11 research outputs found

    La giustiziabilità dei diritti dei lavoratori: tecniche di tutela tra effettività ed efficienza del sistema giustizia.

    Get PDF
    La tesi ha l'obiettivo di analizzare le caratteristiche principali del rito del lavoro, dalle sue origini (XIX secolo) fino ad oggi. In particolare, la prima Sezione affronta alcune delle criticità che connotano oggi le procedure lavoristiche, mentre la seconda parte è dedicata al tema dell'accesso alla giustizia e ai poteri interpretativi del giudice del lavoro.The thesis aims to analyze the main characteristics of the labor ritual, from its origins (19th century) to the present day. In particular, the first Section deals with some of the critical issues that characterize labor procedures today, while the second part is dedicated to the issue of access to justice and the interpretative powers of the labor judge

    Promotion of competition and regulatory powers in the field of local public services: the role of the authorities and the administrative judge's syndicate on anti-competitive acts of the public administration

    Get PDF
    La tesi esamina le norme che disciplinano i servizi pubblici locali dall’angolo visuale della concorrenza e della capacità delle riforme a garantire un bilanciamento tra esigenze di liberalizzazione e tutela dell’interesse pubblico dell’amministrazione e dell’utenza. Il primo paragrafo è dedicato a un esame complessivo della disciplina nazionale in tema di servizi pubblici locali. Il secondo, anche alla luce della breve riflessione storica e della dimostrazione empirica dei fallimenti di alcune delle riforme introdotte negli anni dal legislatore, si concentra sulla questione del difficoltoso bilanciamento cit., e pone una riflessione sulle modalità e sull’approccio che il legislatore dovrebbe tenere nel “mettere mano” alla materia. Segue una riflessione ed un raffronto tra le nozioni europea e nazionale di servizio di interesse generale e servizio pubblico locale e l’analisi della concorrenza nel mercato, per il mercato e l’autoproduzione nell’attuale contesto ordinamentale. Segue l’esame delle Direttive europee del 2014, del sul progetto di testo unico dei servizi pubblici locali e del vigente testo unico sulle società partecipate nonché sulle esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica. Il secondo capitolo riguarda le Autorità amministrative indipendenti, la loro natura ancora controversa, la mancata previsione delle stesse nella carta costituzionale ed i profili problematici attinenti all’esercizio dei loro poteri anche impliciti, delle garanzie procedimentali e di tutela per i soggetti interessati dalle decisioni e il loro ruolo nell’implementazione e nella tutela della concorrenza. L’ultimo capitolo attiene al sindacato del giudice amministrativo sugli atti anticoncorrenziali della pubblica amministrazione ed ai rapporti tra potere giurisdizionale del giudice amministrativo e “paragiurisdizionale” delle autorità amministrative indipendenti con uno sguardo ad alcuni peculiari poteri affidati ad alcune Autorità dal legislatore. Le conclusioni pongono una riflessione sulla necessità per il legislatore di affrontare con coerenza, omogeneità e prudenza l’approccio riformista in senso pro-concorrenziale, nella complessa materia dei servizi pubblici locali.The thesis examines the rules governing local public services from the angle of view of competition. The first paragraph is devoted to a comprehensive examination of national discipline in the field of local public services. The second focuses on the question of the difficult balancing cit., and raises a reflection on the modalities and approach the legislator should take to "put the hand" on matter. Following is a reflection and comparison between the European and national notions of service of general interest and local public service and the analysis of competition in the market, for the market and self-production in the current context. The second chapter deals with independent administrative authorities, their nature still controversial, their lack of predictability in the constitutional charter and the problematic profiles pertaining to the exercise of their implied powers, procedural safeguards and protection for those affected by the decisions and Their role in the implementation and protection of competition. The last chapter deals with the administrative court syndicate on anti-competitive public administration acts. The conclusions reflect on the need for the legislator to address coherently, homogeneously and prudently the pro-competitive reform approach in the complex field of local public services

    IL SISTEMA DI PROTEZIONE DEI "PENTITI" evoluzione storica e aspetti critici della normativa

