14 research outputs found

    Lorenzo Lotto's painting materials: an integrated diagnostic approach

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    This paper presents the results of a comprehensive diagnostic investigation carried out on five paintings (three wood panels and two paintings on canvas) by Lorenzo Lotto, one of the most significant artists of the Italian Renaissance in the first half of 16th century. The paintings considered belong to 1508-1522 period, corresponding to the most significant years of Lotto's evolution. A wide array of non-invasive (reflectance spectrometry and Xray fluorescence) and micro-invasive analytical techniques (optical microscopy, scanning electron microscopy with energy dispersive spectroscopy, micro-FTIR spectroscopy, micro-Raman spectroscopy, gas chromatography coupled with mass spectrometry and high performance liquid chromatography coupled with photodiode array detection and mass spectrometry) were applied in order to provide a large set of significant data, limiting as much as possible the sampling. This study has proved that Lotto's painting palette was typical of Venetian practice of that period, but some significant peculiarities emerged: the use of two kinds of red lakes, the addition of calcium carbonate and colourless powdered glass, the latter frequently found in pictorial and ground layers. Moreover, the integrated investigation showed that Lotto's technique was sometimes characterized by the use of coloured priming and multi-layer sequences with complex mixtures. Chromatographic analyses allowed to identify in all specimens: azelaic, palmitic and stearic acids, generally referring to the presence of drying oils. The extension of additional non-invasive examination to about 50 paintings by the same author, spanning from 1505 to around 1556, helped to verify the evolution in the use of some pigments, such as the yellow ones, where Pb-Sb yellow was used alongside Pb-Sn yellow. (C) 2016 Elsevier B.V. All rights reserved

    La pala baroccesca conservata presso il Pio Sodalizio dei Piceni in Roma. Indagini scientifiche e intervento di restauro

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    none3La Madonna con Bambino, i Santi Geronzio, Maria Maddalena e donatori conservata presso il Pio Sodalizio dei Piceni in Roma. Indagini scientifiche e intervento di restauro. La tela è stata oggetto di un intervento di restauro in occasione del quale è stato compiuto uno studio approfondito sul modus operandi del pittore. Sono stati indagati i materiali costitutivi, in particolare i pigmenti e i leganti, nonchÊ le complesse tecniche di riporto del disegno preparatorio, sia mediante indagini non invasive che microinvasive. Durante il restauro è stato analizzato il taglio praticato sulla parte della tela con il gruppo femminile, resecata poco dopo la sua realizzazione e tempestivamente riconsegnata al proprietario. Come le opere autografe di Barocci, questa tela, realizzata da uno dei suoi collaboratori piÚ dotati, sembra caratterizzata dalle stesse ricerche coloristiche: si riscontra infatti una laboriosità delle stesure pittoriche, una raffinatezza delle campiture e una ricerca di effetti di cangiantismo per le vesti delle figure che contraddistingue di norma le opere di Barocci, a riprova della volontà di normalizzare la produzione artistica che usciva dalla sua celebre bottega-impresa.mixedDaphne De Luca; Paolo Triolo; Sara BarcelliDE LUCA, Daphne; Triolo, Paolo; Barcelli, Sar

    From palace to town”: indagini archeometriche sulle ceramiche provenienti dagli scavi italo-iraniani nei siti di Persepolis West e di Pasargadae (Fars, Iran)

