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    Tumorigenic Potential of Olfactory Bulb-Derived Human Adult Neural Stem Cells Associates with Activation of TERT and NOTCH1

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    BACKGROUND: Multipotent neural stem cells (NSCs) have been isolated from neurogenic regions of the adult brain. Reportedly, these cells can be expanded in vitro under prolonged mitogen stimulation without propensity to transform. However, the constitutive activation of the cellular machinery required to bypass apoptosis and senescence places these cells at risk for malignant transformation. METHODOLOGY/PRINCIPAL FINDINGS: Using serum-free medium supplemented with epidermal growth factor (EGF) and basic fibroblast growth factor (bFGF), we established clonally derived NS/progenitor cell (NS/PC) cultures from the olfactory bulb (OB) of five adult patients. The NS/PC cultures obtained from one OB specimen lost growth factor dependence and neuronal differentiation at early passage. These cells developed glioblastoma tumors upon xenografting in immunosuppressed mice. The remaining NS/PC cultures were propagated either as floating neurospheres or as adherent monolayers with maintenance of growth factor dependence and multipotentiality at late passage. These cells were engrafted onto the CNS of immunosuppressed rodents. Overall, the grafted NS/PCs homed in the host parenchyma showing ramified morphology and neuronal marker expression. However, a group of animals transplanted with NS/PCs obtained from an adherent culture developed fast growing tumors histologically resembling neuroesthesioblastoma. Cytogenetic and molecular analyses showed that the NS/PC undergo chromosomal changes with repeated in vitro passages under mitogen stimulation, and that up-regulation of hTERT and NOTCH1 associates with in vivo tumorigenicity. CONCLUSIONS/SIGNIFICANCE: Using culturing techniques described in current literature, NS/PCs arise from the OB of adult patients which in vivo either integrate in the CNS parenchyma showing neuron-like features or initiate tumor formation. Extensive xenografting studies on each human derived NS cell line appear mandatory before any use of these cells in the clinical setting

    Pianificare il paesaggio: problematiche di integrazione tra tradizione estetica, approccio ecologico, innovazione percettiva.

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    L’integrazione all’interno dei processi di pianificazione delle diverse modalità disciplinari di interpretare e progettare il paesaggio costituisce un fattore fondamentale di innovazione delle pratiche urbanistiche. Si tratta di una necessità più che di un’opportunità a fronte delle trasformazioni indotte dalla globalizzazione nelle relazioni sociali e nel territorio in cui sempre più impropria appare la compartimentazione tra città e non città, ovvero tra ciò che tradizionalmente ha segnato la differenziazione tra urbanistica e pianificazione del territorio. La tradizionale concezione estetico-culturale di tutela, l’approccio dell’ecologia del paesaggio, la nuova dimensione percettiva della Convenzione Europea, sono modalità di interpretazione-intervento attive nelle pratiche di pianificazione che danno spessore al concetto pur seguendo percorsi e impostazioni non necessariamente convergenti. Fare in modo che ci sia un’interazione virtuosa tra queste diverse modalità è un compito del planner di cui occorre però ripensare ruolo e collocazione. Non si tratta di pensare ad un nuovo paradigma pan-urbanista o pan-territorialista e nemmeno ad un nuovo specialista. Appare invece necessario strutturare nel metodo e negli strumenti l’approccio «dare to inquire» considerando come specifico problema la presenza nei processi di pianificazione di tecnici demiurghi o comunque depositari di presunte verità scientifiche

    Le carte di sensibilità come ausilio alla costruzione di rappresentazioni identitarie

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    Il saggio è parte di un volume che costituisce una tappa del cammino della scuola territorialista sviluppatosi attraverso diverse ricerche di interesse nazionale sullo sviluppo locale e la rappresentazione identitaria. Per rappresentazioni identitarie si intendono quelle rappresentazioni capaci di costruire visioni condivise di un futuro desiderabile, punti di riferimento dell’interazione tra i soggetti partecipanti alla formazione e sviluppo del processo di piano. All’interno di tale processo possiamo distinguere diversi tipi di attori e i relativi problemi di efficacia dei metodi e delle tecniche di rappresentazione. Così possiamo parlare di efficacia interna riferendoci al rapporto tra studiosi e tecnici che si occupano del territorio e procedere ad un’ulteriore distinzione tra tecnici territorialisti-urbanisti e quelli appartenenti ad altre discipline con i quali si sviluppa un dialogo problematico, genericamente riassunto nella questione dell’interdisciplinarità. Al fine di affrontare tale questione, le riflessioni e le indicazioni metodologiche svolte nel testo consentono di redigere delle rappresentazioni, le carte di sensibilità, che si configurano come uno specifico strumento di ausilio all’interno del più ampio processo di costruzione di rappresentazioni identitarie. Le carte adottano come elemento di sfondo la pluralità di visioni ed utilizzano l’ambiente GIS come contesto di relazione preferito ma non esclusivo tra specialisti disciplinari

    Tutti in tram. Trasporti collettivi e progetto della città

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