    Get PDF
    L'elaborato si compone di quattro capitoli, e partendo dalla ricostruzione storica della nascita delle due figure nel nostro ordinamento, analizza la prima, embrionale, normativa di protezione nata negli anni del terrorismo organizzato e delle stragi di mafia, per poi arrivare a trattare delle importanti riforme degli anni novanta. La legge che in materia di protezione di “pentiti” e testimoni di giustizia ancora oggi, nonostante i successivi interventi legislativi, rappresenta il fulcro del sistema di protezione di “pentiti” e testimoni di giustizia è la legge n. 82 del 1991; una normativa nata anche grazie dal fondamentale contributo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Esaminando poi, in modo particolare, le principali problematiche della legge n. 82 del 1991, arriva a trattare della legge di riforma del sistema, la n. 45 del 2001. Di questa legge e dei suoi istituti viene fatta un'approfondita disamina, che culmina con una valutazione critica e un'analisi dei successivi interventi normativi. Analizza anche i sistemi di protezione presenti nei tre principali ordinamenti di Common Law, dal più antico ma anche più evoluto sistema statunitense, a quelli recenti di Gran Bretagna e Canada. Conclude esaminando le discussioni in corso sulle prospettive di unificazione europea della normativa di protezione di “pentiti” e, soprattutto, testimoni di giustizia

    L'accesso alla protezione internazionale fra ordinamento dell'Unione europea e sistemi giuridici nazionali

    Get PDF
    Access to international protection is one of the main problems of European Union asylum system. Indeed, in default of legal guarantees on access to the asylum determination procedure, the provision of high standards of protection is nonsense. The research aims to examine how migration flows controls and procedural rules affect access to international protection. The field of the survey is based on two different subjects. The first subject concerns the problem of access to the asylum determination procedure. The research analyses normative and procedural barriers that prevent the examination of asylum claims, in particular “safe country” notions. Concerning this topic, the survey underlines the need of a deep reform of the 2005/85/CE directive on procedures. 1 Moreover, the research focus on the impact of the Dublin II regulation on access to the asylum determination procedure. Dublin regulation application produce many problems, some of which involve the role of human rights protection in access to asylum. The research highlights the necessity of going beyond the Dublin system, through a radical reform of the regulation that combine asylum seekers needs and wishes with the principle of burden sharing among E.U. member States. The second subject of the research concerns the problem of entry of people in need of protection into European Union territory. Since the presence of asylum seekers is a necessary condition for the submission of protection claims, this topic is evidently decisive Given that migrants move in mixed flows, immigration controls can obstruct the entry of asylum seekers if they aren't protection sensitive. The research focus on the actions having a deeper influence on access to protection, in particular the measures arising from cooperation with the countries of origin or transit of immigrants. The survey analyse E.U. and national policies: at the internal level the research is based on a comparison between Italian and Spanish system, two countries that, since their geographical location, have similar needs and experiences

    L'OGGETTO DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO DI LEGITTIMITA'.

    Get PDF
    In this research work has been analysed the problem of the object of the administrative process. The main issues relating to the object of the process has been studied in depth by critical examination of some among the relevant theories of the civil ed administrative doctrine, without neglecting the analysis of the case law. The first and second chapter was addressed the issue of the specialty and the role of the Administration Court in the current istorical ed legal context, and the problem of the identification of the “res in judicium deducta”. In the third chapter it is passed to the examination of the two main doctrinal approaches on the object of the administrative process: that is to say, the formalistic concept, focused on the question of the legality of the administrative act, and the sostanzialistc concept, according to which the object of the judgment should be taken on the relationship between citizen and Administration. Continuing, the investigation was dedicated to the theme of the relationship between judicial determination and the reasons for the appeal, presenting a thesis that recognises the importance of the notions of coordination and substantial administrative act, stating the principle of unity of action. In the fifth chapter of the thesis, dedicated to the theme of the force of “res judicata” and its objective limits, the attention has focused in particular on the question of the judgement execution and of her possible classification such as un executive process

