51 research outputs found

    Use of optical magnification and microsurgical technique in general surgery

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    The full benefits of magnified vision in all disciplines of video-assisted surgery are well known and appreciated for many years. The use of microsurgery in limb transplants and microvascular free flaps has now been standardized and used for many years. On the other hand, a special emphasis must be put on the advantage that can be achieved by the use of optical magnification during microsurgery operations, in general surgery

    Use of loupes magnification and microsurgical technique in thyroid surgery, Ten years experience in a single center

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    AIM: The use of microsurgical technique and loupes magnification as a support to traditional surgery can help surgical performance and prevent complications in thyroid surgery. PATIENTS AND METHODS: Between January 2004 and December 2014, 782 patients with thyroid diseases were operated by our team with microsurgical technique and loupes magnification 4.5x. All patients had pre and postoperative vocal cords assessment and calcemia and the collected data were analysed. RESULTS: Among the 782 patients, only six patients (0.77%) had unilateral vocal fold immobility treated with medical therapy, phoniatric and neck physiotherapy. All six patients showed complete laryngeal recovery of motility 6/8 weeks after treatment. There were not cases of permanent monolateral or bilateral vocal cord palsy. In 84 patients there were signs and symptoms of hypocalcemia. In 81 patients (10.36%) the restoring of biochemical parameters and the resolution of symptoms occurred between 2 and 6 weeks and in 3 cases (0.38%) there was permanent hypocalcemia more than six months. CONCLUSION: The use of microsurgical technique and loupes magnification in thyroid surgery are safety and effective procedures, that require an appropriate training in reconstructive microsurgery, but may significantly reduce post-operative complications. Here, we report for the first time the largest series of thyroid surgery performed with the use of microsurgical technique and loupes magnification, analysing the postoperative morbidity. In view of our results, we suggest the routine use of 4.5X loupes and microsurgical technique in thyroid surgery

    Una unita' operativa di microchirurgia generale: aspetti clinici, didattici e di ricerca avanzata

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    Circa 30 anni fa per merito di un grande chirurgo generale dell'epoca, Pietro Valdoni, e per suggerimento di mio padre anch'egli chirurgo,ed insieme al mio amico Achille Lucio Gaspari, compresi che la tecnica microchirurgica era una assoluta grande novità ed avrebbe avuto in futuro un suo ruolo esclusivo creando anche degli specialisti del settore. E'interessante oggi, a sessanta anni, constatare come tutto questo si sia realizzato, anche se in modo più articolato e complesso, ed in certo qual modo differente da come si sarebbe potuto prevedere. L'accostamento alla Microchirurgia è stato accompagnato dall'entusiasmo tipico del giovane medico che mi ha permesso di avvicinarmi al microscopio operatore con grandi motivazioni ed aspettative. La prima volta che guardai attraverso la lente del microscopio operatore, l'effetto fu quello di guardare un mondo lontano, diverso, ed al tempo stesso affascinante. Mi allenavo di giorno e di notte, per lunghe sedute di addestramento manuale puro. Avevo creato dei piccoli modelli artificiali non animali, come i petali dei fiori, legacci di rafia, utilizzando un microscopio operatore sperimentale. In un tempo di circa due anni avevo perfezionato la mia capacità di microchirurgo con un allenamento di circa trenta ore alla settimana; potevo confezionare una anastomosi microchirurgica su di un vaso del diametro di 0.6 mm, in circa 12 minuti. Nel 1989 realizzammo il primo caso di Reimpianto di pene in Italia, cui seguirono nel tempo, il reimpianto di alcuni arti, mani, dita; questo consentì al nostro gruppo di divenire ben conosciuto dapprima nell'ambito romano, poi in Italia, e nel tempo dei dieci anni successivi ('80-'90), anche in Europa. Avevo così compreso a fondo che la nicchia scelta era quella giusta. Da quegli anni in poi il nostro personale impegno era l'approfondimento dei settori clinici, l'individuazione delle problematiche, ove fosse possibile applicare la tecnica che avevamo acquisito e della quale iniziavamo a comprendere le potenzialità. Naturalmente esistevano ed esistono tuttora ambiti clinici nei quali la tecnica appare indispensabile, ed altri nei quali per contro si doveva comprenderne l'uso e sperimentarlo. Così, come detto, le nostre prime e logiche esperienze si realizzarono nella microchirurgia ricostruttiva post-traumatica. Le arterie del diametro di un millimetro o meno, le strutture nervose con la loro indispensabile ricostruzione meticolosa, erano ideali per i nostri risultati. Nasce così l'idea di una Unità Operativa Complessa di Microchirurgia generale ove la logistica ambientale, scientifica e strumentale possa essere comune per alcuni Settori Clinici. Istituita in accreditamento con il sistema sanitario Nazionale e convenzionata con le Scuole di Specializzazione in Chirurgia Generale III, Chirurgia apparato Digerente I e Chirurgia Vascolare I della Università Roma "Sapienza", ha sede presso la Casa di Cura Accreditata "Fabia Mater" di Roma. Oltre al team manageriale, l'equipe è composta da collaboratori esperti di microchirurgia ricostruttiva, con capacità in Chirurgia Generale, Ortopedica, Urologia e ricostruttiva. La presenza di numerosi Specializzandi a provenienza da differenti Specialità, assicura la realizzazione di collaborazioni interdisciplinari complete

