25 research outputs found

    PEDAGOGIA SPECIALE E FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI. VERSO UNA SCUOLA INCLUSIVA

    No full text
    La scuola italiana è chiamata oggi ad affrontare la complessa sfida dell’inclusione, una sfida improcrastinabile se vuole essere in grado di fornire risposte intenzionali e sistematiche ai bisogni educativi speciali e specifici di tutti gli allievi. Una sfida accanto alla quale si aggiunge quella delle buone prassi che devono accompagnare la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti, in quanto la qualità della scuola è direttamente proporzionale alla qualità dei docenti di cui si sa dotare. Dinanzi a tali questioni, che da sempre richiamano l’attenzione e l’impegno degli studiosi delle Scienze dell’Educazione, è indispensabile continuare a riflettere anche su quale ruolo svolga la Pedagogia Speciale nel favorire e nel promuovere la realizzazione di una cultura dell’integrazione scolastica e dell’inclusione sociale intesa come tale. Allo stesso modo, è altresì significativo chiedersi come la Pedagogia Speciale possa incidere positivamente a macro livello sulle decisioni inerenti le politiche scolastiche e sociali e, a micro livello, sugli atteggiamenti e sulle azioni che nella quotidianità appartengono a ciascuno di noi. Il presente volume, che raccoglie i contributi di A.M. Favorini (curatrice), F. Montuschi, A. Canevaro, F. Larocca, E. Plaisance, L. De Anna, L. D’Alonzo, F. Gatto, M. Gelati, M. Pavone, R. Caldin, D. Ianes, B. Grasselli, F. Bocci, intende precisare al meglio queste problematiche e proporre possibili risposte nell’ottica della non esaustività e della dinamicità. Lo sfondo integratore delle riflessioni e delle proposte portate avanti dai diversi autori è rappresentato da un triplice evento: il decennale dell’istituzione del C.d.L. in Scienze della Formazione Primaria; il trentennale della Legge 517/77 che ha sancito la via italiana all’handicap; il saluto che gli studiosi di Pedagogia Speciale hanno voluto rivolgere a Ferdinando Montuschi in occasione della sua quiescenza per onorarne l’impegno accademico, scientifico e culturale

    Questioni sfide e prospettive della Pedagogia Speciale. L'impegno della comunit\ue0 di ricerca.

    No full text
    Gli studiosi che hanno contribuito al presente volume appartengono tutti alla Societ\ue0 Italiana di Pedagogia Speciale (SIPeS): Luigi d\u2019Alonzo, Andrea Canevaro, Lucia De Anna, Fabio Bocci, Piero Crispiani, Pasquale Moliterni, Carlo Fratini, Maura Gelati, Marisa Pavone, Franco Larocca, Anna Maria Favorini, Antonella Galanti, Roberta Caldin, Patrizia Gaspari. L\u2019impegno ad approfondire e ad articolare la ricerca nella/della Pedagogia Speciale \ue8 andato sempre pi\uf9 potenziandosi e raffinandosi, coinvolgendo non solo le realt\ue0 universitarie, ma anche quelle territoriali che si pongono come interlocutori privilegiati nella promozione e nel potenziamento dei processi d\u2019inclusione (istituzioni scolastiche, servizi socio-sanitari, fondazioni e associazioni ecc.). La Pedagogia Speciale, infatti, non pu\uf2 avere una dimensione epistemologica coerente senza una ricerca capace di alimentare la sua azione; le indagini che promuove, nei vari settori di interesse, sono indispensabili per poter sollecitare e condividere con le persone con deficit - o in situazioni problematiche - percorsi ed orientamenti efficaci. I contributi degli autori esprimono una valida risposta alle questioni, alle sfide e alle prospettive che la Pedagogia Speciale si pone in questo tempo cos\uec difficile: la ricerca europea e italiana, la cittadinanza e la famiglia, la scuola e la prospettiva inclusiva, gli sguardi di cura nel deficit, i sentieri e i percorsi futuri, nell\u2019ottica dei diritti umani

    Age and comorbidities deeply impact on clinical outcome of patients with myelodysplastic syndromes

    No full text
    Background Myelodysplastic syndromes (MDS) are a heterogeneous group of clonal disorders, with very different prognosis in given individuals; age and comorbidities are emerging as relevant patient-related factors influencing clinical outcome in MDS. Our aim was to evaluate the impact of age, comorbidities and disease severity (IPSS and IPSS-R prognostic scores) in a \u201creal-life\u201d series of MDS patients. Methods 318 patients with available assessment of comorbidities at diagnosis and consecutively registered into the Registro Ligure delle Mielodisplasie were analyzed. Comorbidities were evaluated according to HCT-CI and MDS-CI comorbidity indexes. Overall survival (OS) and the probability of death among patients who did not develop acute myeloid leukemia (NLD cumulative incidence) were analyzed. Results Comorbidities were seen in 177 (55.7%) patients. An older age (>75 y) had a significant negative impact on OS (p = 0.008). HCT-CI was not associated with OS. MDS-CI was of prognostic significance (p = 0.001), but the association was limited to pts with IPSS or IPSS-R \u201clower-risk\u201d. In multivariate analysis, MDS-CI remained an independent factor associated with OS and with an increased risk of NLD both when controlling for IPSS (p = 0.019 and p = 0.001, respectively) and for IPSS-R (p = 0.048 and p = 0.002, respectively). Conclusions Evaluation of age and comorbidities according to a tailored tool such is MDS-CI helps to predict survival in patients with MDS and should be incorporated to current prognostic scores

    Defining aging phenotypes and related outcomes. clues to recognize frailty in hospitalized older patients

    No full text
    Background: Because frailty is a complex phenomenon associated with poor outcomes, the identification of patient profiles with different care needs might be of greater practical help than to look for a unifying definition. This study aimed at identifying aging phenotypes and their related outcomes in order to recognize frailty in hospitalized older patients.Methods: Patients aged 65 or older enrolled in internal medicine and geriatric wards participating in the REPOSI registry. Relationships among variables associated to sociodemographic, physical, cognitive, functional, and medical status were explored using a multiple correspondence analysis. The hierarchical cluster analysis was then performed to identify possible patient profiles. Multivariable logistic regression was used to verify the association between clusters and outcomes (in-hospital mortality and 3-month postdischarge mortality and rehospitalization).Results: 2,841 patients were included in the statistical analyses. Four clusters were identified: the healthiest (I); those with multimorbidity (II); the functionally independent women with osteoporosis and arthritis (III); and the functionally dependent oldest old patients with cognitive impairment (IV). There was a significantly higher in-hospital mortality in Cluster II (odds ratio [OR] = 2.27, 95% confidence interval [CI] = 1.15-4.46) and Cluster IV (OR = 5.15, 95% CI = 2.58-10.26) and a higher 3-month mortality in Cluster II (OR = 1.66, 95% CI = 1.13-2.44) and Cluster IV (OR = 1.86, 95% CI = 1.15-3.00) than in Cluster I.Conclusions: Using alternative analytical techniques among hospitalized older patients, we could distinguish different frailty phenotypes, differently associated with adverse events. The identification of different patient profiles can help defining the best care strategy according to specific patient needs
    corecore