    L'accesso alla protezione internazionale fra ordinamento dell'Unione europea e sistemi giuridici nazionali

    Get PDF
    Access to international protection is one of the main problems of European Union asylum system. Indeed, in default of legal guarantees on access to the asylum determination procedure, the provision of high standards of protection is nonsense. The research aims to examine how migration flows controls and procedural rules affect access to international protection. The field of the survey is based on two different subjects. The first subject concerns the problem of access to the asylum determination procedure. The research analyses normative and procedural barriers that prevent the examination of asylum claims, in particular “safe country” notions. Concerning this topic, the survey underlines the need of a deep reform of the 2005/85/CE directive on procedures. 1 Moreover, the research focus on the impact of the Dublin II regulation on access to the asylum determination procedure. Dublin regulation application produce many problems, some of which involve the role of human rights protection in access to asylum. The research highlights the necessity of going beyond the Dublin system, through a radical reform of the regulation that combine asylum seekers needs and wishes with the principle of burden sharing among E.U. member States. The second subject of the research concerns the problem of entry of people in need of protection into European Union territory. Since the presence of asylum seekers is a necessary condition for the submission of protection claims, this topic is evidently decisive Given that migrants move in mixed flows, immigration controls can obstruct the entry of asylum seekers if they aren't protection sensitive. The research focus on the actions having a deeper influence on access to protection, in particular the measures arising from cooperation with the countries of origin or transit of immigrants. The survey analyse E.U. and national policies: at the internal level the research is based on a comparison between Italian and Spanish system, two countries that, since their geographical location, have similar needs and experiences

    La deroga. Profili teorici e prassi applicativa

    Get PDF
    Considerando che l'utilizzo del termine "deroga" rappresenta uno di quei concetti tanto radicati e connaturati all’argomento giuridico, restando tuttavia sconosciuti o ambigui, l'indagine si incentra sulla ricerca di una nozione del fenomeno derogatorio. In primo luogo, dunque, ci si propone l'inquadramento del fenomeno stesso all’interno del tema da cui prende spunto ogni tentativo di definizione e comprensione dell’istituto: l’esistenza di una categoria di norme che possano definirsi speciali e/o eccezionali e le conseguenze che tali caratteristiche producano in termini di interpretazione. L’esistenza di un concetto di norme speciali ed eccezionali rappresenta, infatti, la motivazione per cui si finisce per parlare di cosa sia e come si configuri “la deroga”. Esaminato tale ambito in relazione all’istituto, al fine di circoscriverlo e di comprendere il motivo del suo manifestarsi, il tentativo vuol essere poi quello indagare la nozione di deroga, nel senso dell'insieme degli elementi fondamentali necessari a conoscerla e, se possibile, comprenderla nel suo carattere teorico. L’idea da cui ci si muove è quella di tentare di capire come la si concepisca in termini di teoria generale. Come la dottrina l’abbia elaborata ed intesa. Come e cosa abbiano quindi definito tutte le ricerche che l’hanno avuta per oggetto; tentando perciò una sistematizzazione delle sue ricostruzioni teoriche. In secondo luogo, lo studio prosegue cercando di analizzare l’altro piano in cui il fenomeno sembra muoversi, quello dell’operare concreto delle norme. A tal fine si cerca di osservare la deroga nel suo concreto prodursi fra le norme effettive, applicabili ed applicate e di chiarire come e quando gli interpreti parlino di deroga e con che significato, per capire se poi questo si possa davvero ricondurre ad un unico fenomeno, più o meno definito. La ricerca intende infatti scoprire quali e quanti sensi il termine assuma, sia sul piano prettamente scientifico, che nel quotidiano e concreto utilizzo delle norme, al fine di poterli confrontare per comprendere se il fenomeno "deroga" possa avere una propria autonoma valenza o se invece non rimanga che ricondurlo ad uno o a più concetti giuridici già noti