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    ll progetto “From Palace to Town” avviato nel 2008 e volto allo studio del contesto territoriale della Terrazza achemenide di Persepolis West e di Pasargadae (Fars, Iran). L’attività di scavo, svolta all’interno di un memorandum quinquennale di intesa, è stata condotta da una missione congiunta irano-italiana dell’Università di Bologna, dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), dell’Iranian Cultural Heritage Handicrafts and Tourism Organization (ICHHTO) e della Parsa-Pasargadae Research Foundation. Il progetto ha previsto l’esecuzione di indagini archeologiche e archeometriche sulle produzioni artigianali della zona. Le indagini archeometriche relative alle ceramiche provenienti da due diversi siti del Fars, Persepolis West (Trincea 4 e Trincea 6 dell’area artigianale) e Toll-e Takht di Pasargadae, sono state realizzate al fine di integrare lo studio quantitativo e tipologico con una definizione della composizione e della tecnologia di produzione (temperatura e atmosfera di cottura). I campioni sono stati studiati mediante diffrazione a raggi X (XRD), studio minero-petrografico su sezioni sottili, mediante microscopio polarizzatore, analisi di fluorescenza a raggi X (XRF). Il confronto e l’integrazione fra i risultati delle diverse indagini archeometriche e i risultati dell’indagine archeologica hanno permesso di colmare una lacuna sulla conoscenza della ceramica del Fars settentrionale per il periodo che va dal VI al I secolo a.C

    Trasfigurazione di Cristo - Analisi scientifiche

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    Il presente contributo affronta lo studio delle tecniche e dei materiali costitutivi relativi a una delle opere giovanili di Lorenzo Lotto, quale la Trasfigurazione. Il dipinto su tavola in esame è una delle più importanti opere che l’artista realizzò ancora per la cittadina recanatese tra il 1511 e il 1512. Originariamente completata da una predella, venne descritta da Vasari nel 1568 nella sua collocazione originale, sopra l’altare maggiore della chiesa benedettina di Santa Maria in Castelnuovo, leggermente fuori Recanati. Dopo numerosi e documentati spostamenti, nel 1890 il dipinto fu acquisito dalla Pinacoteca recanatina dove ancor oggi è conservato presso una delle sale di Villa Colloredo Mels. In occasione della mostra su Lotto, presentata alle Scuderie del Quirinale di Roma nel 2011 a cura di G.C.F. Villa, nasce il desiderio di un preciso progetto scientifico e culturale che trova compimento in una straordinaria campagna di restauri e analisi che, dai primi esiti, fornivano risultati di grande interesse sia circa i materiali costituenti il dipinto sia riguardo la tecnica pittorica di Lotto, quindi le tipologie di pigmenti adoperati, consentendo di strutturare un’ampia serie di informazioni sulla preparazione utilizzata, l’ordine di stesura degli strati e il disegno preparatorio. Le analisi scientifiche, che hanno interessato l’intera superficie dipinta, sono state effettuate prima dell’ultimo intervento di restauro necessario a ristabilire il cattivo ed articolato stato conservativo che presentava l’opera, con numerose lacune diffuse, fortissima crettatura ed estesi sollevamenti, causa anche di vecchi interventi non idonei. Per quanto concerne lo studio dei materiali sono stati esaminati ben quarantacinque punti di misura mediante analisi spettroscopiche, e sulla base di questo studio sono stati in seguito prelevati sei microcampioni analizzati con tecniche micro-invasive. Il campione prelevato del retro della tavola, osservato mediante analisi morfologiche all’ESEM, ha stabilito che l’essenza lignea è riconducibile alla specie Populus sp. della famiglia delle Salicaceae, più comunemente conosciuto come pioppo, largamente utilizzato da Lotto per i supporti pittorici. Il dipinto è realizzato su una classica preparazione a base di gesso e colla animale, su questa, sia in XRF che nelle osservazioni delle sezioni lucide in OM viene rilevata in modo discontinuo la presenza di stagno che fa pensare ad una imprimitura localizzata di giallorino a volte addizionata con carbonato di calcio. In relazione ai pigmenti, per gli azzurri Lotto ricorre esclusivamente all’impiego di azzurrite e lapislazzuli: quest’ultimo addizionato a biacca, viene utilizzato per dipingere il risvolto interno della veste verde di Mosè e al manto di san Giacomo. Come provato dalle tecniche per immagine, l’integrazione delle analisi spettroscopiche hanno confermato che il lapislazzuli viene steso abitualmente sopra una base di azzurrite, stesa già con un modellato chiaro-scuro. L’azzurrite invece viene utilizzata a vista nella veste di san Pietro e nel cielo. Peculiare è l’aggiunta di lacca rossa di Robbia e carminio per ottenere effetti violetti in alcuni dettagli come l’orizzonte e in alcune parti della veste di Pietro; entrambe le tipologie di lacche si sono riscontrate anche in pigmenti rossi. Per quanto riguarda questi ultimi dall’analisi micro-chimiche è stato riscontrato l’uso di vermiglione, rosso minio e cinabro. Negli aranci Lotto utilizza orpimento e/o realgar (solfuri di arsenico), ai quali sembra aver aggiunto piccole dosi di cinabro; mentre nelle parti scure delle pieghe del manto di san Pietro sembra aver impiegato terra d’ombra. Gli incarnati risultano a base di biacca mescolata con quantità variabili di terre e cinabro. In particolare le indagini mediante tecnologia Raman ha permesso di confermare alcuni dei materiali determinati in EDS, come cinabro e litargirio, e di individuarne degli altri come ad esempio gommagutta e la presenza di zafferano. Le dorature, che interessano i nomi dei personaggi e alcuni dettagli quali le aureole, il cordoncino delle chiavi di san Pietro e i bordi delle tavole della Legge ai piedi di Mosè, sono realizzate in foglia applicate direttamente sopra la pittura mediante missione. In conclusione per lo studio dei leganti organici sono stati esaminati soltanto tre campioni che, mediante micro-FT-IR e GC-MS, hanno permesso di individuare l’uso di olio di lino e probabile olio di noce

