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Confini e parole. Identità e alterità nell’epica e nel romanzo
Dove passa la linea che distingue l’Io dall’Altro nell’epica e nel romanzo medievali? Quale aspetto del sé – individuale o collettivo – si può identificare con questa distinzione? Quali parole, nelle varie opere, hanno valore identitario e costituiscono le radici culturali dell’immaginario alle origini della civiltà europea? A queste domande gli autori e le autrici di questo volume hanno risposto, prima in un Convegno e adesso in queste pagine, in una «inquietudine interrogante» che non coinvolge solo la «pratica» dell’identità ma anche lo studio delle sue manifestazioni in opere prodotte in ambiti culturali differenti, dall’epica al romanzo, alle traduzioni bibliche in versi, alla lirica araba medievale
Confini e parole. IdentitĂ e alteritĂ nell'epica e nel romanzo
Il volume pubblica gli atti del convegno "Confini e parole. IdentitĂ e alteritĂ nell'epica e nel romanzo", Roma, 21-22 settembre 201
IDERITAS. Repertorio di lessico e immagini dell'identitĂ e dell'alteritĂ nella letteratura dell'Europa medievale
La creazione di una base dati su “Identità e alterità nella letteratura europea medievale:
lessico, topoi, campi metaforici” è parte del progetto FIR-Futuro in ricerca 2013,
coordinato da Federico Saviotti (UniversitĂ di Pavia), a cui hanno collaborato Annalisa
Perrotta (Sapienza-UniversitĂ di Roma) Giovanni Strinna (UniversitĂ di Sassari),
Lorenzo Mainini (Sapienza-UniversitĂ di Roma) e Giuseppe Mascherpa (UniversitĂ di
Pavia, poi UniversitĂ di Sassari). Ognuna delle tre unitĂ di ricerca (Pavia, Sassari,
Roma) ha concentrato il proprio lavoro su uno o più generi letterari che si è scelto di
prendere in esame, coerentemente con le competenze degli studiosi coinvolti: Pavia si
è occupata di poesia lirica e letteratura di viaggio, Sassari di produzione omiletica,
Roma di epica e romanzo. Scopo comune è stata la realizzazione di un repertorio
liberamente consultabile on-line del lessico e delle immagini topiche e metaforiche che
esprimono l’identità e l’alterità all’interno di testi selezionati. Lo strumento informatico
così concepito permette all’utente di attraversare, su un arco diacronico di tre secoli
circa (XII-XIV), generi e aree linguistiche differenti (lingua d’oc, lingua d’oïl e
italiano), e di individuare e distinguere, a partire dallo studio di opere considerate
significative, quanto può essere considerato comune al pensiero e al sentire medievale
nel suo complesso e quanto, invece, costituisca un tratto specifico di ciascun genere,
area o autore