    L'AMMINISTRAZIONE DELL'INTERESSE AMBIENTALE

    Get PDF
    1999/2000Linee di tendenza ricorrenti, spesso ispirate dalla azione delle Comunità Europee, tendono ad evidenziare l'importanza di una quanto più ampia partecipazione dei singoli e dei gruppi, variamente interessati, alla formazione ed alla attuazione dei processi decisionali in materia ambientale. Il diritto amministrativo dell'ambiente continua peraltro a connotarsi per la perdurante presenza di modelli autoritari, in apparente controtendenza rispetto a quel processo di depurazione di cui la legge 241/1990 era stata insieme punto di arrivo e punto di partenza. L'evoluzione più recente della disciplina della conferenza di servizi costituisce conferma del fatto che l'originaria impostazione, che riconosceva agli interessi ambientali allo stesso tempo infungibilità e capacità di ostacolo a scelte amministrative in qualche modo in conflitto - reale o potenziale - con la tutela dell'ambiente, di per sé sia in via di evidente superamento, anche allo scopo di evitare la creazione di nuove conflittualità, in antitesi ad obiettivi di apertura, di imparzialità e di efficacia dell'azione amministrativa. La composizione ultima avviene oggi a livello di Consiglio dei Ministri, quindi al più alto livello politico - amministrativo, riconoscendosi quindi come l'interesse ambientale sia sì immanente ad ogni procedimento e, come tale, ad acquisizione obbligata, ma anche sottoponibile a raffronto e bilanciamento con altri interessi pubblici e privati coinvolti, in coerenza con scelte che trovano il loro fondamento nell'indirizzo politico dell'Organo di vertice. Sotto il profilo della organizzazione amministrati va, la compresenza di più livelli di amministrazione impone necessariamente, anche e soprattutto nella materia ambientale, l'attuazione del princ1p10 della leale collaborazione, proponendosi altresì la sussidiarietà, tanto nella sua dimensione orizzontale che in quella verticale, quale elemento di ispirazione in fase di distribuzione delle competenze e di concreta attuazione delle politiche ambientali, anche attraverso la valorizzazione di quelle «attività che possono essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali». Si assiste peraltro a scelte non sempre coerenti, talvolta nella direzione della valorizzazione - o rivalutazione - di enti tradizionali (quali la Provincia), talaltra nel riconoscimento di rilevantissime funzioni di pianificazione e gestione in pro di soggetti territoriali non tradizionali, quali le variamente denominate «Autorità d'ambito» o «di bacino», nella riconosciuta insufficienza dei soggetti tradizionali a fare fronte a fenomeni diffusivi, che prescindono dalle storiche ripartizioni amministrative. La formazione della decisione amministrativa rischia così di vedere frustrate le istanze di partecipazione, e quindi in ultima istanza di democrazia, sia per la scarsa rappresentatività degli organi di gestione di tali nuovi soggetti, che per l'estrema tecnicità delle scelte, che, infine, per la propensione delle ammm1strazioni centrali ad utilizzare surrettiziamente l'indefinito concetto di «ambiente» quale grimaldello per erodere minandole alla base quelle autonomie altrimenti favorite dagli ultimi processi di riforma della Pubblica amministrazione.XIII Ciclo1971Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea. Nell'originale cartaceo manca la pag. 14

    La tutela giurisdizionale degli individui nell'azione delle agenzie europee di regolazione

