990 research outputs found

    Experimental study of a fiber Bragg grating accelerometer for seismic measurement

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    This paper presents a fiber Bragg grating accelerometer prototype for seismic applications, including accelerometer scheme, calibration method and accelerometer resonance frequencies. The acceleration calibration and measurements were obtained from the laser beam deflection method. A series of experiments were carried out and results shows an accelerometer sensitivity of 8.07 mV/g (where 1g= 9.81 m/s2) at 0.5 Hz and 2.63 mV/g at 50 Hz, the measured range scale goes from 0 to 35 m s-2

    Analysis of a biaxial fiber Bragg grating accelerometer intended for seismic applications

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    This paper describes a fiber Bragg grating based biaxial accelerometer prototype intended for seismic applications. The work includes the accelerometer structural scheme, optical scheme, sensibility, frequency response and the laser beam deflection method used for calibration. Results of this work show that the device is suitable for seismic measurements because its measurement range goes from 0.5 Hz to more than 20 Hz in frequency and from 0 g to 1.2 g in acceleration amplitude

    AIDS-defining illnesses at initial diagnosis of HIV in a large Guatemalan cohort

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    AbstractBackgroundAnecdotal evidence suggests that a high proportion of patients diagnosed with HIV in Guatemala present with AIDS. There remain limited data on the epidemiology of AIDS-defining illnesses (ADIs) in Central America.MethodsWe conducted a retrospective cohort study of all patients living with HIV at the largest HIV clinic in Guatemala. Charts were analyzed for clinical and demographic data. Presence of an ADI was assessed by US Centers for Disease Control definitions; patients who presented with an ADI were compared with those without ADI using descriptive statistics.ResultsOf 3686 patients living with HIV, 931 (25.3%) had an ADI at HIV diagnosis, 748 (80.3%) of whom had CD4 counts lower than 200 cells/mm3. Those with ADIs were more likely to be male (67.5% vs 54.6%; P &amp;lt; .0001) and heterosexual (89.4% vs 85.0%; P = .005). The most common ADIs were Mycobacterium tuberculosis (55.0%), Pneumocystis jirovecii pneumonia (13.7%), esophageal candidiasis (13.4%), and histoplasmosis (11.4%). Histoplasmosis and HIV wasting syndrome were both more common among rural patients.ConclusionsIn this large Guatemalan cohort of patients currently living with HIV, a significant portion presented with an ADI. These data inform the most common ADIs diagnosed among survivors, show that histoplasmosis is more commonly diagnosed in rural patients, and suggest that HIV wasting syndrome may reflect missed histoplasmosis diagnoses.</jats:sec

    L&#8217;&quot;Arione&quot; di Giovan Battista Oddoni e la contaminazione tra generi scenici e lirici

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    La relazione mira a fornire un primo approccio alla formazione e all\u2019elaborazione del genere idillico in Lombardia nella prima met\ue0 del Seicento, e dunque alla ricezione, in un\u2019area refrattaria alle innovazioni della ricerca secentista, di un genere di larghissimo successo nei centri di maggiore sperimentazione barocca. Con l\u2019obiettivo di illustrare gli aspetti osmotici tra idillio e pastorale nella Milano primosecentesca, si prende in considerazione l\u2019esempio di Giovan Battista Oddoni, scrittore varesino che pubblic\uf2 i propri "Idilli" a Milano nel 1618. Viene illustrato il riuso di moduli e sequenze idilliche nell\u2019intera vicenda letteraria dello scrittore, dalla tragedia "Edemondo" (Milano, 1621) alla produzione lirica ("Rime", 1623), sino alla favola piscatoria "Arione" (Torino, 1628)

    Poesie. Rime (1625). Le preghiere d&#8217;Italia (1636). Imprese del Marchese di Legan&#233;s (1639). Poesie per l&#8217;entr&#233;e di Maria Anna d&#8217;Austria (1649). Poesie sparse (1608-1648)

