27 research outputs found

    How the Presence of Newly Arrived Migrants Challenges Urban Spaces: Three Perspectives from Recent Literature

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    This article explores the notion of arrival spaces in the recent urban studies literature, and it outlines three emerging perspectives on their role and the associated processes and complexities. Recently, within changing migratory trajectories, the dimension of arrival has gained increasing relevance, and scholars have discussed the growing complexity underpinning it. Within this framework, some contributions reflect on the role of arrival spaces, which currently represent a rapidly changing research subject. However, by the term ‘arrival space,’ authors refer to various types of space, and the article argues that a clearer reference to the spatial dimension of arrival is needed. Spaces are contexts where different actors interact and intervene in the city, and their understanding represents a preliminary step for future research. In this sense, this contribution aims to unpack the previous decade’s debate on arrival spaces. It outlines three main perspectives: The first discusses the role of trans-local contexts, working as nodes in international migration networks; the second follows the debate on arrival neighborhoods; the third suggests that arrival spaces may be defined as all those parts of the urban fabric with which newcomers interact at the moment of arrival. Finally, drawing from this review, the article underlines that arrival spaces are not only specialized areas with migrant newcomers’ concentration, but they may also be ordinary urban spaces that temporarily work for arrival. Hence, future research should further deepen this perspective and more explicitly investigate the relation of arrival spaces to the city and its actors

    Un bus come spazio pubblico. Multiculturalismo ed etnografia urbana a Milano

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    Il contributo presenta gli esiti di un‘attività didattica e di ricerca sul campo condotta presso il Politecnico di Milano a ridosso di un tema chiave: il ruolo degli spazi pubblici urbani come supporto per la negoziazione delle differenze e nell’ingaggiare diversi individui e popolazioni in situazioni di confronto e coesistenza. Un’esplorazione di tipo etnografico ha messo sotto osservazione un mezzo di trasporto pubblico quale spazio pubblico “compresso”. Il filobus 90/91 a Milano è stato assunto quale terreno di osservazione privilegiato sui rapidi processi di cambiamento sociale e demografico che hanno investito Milano negli ultimi anni entro una prospettiva di ricerca sulla dimensione quotidiana del multiculturalismo.The paper draws on a research and teaching project carried out with an international class of students in Urban Ethnography in the MSC in Urban Planning and Policy at Politecnico di Milano (Italy). A particular focus of the project was on exploring the role played by public spaces in supporting the coexistence of a multitude of strangers in the city through the continuous negotiation of diversity and difference. In the field work, spatial and social dynamics occurring in a particular and ‘compressed’ public space – the 90-91 trolley-bus circle-line in Milan – are explored and discussed as a space of confrontation in a perspective of daily multiculturalism

    origami inspired smart building skin

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    We propose the design of an environment-responsive, deployable origami-inspired structure to be used as a smart building skin. The folding structure is composed by rigid panels connected to each other through hinge-like connectors. The overall degree of openness of the whole structure is adjusted in response to variations of environmental parameters like lighting and temperature, recorded by a network of embedded sensors. The geometry and kinematics of the origami are selected so as the deployment of each module can be induced at some key points that only slide along a linear axis; in this way, electric motors with a positional control logic can prove efficient. By properly tuning the properties of each panel mounted on the frames, the proposed solution can be adopted as a shading or light refraction system, thus improving the comfort of the building interiors. Through digital prototyping and small-scale models, the effectiveness of the proposed solution is assessed. Some site-specific applications are finally discussed from the self-sensing, self-actuation and self-powering viewpoints

    Getting prepared to be surprised? Reflecting on urban planning and design in times of uncertainty

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    On a radio programme at the beginning of May 2021, philosopher and psychoanalyst Romano Madera observed that although there will always be a new crisis that will sneak up on us, we can do something crucial: we can get prepared to be surprised by crises. This apparently contradictory statement, and the context it stems from, triggered a reflection on planning and radical uncertainty, and solicited us to map existing and emerging approaches that planning theory has used to address (un)known unknowns. Starting from this map and contextualising this discussion in recent responses to the COVID-19 crisis, we argue that radical uncertainty requires planning and design to move into two complementary dimensions; namely, navigating by sight through the implementation of plural approaches, and at the same time, tracing/adjusting the route, by the choice of horizon of meaning that gives direction to our actions