    Ricostruzione microchirurgica del nervo ricorrente

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    Le lesioni del nervo laringeo inferiore (N.L.I.) sono tra le possibili complicanze della chirurgia del collo e del mediastino. Tutta la chirurgia del mediastino e della regione anteriore del collo, compresa la chirurgia della carotide e dei vasi epiaortici, nonché gli accessi anteriori alla colonna cervicale, sono gravati dal rischio di una lesione di tale nervo. Sono state, inoltre, descritte in letteratura lesioni ricorrenziali iatrogeniche nella chirurgia di distretti lontani dal decorso del nervo, a seguito di errori tecnici legati all’uso della maschera laringea, in corso di anestesia generale. È comunque nella chirurgia della tiroide che la lesione iatrogenica del N.L.I. acquista un’incidenza significativa, in considerazione degli stretti rapporti anatomici tra esso e la ghiandola tiroide. La paralisi ricorrenziale è una grave complicanza della chirurgia tiroidea, non solo dal punto di vista del deficit della fonazione, ma anche, e soprattutto, dei disturbi della ventilazione. È stato infatti documentato come la riduzione del flusso aereo, conseguente a lesione ricorrenziale unilaterale, sia assimilabile a quella determinata da una stenosi tracheale del 30%. L’incidenza di questa complicanza si è ridotta dal 30% di Billroth e Wolfer (1844) allo 0,3-3% delle più recenti casistiche, grazie alle acquisizioni in campo anatomico ed al miglioramento della tecnica chirurgica. Dovremmo, quindi, considerare attualmente inammissibili percentuali di lesioni ricorrenziali superiori all’1%. Oggi le lesioni del N.L.I. possono essere riparate con tecniche di ricostruzione microchirurgiche. La ricostruzione del nervo può essere effettuata tramite neurorrafia termino-terminale, fascicolare, od utilizzando un innesto sia intervenendo immediatamente, sia intervenendo in un tempo successivo. Alternativamente si può eseguire un’anastomosi tra il N.L.I. e l’ansa dell’ipoglosso, in particolare la branca terminale diretta al muscolo sterno-tiroideo

    Reversal of vasectomy: case and reports

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    Microsurgical approach for unusual and unexpected malignant fibrous histiocytoma of the forearm. A case report

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    Soft tissue sarcomas are rare tumors with a dismal prognosis. Among the most common histological types of sarcomas of the extremities, malignant fibrous histiocytoma (MFH) is the one with the highest incidence. Surgery is considered to be the first choice of treatment for MFH. To the best of our knowledge, this is the first case report in the literature of a patient with MFH within the abductor pollicis longus (APL) muscle. This unusual location was also unexpected by the treating surgeons, as the preoperative magnetic resonance imaging localized the tumor inside a different muscle. A 79-year-old Caucasian man presented with a swelling in the middle third of the dorsal aspect of the left forearm. MFH was diagnosed following biopsy and instrumental diagnostic examinations. Surgical excision and simultaneous reconstruction was performed by the same microsurgical team, achieving an excellent functional outcome. The present case highlights the significance of microsurgical approach for improving strategic planning in oncologic surgery. Accurate surgical dissection, performed by a team of microsurgeons, allowed for the identification of the unusual and unexpected tumor localization within the APL muscle. For this reason, a change of surgical strategy allowed for preservation of the extensor digitorum communis muscle, which would otherwise have to be resected, with tendon transfer and successful restoration of the thumb abduction functio
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