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    Una poesia amorosa cautamente sensuale, che convoglia le escursioni metaforiche nella rappresentazione galante della citt\ue0. Un\u2019ispirazione civile antimilitaristica, capace di censurare l\u2019espansionismo di Parigi quanto l\u2019arroganza di Madrid. Una vena encomiastica s\uec filospagnola, ma complicata, dove ci si aspetterebbe l\u2019elogio pi\uf9 sperticato, dal disagio di un\u2019eroicit\ue0 negata e dall\u2019utopia di una provvidenziale pacificazione. Il tutto nell\u2019ambito di una poetica prudentemente sperimentale, alternativa alle prescrizioni dei Borromei ma non piegata alla propaganda spagnola. Una poetica mai riconducibile a soluzioni univoche e co-stanti, bens\uec abile a mettere a nudo e anzi a giostrare, pur con pericolose difficolt\ue0, nella fluidit\ue0 di codici estetici solo apparentemente inconciliabili. Sullo sfondo, una complessa serie di vicende familiari, che raccontano degli alterni rapporti con l\u2019influente cardinale Gian Giacomo Teodoro e contribuiscono all\u2019evoluzione da un giovanile profilo occasionale ad uno, maturo, della contestazione, e infine \u2013 su stimolo della necessit\ue0 \u2013 a quello senile dell\u2019elogio. \uc8 questa, in sintesi, la caratura poetica di Claudio Trivulzio (1588-1649). Esempio, unico a Milano, di piena ricezione del barocco letterario, egli si rivela capace di corrugare tanto l\u2019egemonia del disciplinamento etico ed estetico borromaico, quanto di una classe politica pi\uf9 o meno esplicitamente surclassata dall\u2019utopia di una Milano autodeterminata. Sono probabilmente le ragioni per cui la sua rimane una voce inascoltata, marginale sotto il profilo accademico e politico oltre che poetico. \uc8 il frutto delle sue critiche all\u2019amministrazione per il governo della peste e la militarizzazione dello Stato, dei suoi appelli ad una tregua sconveniente per tutti, del suo riporre l\u2019utopia della pacificazione nei simboli del Naviglio e del Duomo, orgogliosi emblemi di laborioso ingegno civile e spiritualit\ue0 collettiva in schietto dialogo con la divinit\ue0. \uc8 per questo che la voce di Trivulzio merita di tornare a parlare. Piacesse o meno a un Federico Borromeo, che l\u2019avrebbe ritenuta troppo concettosa e poco edificante, o alla burocrazia municipale, che ne avrebbe censurato la contestazione, o almeno la non incallita adesione, alla propaganda politico-militare di Madrid

    Due planctus urbis secenteschi a Milano: l&#8217;&quot;Oda per le passate calamit&#224;&quot; di Brunoro Taverna e il &quot;Navilio Grande inaridito da&#8217; francesi&quot; di Carlo Torre

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    Il contributo offre l\u2019esame stilistico-retorico, bibliografico e tematico, nonch\ue9 l\u2019edizione critica, di due componimenti poetici \u2013 l\u2019uno testimoniato dal ms. G 51 inf. della Biblioteca Ambrosiana, l\u2019altro tradito a stampa e pubblicato nel 1636 \u2013 maturati nell\u2019alveo della Milano borromaica e spa-gnola. Si evidenzia per ciascuno di essi un profilo biografico degli autori ed un quadro storico ed ermeneutico teso a definirne le inclinazioni ideologiche, civili e politiche, basate in particolar modo nell\u2019un caso sulla rappresentazione della pestilenza del 1630 e delle relative responsabilit\ue0, nell\u2019altro sull\u2019evocazione dei conflitti franco-spagnoli esplosi a met\ue0 degli anni Trenta fra lo Stato di Milano e il Piemonte sabaudo. Le implicazioni poetiche ed accademiche sottese alla realizzazione di questi componimenti rivela, nella Milano dell\u2019epoca, l\u2019intersezione fra presupposti estetici e ideologici differenti, indice di una civilt\ue0 intellettuale non del tutto polarizzata, ma animata dalla dialettica fra la sperimentazione letteraria e la fedelt\ue0 alle istituzioni e ai committenti.This paper offers a stylistic-rhetorical, bibliographic and thematic analysis, as well as the critical edition, of two poems \u2013 the first one contained in ms. G 51 inf. of the Biblioteca Ambrosiana, the other one published in 1636 \u2013 produced in Milan in the time of Spanish rule and the Borromeos. It is noted for each of them a biogra\uacphical profile of the authors, and a historical and hermeneutic survey in order to define their ideological, civil and political inclinations, based on the representa-tion (in the first case) of the plague of 1630 and the related responsibilities, and (in the second case) on the evocation of the Franco-Spanish conflict between the State of Milan and Savoy. The poetic and academic implications of these poems reveal the intersection between different aesthetic and ideological assumptions, which provi\uacdes evidence of an intellectual civilization not entirely polarized, but animated by the dialectic between literary experimentation and loyalty to power

    I viaggi a corte e in Parnaso di un &#8216;nipotino di Caporali&#8217; in Lombardia: Giovan Battista Vignati

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    Il contributo ricostruisce le vicende biografiche e letterarie dello scrittore lodigiano Giovan Battista Vignati, ponendo in rilievo la formazione negli ambienti accademici municipali e la successiva produzione, incentrata sul codice del ternario bernesco-caporaliano intessuto di memorie giovenalesche, oraziane e dantesche. Delle opere vignatiane, in gran parte qui riscoperte, si evidenziano le tematiche satiriche sovente stereotipate (il topos anticortigiano e antiromano, lo schema del ragguaglio di Parnaso, i clich\ue9 dell'albergo inospitale, della voracit\ue0 e del basso corporeo), ma anche gli elementi di interesse: tra questi, la ricezione singolarmente pionieristica del modello caporaliano, tanto pi\uf9 nel contesto della Lombardia spagnola, e l\u2019amarezza esistenziale presente negli ultimi scritti, segno di una vena satirica non priva di aspetti sinceramente critici e socialmente disincantati

