31 research outputs found

    Optimal slice thickness for object detection with longitudinal partial volume effects in computed tomography.

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    Longitudinal partial volume effects (z-axial PVE), which occur when an object partly occupies a slice, degrade image resolution and contrast in computed tomography (CT). Z-axial PVE is unavoidable for subslice objects and reduces their contrast according to their fraction contained within the slice. This effect can be countered using a smaller slice thickness, but at the cost of an increased image noise or radiation dose. The aim of this study is to offer a tool for optimizing the reconstruction parameters (slice thickness and slice spacing) in CT protocols in the case of partial volume effects. This optimization is based on the tradeoff between axial resolution and noise. For that purpose, we developed a simplified analytical model investigating the average statistical effect of z-axial PVE on contrast and contrast-to-noise ratio (CNR). A Catphan 500 phantom was scanned with various pitches and CTDI and reconstructed with different slice thicknesses to assess the visibility of subslice targets that simulate low contrast anatomical features present in CT exams. The detectability score of human observers was used to rank the perceptual image quality against the CNR. Contrast and CNR reduction due to z-axial PVE measured on experimental data were first compared to numerical calculations and then to the analytical model. Compared to numerical calculations, the simplified algebraic model slightly overestimated the contrast but the differences remained below 5%. It could determine the optimal reconstruction parameters that maximize the objects visibility for a given dose in the case of z-axial PVE. An optimal slice thickness equal to three-fourth of the object width was correctly proposed by the model for nonoverlapping slices. The tradeoff between detectability and dose is maximized for a slice spacing of half the slice thickness associated with a slice width equal to the characteristic object width

    Il laboratorio di informatica per la Villa di Cottanello (RI): lo studio delle terrecotte architettoniche

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    Since 2012 the Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico - CNR has been conducting an interdisciplinary research programme at the Roman villa of Cottanello (RI). The results of these investigations have been published in a recent work (Pensabene, Sfameni 2017). This paper presents some new studies on the villa, related, in particular, to the development of a website created with the CMS Museo and Web. The implementation of the website gave the opportunity to expand the research on the architectural terracottas, that represent one of the most important and conspicuous groups of ancient material found during the excavations. In particular, the article presents the online database of terracottas, their three-dimensional graphic reconstruction and some archaeometric analysis. The paper provides also an overview on other residential contexts, in which similar decorative terracottas were found

    Appunti di diritto degli intermediari finanziari

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    Il volume fornisce un inquadramento delle principali tipologie di intermediari operanti sui mercati finanziari, i prodotti da essi trattati e le principali trading venues su cui operan

    Diritto degli intermediari e dei mercati finanziari

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    manuale avente ad oggetto la disciplina delle diverse categorie di intermediari finanziari e dei mercati sui quali operano. Ampio spazio è altresì dedicato agli strumenti e ai prodotti finanziari scambiati sui mercati

    NERVE ENDINGS IN ADIPOSE TISSUE

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    Attualità di terapia delle malattie reumatiche

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    Superando il classico schematismo di terapia detta rispettivamente “sintomatica” e di “fondo”, gli AA. ripropongono una classificazione di tutti i farmaci antireumatici in sei classi; le prime tre comprendono tutti gli antiflogistici non steroidei ad azione anche analgesica, il quarto i soli corticoidi ed ACTH, il quinto i farmaci specifici dell’AR e, infine, farmaci propri di altri reumatismi. Su una casistica complessiva di 133 casi studiati, 87 sono di AR.; 20 di spondilite anchilosante e sacroileite, 3 di artrite psoriasica e 21 di altri reumatismi. Globalmente considerati i casi trattati con Sali di oro, antimalarici, immunosoppressori, levamisolo e vari farmaci antiflogistici sono 26 ed è impossibile una valutazione dei risultati della terapia adottata in questi casi. I restanti 107 casi so no riuniti in tre gruppi: il primo comprende 39 casi di AR trattati con D-Penicillamina a lungo termine (media di 9 mesi) con risultati per lo più buoni (58,2%); il secondo comprende 27 casi tra AR e artrite psoriasica trattati con un particolare antiflogistico aril-acetico, l’alclofenac; ugualmente buoni sono stati i risultati in una maggiore percentuale di casi (74%) su valutazione a lungo termine (media 14 mesi); il terzo comprende 41 casi trattati con un altro antiflogistico non steroideo, derivato propionico, l’indoprofene, che su una casistica varia, comprendente reumatismi degenerativi, quali l’artrosi e forme infiammatorie croniche quali la spondilite anchilisante e sacroileiti ha dato risultati buoni (65,8%), considerati però solo a breve termine (media 25 gg), Si traggono le seguenti considerazioni: a) i nuovi preparati antiflogistici non steroidei, pur a struttura chimica molto simile esplicano attività cliniche e terapeutiche assai diverse; b) l’alclofenac ad esempio è risultato capace in somministrazione a lungo termine di dare elevate percentuali di risultati buoni in malattie infiammatorie croniche quali l’AR, perfino con re missione completa clinica e di laboratorio; e) l’indoprofene im vece, ha dato risultati buoni in alta percentuale di malattie sia infiammatorie croniche come la spondilite anchilosante che in forme dolorose acute di natura degenerativa, ma solo a breve termine e somministrato per via venosa; d) la d-penicillamina è risultata ugualmente efficace e ben tollerata in forme di AR resistenti agli antiflogistici non steroidei; e) per tutti gli anti flogistici vale infine il concetto di valutarne l’efficacia in rapporto alla loro capacità di risparmio nell’uso dei corticoidi e ACTH

    Ricerca di autoanticorpi e di attività enzimatiche in alcune collagenopatie sistemiche

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    Gli A.A. riportando i risultati di uno studio di isoenzimi della Fosfatasi Alcalina e della Lattico Deidrogenasi e degli autoanticorpi antinucleo (ANA), antimitocondriali (AMA), antimuscolatura liscia (ASMA), effettuati in malati di AR., LES, e SSP, sottolineano una positività per inversione L1L2L_1-L_2 degli ispenzimi della fosfatasi alcalina ed una alta incidenza di positività per ANA, AMA, ASMA. Quanto osservato potrebbe indicare uno stato di compromissione subclinica del fegato in corso di A.R. e di LES ed una potenzialità di lesione immunopatica viscerale nel corso di queste stesse malattie

    High-resolution geophysical investigation at Banditaccia Necropolis (Cerveteri) by means GPR and magnetic survey

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    In the search for bodies of archaeological interest at shallow depths, geophysical methods can provide useful indications. The aim of the present work, carried out in collaboration with the Archaeological Park of Cerveteri and Tarquinia, was to detect the presence of tombs/graves and/or buried structures in an unexplored area of Banditaccia Necropolis (Cerveteri and Tarquinia Archaeological Park), one of the largest ancient necropolis in the entire Mediterranean area. In the investigated area, two different non-destructive geophysical techniques have been employed: Ground-Penetrating Radar and gradiometry. The results made it possible to identify anomalies referable to probable structures of archaeological interest buried at a depth of several meters and probably attributable to tombs/graves. These geophysical results will preparatory to set up an archaeological excavation
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