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    QualitĂ  della vita percepita in pazienti sottoposti ad intervento di angioplastica coronarica

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    Utilizzando lo strumento WHOQOL-Breve è stata valutata la Qualità della Vita (QV) in 50 pazienti cardiopatici prima di essere sottoposti a coronarografia diagnostica e successivo trattamento farmacologico. 25 di questi pazienti sono risultati eleggibili per angioplastica coronarica. La QV è stata poi rivalutata a distanza di 4-6 mesi dagli interventi (solo farmacologico e farmacologico+ chirurgico), risultando significativamente più alta sia dopo il solo trattamento farmacologico, sia a seguito del trattamento farmacologico e chirurgico, confermando la sensibilità al cambiamento già evidenziata in corso di validazione del questionari

    Il caregiver del paziente complesso ed il suo addestramento

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    Il Manuale si propone come supporto tecnico per i professionisti sanitari e socio-assistenziali ospedalieri e territoriali che entrano nei percorsi di cura e assistenza al paziente complesso, anziano, fragile. Un supporto tecnico da utilizzare per coinvolgere attivamente nella assistenza il caregiver del paziente, sia esso un familiare o un’altra figura assistenziale retribuita o meno dalla famiglia. Un supporto tecnico per creare un caregiver competente che faciliti la permanenza del paziente al proprio domicilio e che possa essere considerato elemento del team multiprofessionale della assistenza domiciliare. La assistenza domiciliare si configura come regime assistenziale gradito al paziente e sostenibile economicamente dalle aziende sanitarie, ma per la sua durata nel tempo richiede la partecipazione attiva della famiglia e il coinvolgimento del caregiver nelle cure. Questo coinvolgimento deve essere ricercato da tutti gli operatori che rientrano nei percorsi di cura, ad esempio dagli operatori ospedalieri nella fase che precede la dimissione del paziente e poi dagli operatori territoriali al momento della presa in carico del paziente al suo domicilio. Il caregiver deve essere informato e formato e questo compito di educazione terapeutica da parte degli operatori può essere facilitato dal Manuale. Il Manuale propone infatti, in forma di Schede ad uso degli operatori, elementi per identificare il caregiver, i suoi bisogni, il suo carico assistenziale e fornisce indicazioni su “cosa deve insegnare l’operatore” e su cosa deve imparare il caregiver” per curare ed assistere il paziente.Allo stesso tempo il Manuale presenta in forma di Schede ad uso dei caregivers istruzioni operative per facilitare i compiti di cura e assistenza da essi espletati

    La QualitĂ  della assistenza Domiciliare Integrata.

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    Sono presentati i presupposti culturali, normativi, operativi e di formazione per lo sviluppo della QualitĂ  dell'ADI

    L'assistenza sanitaria primaria nella formazione pre-laurea del Medico di Medicina Generale.

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    Al fine di richiamare l'impegno dei CdL in Medicina e Chirurgia alla formaziona nell'area della Assistenza Sanitaria Primaria (ASP), vengono individuate nell'ambito del DPR 95/1986 le Discipline da attivare al fine di una adeguata formazione: metodologia epidemiologica ed igiene, medicina di comunit\ue0, educazione sanitaria, economia sanitaria, programmazione ed organizzazione dei servisi. Vengono ruiportati contenuti e metodi didattici per la formazione degli studenti di Medicina ad un modello di ASP in ampio sviluppo, la Assistenza Domiciliare Integrat

    Lo sviluppo della assistenza primaria.

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    Vengono indicati i principi della Assistenza Sanitaria Primaria (ASP) dell'OMS ed alcuni esempi della loro applicazione nei settori della Promozione della salute e Prevenzione, della Diagnosi, Cura e Assistenza. facendo riferimento alla Assistenza Domiciliare, viene proposto un Programma di Formazione per i professionisti sanitari e socio-assistenziali, orientato alla Qualit

