La Greca, Paestum e il suo territorio nella cartografia medievale e moderna, P. 45 ; A. Capano, Casalvelino e la sua frazione Acquavella. Note storiche e il catasto provvisorio del decennio napoleonico, P. 96 ; C. Bellotta, Il monachesimo basiliano nel Cilento. Il cenobio di S. Giovanni a Piro, P. 130 ; S. Villano, Città e patriziato nel Regno di Napoli attraverso le consulte della Camera di S. Chiara, P. 146 ; M. Rinaldi, Agropoli: il territorio, le fonti e la ricerca archeologica, P. 162

    Misure critiche. N.s. A. 11, n. 1-2 (2012)

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    N.S. A. 11, n. 1-2 (2012) : Martelli S., Premessa, P. 5 ; Aufiero G., Rileggere il Medioevo nel XXI secolo: filologia, scienza e magia, P. 9 ; Gigliello P., Da una Medea all’altra: da Boccaccio a Christine de Pisan, P. 17 ; D’Arienzo D., “Com’una foglia ad ogni vento volta”. Matteo Maria Boiardo e l’impossibile armonia tra poesia e tempo presente, P. 25 ; Celentano S., Le “Metamorfosi” da Ovidio a Niccolo’ Degli Agostini, P. 44 ; Esposito S., Camillo Pellegrino, “Del concetto poetico” (Ms. 436, Biblioteca del Museo Campano di Capua), P. 71 ; Bellotta C., Il monachesimo basiliano in età moderna. Analisi di tre casi: San Giovanni a Piro, Pattano e Montesano sulla Marcellana, P. 86 ; Nigro P., Il Fondo manoscritto di Giuseppe Maria Galanti. Le carte galantiane sull’Abruzzo, P. 104 ; Terracciano R., L’epistolario di Michele Colombo nella Biblioteca Palatina di Parma, P. 125 ; Pierno L., Il rapporto tra le arti in Pasquale De Luca, P. 138 ; Mascia V., Carlo Michelstaedter e il senso della ‘segreta armonia’, P. 156 ; Ferrauto E., La cultura teatrale a Napoli nel decennio 1910-1920, P. 170 ; Guercio G., “Proprio così”: la rappresentazione dell’inconscio nell’inedito di Luigi Pirandello. Un’importante scoperta, P. 191 ; Faengyong W., La nascita del romanzo sentimentale in Italia: estratto da “Liala, compagna d’ali e d’insolenze”, il romanzo rosa in Italia, P. 201 ; Avagliano G., La Lucania contadina nel documentario etnografico, P. 212 ; Rainone A., Interni moraviani. Immagini dell’abitare in romanzi e racconti di Alberto Moravia, P. 233 ; Martucci R., La forza della scrittura in Giose Rimanelli: dalla produzione italo-canadese allo sperimentalismo de “La macchina paranoica” (inedito), P. 240 ; Ottieri A., La poesia di Toti Scialoja. Dai versetti nonsensici agli ‘esametri’ degli anni Novanta, P. 260 ; Gioia V. A., Un’introduzione alla guerra di Segrate, P. 285 ; Gallotta G., L’opera di Tabucchi: l’impegno, i personaggi, il romanzo italiano contemporaneo, P. 302 ; Pontis A., Esempi di didattica dell’italiano L2 attraverso il testo letterario e il testo fotografico, P. 310
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