    Le idee invendute di un'umanit\ue0 all'asta : un'interpretazione di "Bando" nell'opera di Sergio Corazzini

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    Spesso letta come eccezione d\u2019ironia e vivacit\ue0, "Bando" s\u2019inscrive pienamente, invece, nel panorama poetico corazziniano, e ne \ue8 l\u2019ideale coronamento, posta com\u2019\ue8 a chiudere il "Libro per la sera della domenica", ultima raccolta pubblicata vivente il poeta. La corrosione, ora tutta umana, dell\u2019ambiente dell\u2019asta, le tensioni all\u2019animalit\ue0 e a un\u2019escatologia dell\u2019abbandono del s\ue9 sono i termini pi\uf9 vistosi di questa continuit\ue0 con l\u2019intera opera di Corazzini, di cui si propone un rapido ma esteso excursus, che si avvale in particolare di un proficuo confronto con il crepuscolarismo brasiliano di Manuel Bandeira. La concitazione dell\u2019asta si ribalta in vana preghiera a passanti disinteressati all\u2019idea in s\ue9, morte, suicidio, prostituzione paiono riemergere, sommersi, da pi\uf9 di un luogo del testo, richiamando esperienze centrali del Corazzini della "Desolazione", delle "Dolcezze" o delle prose. \uc8 distinguendo, pur nella difficolt\ue0 del contesto lirico, tra un \u201cio che batte l\u2019asta\u201d e un \u201cio poetante\u201d che si perviene alla definizione di un tono duplice: la supplica orante del banditore disperato da un lato, dall\u2019altro la denuncia inesorabile di una crisi, che investe, pi\uf9 che la vendibilit\ue0 in s\ue9 delle idee, il sostanziale disinteresse che esse generano nel potenziale uditorio di offerenti, l\u2019umanit\ue0.Generally read as an ironic or playful exception, "Bando", instead, perfectly places itself in Corazzini\u2019s poetical production, and can be considered an ideal achievement of it, also considering its relevant position in conclusion of "Libro per la sera della domenica", the last collection published by the author still alive. The human corruption of the auction milieu, the tensions to bestiality and self-loosing are the most remarkable aspects of this continuity with the rest of Corazzini\u2019s poems, of which is purposed a fast but extended excursus, developed by a dialogue with crepuscular directions of Brazilian modernism, especially expressed by Manuel Bandeira. The agitation of the auction reverses itself in an useless prayer addressed to uninterested people; death, suicide, prostitution seem resurface from more than one verse, recalling the central experiences of Corazzini\u2019s "Desolazione", "Dolcezze" and prose works. Only distin guishing, despite of the difficulty of lyric contest, an "I-auctioneer" and an "I lyricist", it is possible to define a double tone: on the one hand, the oratory plea of the desperate auctioneer; on the other hand, the lyric denunciation of a crisis which attacks, more than the dealing of ideas, their interest for an only potential public of bidders, that is mankind

    LA SATIRA SECENTESCA: MODI, FORME, QUESTIONI

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    The aim of the dissertation is to offer a modern monograph on the seventeenth-century satirical genre, starting from a theoretical perspective and enriching it through a specific examination of the historical developments and structural constants of the genre. The thesis is divided into three sections, the first (Introduction to the seventeenth-century satire) offers a historical overview of the developments of this kind of satire, and its delineation well in the determination of the corpus examined. The second (Metasatire) is strictly theoretical, and is intended to illustrate the statute of such seventeenth-century satire through the drawing up that is provided by the satirists themselves, whose metaliterary sections included in satires are examined, or side works aimed at a general speculation. The third section (Narration) is ultimately of a structural nature, since it aims, on several levels, to illustrate the narrative strategies that feed the seventeenth-century satirical genre, relying on the main narratological categories and moving from the distinction between the authorial personality of the writer and the literary figure of a moral satirist-narrator who says \u2018I\u2019

    Dal Naviglio al Duomo passeggiando verso il Castello. Claudio Trivulzio: una &#8216;guida in versi&#8217; nella Milano secentesca

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    Si passano in rassegna i luoghi della topografia milanese rappresentati nelle "Rime" (1625) e nelle "Preghiere d'Italia" di Claudio Trivulzio, ponendone in specifico risalto la dimensione storico-urbanistica e la collocazione nell'ambito della produzione e della topica lirica e civile cui lo scrittore fa riferimento
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