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GIOCO, TRANSMEDIA E DIGITALSTORYTELLING
Dalla prospettiva pedagogico-didattica lo stravolgimento del significato di conoscenza mette in primo piano il bisogno di ristrutturare
in modo sistemico il tessuto educativo, tenendo presente che il futuro
del processo di apprendimento/insegnamento si gioca soprattutto in
termini di coesistenza e di sinergia con l’universo digitale. Quindi è
necessario ridefinire il contesto educativo in ordine all’adeguamento
tecnologico dei propri ambienti architettonici, al riassetto dei contenuti e degli obiettivi formativi in relazione all’urgenza di alfabetizzare
al digitale, al riconfigurare le pratiche e le strategie didattiche che devono sempre più privilegiare approcci formativi orientati all’azione,
alla condivisione, al lavoro nel collettivo, allo sviluppo di capacità
progettuali, proiettive e creative
Tecnologie Comunicazione Formazione
Il dispiegarsi di una società permeata dalla preminenza della comunicazione elettronica provoca una rivisitazione del senso dell’identità del soggetto, della trasmissione dei saperi, della linearità della storia.
Si tratta di accettare le sfide della complessità, del pluralismo, del sincretismo degli orizzonti tecnologici e multimediali che ridisegnano gli spazi relazionali e determinano nuovi territori di frontiera tra scuola e sociale, tra contesti formali e informali, tra etica e scienza.
Se da una parte si dispone di raffinate elaborazioni filosofiche (l’analisi della condizione post-moderna), psicologiche (la fruizione di tecniche metacognitive) e di tecnologie della comunicazione (computer ed internet) dall’altra bisogna “riformulare” sul piano pedagogico gli scenari educativi e didattici.
Non si tratta di ragionare solo in termini di impatto sociale delle tecnologie della comunicazione ma soprattutto di sviluppare percorsi e progetti didattico-educativi, di inventare tecniche e sistemi di segni e forme che permettano di “attrezzare” la mente per avere adeguata percezione e cognizione del mondo.
È qui che si gioca la vera sfida dell’educazione che ha come fine il miglioramento della qualità della vita
GIOCO E AUTISMO
L’autismo rappresenta il più complesso ed enigmatico fra i disturbi pervasivi dello sviluppo. Si tratta di un disturbo organico, geneticamente determinato che, unito a fattori di rischio ambientali (in particolar modo durante le fasi pre e peri-natale), causa un’alterazione nello sviluppo del cervello che può manifestarsi con diversi gradi di gravità e con anomalie nello sviluppo cognitivo che, conseguentemente, provocano una disorganizzazione nel comportamento adattivo. Alla luce delle recenti evidenze scientifiche nel campo dello sviluppo sociale abbiamo la possibilità di intervenire sul piano educativo migliorando nelle tecniche di insegnamento; è pertanto utile comprendere meglio i possibili effetti positivi di un intervento basato sul gioco analizzando più da vicino il fenomeno dell’intersoggettività negli elementi che lo compongono: le abilità necessarie per il suo sviluppo ed i correlati comportamentali direttamente osservabili
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