    Il paziente complesso e l'approccio alla tutela della sua salute

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    Scopo del capitolo è presentare metodi e strumenti per l’approccio unitario e coordinato al paziente complesso, secondo i principi indicati dal WHO nei numerosi documenti che da più di 30 anni vengono proposti ai vari Paese. Tenendo conto che la complessità del paziente può essere espressa in termini sanitari (paziente con comorbilità), socio-assistenziale (paziente non autonomo) e ambientale (paziente con problemi familiari, economici, sociali) vengono indicati i vari strumenti che possono essere utilizzati per la quantificazione della complessità. Utile a questo proposito appare lo strumento proposto dal WHO (International Classification of Functioning (ICF). Strumento trasversale alle varie professioni e che consente di classificare la complessità secondo criteri omogenei. Viene poi presentato l’approccio necessario al paziente complesso che scaturisce dalle indicazioni del WHO. Si tratta dell’approccio bio-psoco-sociale (BPS), un approccio centrato sul paziente e sulla sua famiglia che può essere sintetizzato nelle seguenti tappe: 1. valutazione multidimensionale della salute; 2. Stesura del Piano Assistenziale Individuale (PAI); 3. attivazione della partecipazione di paziente e famiglia; 4. erogazione di interventi integrati e continui.Poiché il paziente complesso ha molteplici bisogni di salute (bisogni di salute multidimensionale, fisica, mentale, ambientale, spirituale) che non possono essere rilevati e risolti da un unico pur colto professionista, l’approccio BPS è un approccio di equipe che richiede una sinergia valutativa e interventistica da parte di più professionisti (medici, delle professioni sanitarie e sociali). Il lavoro di equipe si realizza sia se i professionisti lavorano assieme in uno stesso contesto spaziale e temporale (equipe reali) sia se lavorano in modo isolato ma unificato da strumenti comuni di registrazione delle informazioni (equipe virtuale). L’approccio BPS consente la continuità di cura e assistenza e la presa in carico globale del paziente nei servizi in rete

    La formazione specialistica nell’area della assistenza sanitaria primaria.

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    Il recente e rapido sviluppo delle cure primarie nei Distretti per far fronte a nuovi bisogni della popolazione, sta evidenziando l'esigenza di una dirigenza medica con competenze non solo organizzative ma clinico-assistenziali-organizzative, per la gestione di percorsi di cura integrati e presa in carico di pazienti complessi nella rete dei servizi. Il riordino delle specializzazioni universitarie (DM 1.8.2005) prevede una specializzazione appropriata a queste esigenze. Si tratta della Specializzazione in Medicina di ComunitĂ , collocata nell'area medica, classe della medicina clinica generale. Il percorso formativo prevede attivitĂ  professionalizzanti in tutti i servizi assistenziali della rete (ospedali per acuti e lungodegenze, pronto soccorso, studi dei medici di medicina generale, ambulatori e residenze territoriali) e nella direzione di Distretto. Pertanto lo specialista acquisisce competenze cliniche (di promozione della salute, prevenzione, diagnosi, cura) unitamente e competenze gestionali (gestione aziendale, coordinamento socio-sanitario, coordinamento ospedale-territorio)

    L'integrazione professionale: aspetti generali e indicazioni per il suo sviluppo

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    Nell'ambito della Integrazione dei Servizi per il cui raggiungimento risultano necessari integrazione istituzionale, economica, gestionale e professionale, viene descritto il paradigma della Integrazione Professionale in termini di soggetti coinvolti (professionisti dei settori sanitario, sociale e della educazione), campi di applicazione (cittadini appartenenti ad aree deboli di popolazione), mission (superamento di criticità culturali, etiche, demografiche, organizzative), vision (approccio bio-psico-sociale, centralità di peziente e famiglia, coordinamento), obiettivi (presa in carico globale del paziente), metodi e strumenti di attuazione (legislativi, organizzativi, formativi) e di verifica (indicatori). Viene data particolare enfasi alla Formazione, condizione indispensabile affinchè i vari operatori si conoscano e imparino a lavorare assieme in Progetti di cura

    Il percorso integrato di cura e assistenza alla persona con demenza e alla sua famiglia

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    Viene presentato un modello di “Percorso integrato di cura e assistenza al paziente con Demenza” basato sull’approccio bio-psico-sociale al paziente e alla sua famiglia. Tale approccio tiene conto dei principi della Primary Health Care del WHO e si avvale di strumenti e metodi operativi diffusi sotto l’egida del WHO. Tenendo conto delle varie fasi della Demenza (esordio/fase prodromica, diagnostica, di stato, delle complicanze e della morte) vengono indicati per ogni fase: 1. la metodologia dell’approccio bio-psico-sociale (rilevazione dei bisogni multidimensionali di salute, stesura di Piani Assistenziali Individuali-PAI-, attivazione della partecipazione di paziente e famiglia, erogazione di interventi integrati e continui, monitoraggio del paziente e verifica periodica di appropriatezza del PAI); 2. gli strumenti utilizzabili (check-list ICF per la rilevazione dei bisogni multidimensionali, scheda PAI); 3. le attività del percorso (cliniche, assistenziali, di comunicazione, di coordinamento) e le relative responsabilità (professionisti sanitari e socio-assistenziali, caregiver); 4. La strategia aziendale per la realizzazione del percorso di cura e assistenza (formazione del team multiprofessionale, servizi in rete, adozione di un sistema informativo, di comunicazione e di verifica di risultati ed esiti)

    La qualitĂ  della Assistenza Domiciliare. Presentazione di Linee Guida in conformitĂ  alle Norme ISO 9000.

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    Vengono indicati gli Aspetti per lo sviluppo della QualitĂ  della AD, con riferimemnto ad Organizzazione, Risorse e Processi, specificando i Criteri a cui il servizio deve rispondere e fornendo indicazioni per la costruzione dei relativi Standar
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