    Politiche, servizi e traiettorie emergenti. Cronistoria della pianificazione sociale dai tardi anni Ottanta ad oggi

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    Il territorio di Pioltello e il quartiere Satellite, a partire dagli anni della sua costruzione ad oggi, sono stati testimoni di notevoli cambiamenti, che intrecciano saldamente la dimensione territoriale e quella socio-demografica. In questa prospettiva, il capitolo ripercorre l’organizzazione dei servizi di welfare e delle politiche sociali che hanno caratterizzato Pioltello e il Satellite dai tardi anni Ottanta ad oggi, posizionandosi all’interno del più ampio dibattito sulle politiche urbane e sulle trasformazioni locali trattate precedentemente. L’evoluzione delle politiche e della pianificazione dei servizi avviene nel tempo proprio a ridosso di una serie di tematiche che assumono una crescente centralità nel Comune di Pioltello e che risultano essere delle direttrici di lungo periodo nella definizione dei servizi e delle politiche di welfare. Nel riprendere le principali vicende che interessano questo territorio e i diversi momenti attorno ai quali si sviluppa la sua pianificazione sociale, il capitolo si pone l’obiettivo di evidenziare le traiettorie più significative e i temi emergenti che risultano da questo percorso e che oggi sono imprescindibili per immaginare prospettive possibili. In continuità con la sua storia, rispetto ai territori confinanti dell’hinterland milanese Pioltello oggi rimane fortemente caratterizzata dalla presenza di un patrimonio abitativo privato, e per varie ragioni molto accessibile, e di un’alta densità di persone residenti con background migratorio, che ha prodotto una specializzazione dei servizi in questo senso. La comprensione di queste dinamiche rivela il ruolo di Pioltello e del Satellite, di per sé e in relazione al territorio suburbano milanese, e quindi permette di delineare alcune considerazioni sui campi di azione possibili. In tal senso a seguito di questa nota introduttiva, il capitolo intraprende un breve excursus storico della pianificazione sociale di Pioltello prendendo in considerazione un lasso di tempo che va dai tardi anni Ottanta fino ad oggi e poi proporrà alcune riflessioni conclusive

    Il patrimonio residenziale del quartiere Satellite: consistenza e condizioni

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    I caratteri del patrimonio immobiliare del quartiere Satellite hanno rappresentato e con-tinuano a rappresentare un elemento chiave per la comprensione delle dinamiche di uso e trasformazione dell’area. Nel tempo infatti la consistenza fisica degli edifici e le loro caratteristiche spaziali si sono intrecciate con aspetti di carattere demografico, sociale ed economico; dinamiche complesse che oggi caratterizzano il quartiere al suo interno e ri-spetto al territorio circostante. Queste pagine propongono una rappresentazione selettiva dello stato attuale di questo patrimonio, correlando aspetti di natura fisico-spaziale, giuridica, sociale e demografica relativi al nucleo insediativo più fragile e problematico del quartiere costituito dal com-plesso di 40 edifici ordinati nei quattro isolati urbani disposti lungo via Cilea. Almeno in certa misura gli aspetti qui rappresentati potranno consentire una valutazione sufficientemente precisa della consistenza e delle condizioni del patrimonio abitativo del quartiere e aprire alla possibilità di una riflessione sugli orientamenti futuri possibili e più opportuni per quanto riguarda la gestione e la valorizzazione funzionale, sociale ed economica di questo patrimonio

    Un bus come spazio pubblico. Multiculturalismo ed Etnografia Urbana a Milano

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    Riassunto Il contributo presenta gli esiti di un‘attività didattica e di ricerca sul campo condotta presso il Politecnico di Milano a ridosso di un tema chiave: il ruolo degli spazi pubblici urbani come supporto per la negoziazione delle differenze e nell’ingaggiare diversi individui e popolazioni in situazioni di confronto e coesistenza. Un’esplorazione di tipo etnografico ha messo sotto osservazione un mezzo di trasporto pubblico quale spazio pubblico “compresso”. Il filobus 90/91 a Milano è stato assunto quale terreno di osservazione privilegiato sui rapidi processi di cambiamento sociale e demografico che hanno investito Milano negli ultimi anni entro una prospettiva di ricerca sulla dimensione quotidiana del multiculturalismo
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