    Materiali e tecnica di Lotto: indagini microinvasive sulle opere di Recanati

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    Nell’ambito di un ampio progetto di ricerca riguardante le opere di Lorenzo Lotto è stato condotto uno studio sulla pala d’altare Polittico di San Domenico (1506-08) e sulla tavola della Trasfigurazione (1511-12) conservate nel Museo Civico Villa Colloredo Mels di Recanati. L’applicazione di un protocollo diagnostico basato sull’integrazione di metodologie di analisi complementari ha permesso di ampliare la conoscenza della tecnica pittorica del Lotto. Dopo un’accurata osservazione macroscopica delle tavole sono state eseguite indagini non invasive i cui risultati hanno fornito indicazioni utili a limitare il campionamento ad aree rappresentative. Sono state quindi eseguite indagini microinvasive che hanno permesso di ottenere informazioni sulla stesure pittoriche del Lotto e sulle modalità di applicazioni dei materiali costitutivi (pigmenti e leganti organici). I risultati di queste indagini, associati alle informazioni già esistenti, hanno consentito di effettuare un’ampia riflessione sull’utilizzo di materiali sempre più innovativi e sull’interazione che Lotto ha avuto con gli artisti a lui contemporanei

    Nanotechnology on wood: The effect of photocatalytic nanocoatings against Aspergillus niger

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    Fungi play a primary role in wood decay, including building and historical surfaces. Over the last years, nanotechnology has been used to preserve different type of surfaces from biodeterioration caused by the development of biological contaminants. In this study, photocatalytic titanium dioxide (TiO2) based nanocompounds (also containing silver and copper) were brushed on wood surfaces to evaluate biocidal ability against the development of soft-rot fungus Aspergillus niger. Five different nanotreatments were applied on two types of wood (softwood and hardwood). Compatibility with wooden substrates has been assessed using colorimetry. Antifungal capability of metallic nanotreatments was quantitatively evaluated considering different parameters: microscopic observation, chromatic variation, reflectance change and mould extent. Even though photocatalytic nanotreatments inhibited A. niger development only partially, they seem to be a promising tool to reduce harmful mould development and to better preserve wooden artefacts
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