    Get PDF
    2010/2011La tesi di dottorato affronta il problema del tutela giurisdizionale e procedimentale degli individui interessati dall'azione delle agenzie europee di regolazione. Essa si sviluppa su tre capitoli. Il primo, di carattere introduttivo, è dedicato alla descrizione dei tratti principali del fenomeno di agentificazione. La nascita e l'ulteriore sviluppo di questi uffici decentralizzati sono esaminati nel più ampio contesto dell'evoluzione dei modelli dell'azione regolatoria e amministrativa europea. Le agenzie comunitarie di regolazione, in particolare, sembrano potersi ricondurre al modello della c.d. integrazione decentrata. L'inquadramento del fenomeno di “agentification” nell'alveo dei sistemi regolatori europei viene a costituire la base concettuale per la delimitazione dell'ambito soggettivo dell'indagine, dedicata alle agenzie che operano nelle materie e/o settori di intervento prima ricadenti nel c.d. pilastro comunitario e che presentano caratteri di fondo omogenei. Vengono, inoltre, esaminati il problema dell'individuazione della base giuridica corretta per la creazione di questi nuovi organismi e quello parallelo dei limiti della delegazione di poteri dalla Commissione alle agenzie (nel tentativo di verificare l'attualità della giurisprudenza Meroni e la validità della c.d. transmission belt theory). È, poi, affrontato il punctum pruriens dei meccanismi di vigilanza e controllo politico, finanziario e giurisdizionale predisposti dal diritto originario e derivato nei confronti delle agenzie di regolazione. Sulla scorta della pregressa sistemazione dogmatica si procede alla rassegna dei modelli di classificazione proposti dalla dottrina e dalle stesse istituzioni europee: si distinguono, quindi, le agenzie dotate del potere di adottare atti giuridicamente vincolanti nei confronti dei terzi (o, più latamente, di poteri di amministrazione attiva) e agenzie che tale prerogativa non hanno e che svolgono principalmente funzioni di raccolta e analisi dati e/o consultivi. Il problema della tutela giurisdizionale si pone con maggiore immediatezza e spessore per le agenzie dotate di poteri di accertamento costitutivo in grado di incidere direttamente sulla sfera giuridica soggettiva dei singoli, e su queste si concentra la tesi dottorale. Il secondo capitolo affronta il tema della tutela dei consociati nei procedimenti amministrativi che si svolgono di fronte alle agenzie di regolazione dotate di compiti di amministrazione attiva, allo scopo di comprendere se e in che modo, ai soggetti che sono interessati da quei procedimenti amministrativi che fanno capo alle agenzie europee (ad es. il procedimento di registrazione di un marchio comunitario), sono attribuiti diritti di difesa e strumenti di tutela endoprocedimentale. A questo fine, in via preliminare, si procede alla ricognizione delle regole e dei principi (consacrati per tabulas o elaborati dalla giurisprudenza europea) che informano la procedura amministrativa europea al rispetto delle posizioni soggettive, soffermandosi in particolare sul ruolo della Corte di giustizia nell'elaborazione e sintesi dei principi generali del procedimento amministrativo europeo e dei diritti di difesa spettanti agli interessati. Di seguito si verifica in quali termini e in quale misura questi principi e questi diritti sono riconosciuti e applicati nei procedimenti che si svolgono di fronte alle agenzie di regolazione. Ciò anzitutto per le agenzie che eseguono compiti di raccolta, analisi e diffusione dati e consultivi: per questo tipo di agenzie, caratterizzato da una scarsa procedimentalizzazione, il problema della tutela dei consociati nel procedimento insiste più che altro sull'estensione dei diritti di partecipazione alla formazione, analisi e diffusione delle informazioni, e non sui diritti procedimentali in senso stretto come quello di difesa o al contraddittorio. Vengono, quindi, esaminati singolarmente i procedimenti che si svolgono di fronte alle agenzie dotate di compiti di amministrazioni attiva. Per ogni agenzia l'analisi condotta evidenzia i diritti procedimentali degli interessati e i meccanismi di ricorso gerarchico e paragiurisdizionale predisposti dagli atti istitutivi, con particolare attenzione all'Agenzia per l'armonizzazione del mercato interno e all'Agenzia europea per le varietà vegetali. Tutte le agenzie dotate del potere di emanare atti giuridicamente vincolanti nei confronti dei consociati sono soggette a un sistema di ricorso interno al quale è dedicata la parte conclusiva del secondo capitolo al fine determinarne la natura amministrativa o giurisdizionale. Il terzo e ultimo capitolo affronta il profilo della tutela giurisdizionale degli individui nei confronti degli atti amministrativi delle agenzie produttivi di effetti giuridici vincolanti nei confronti dei terzi. Dopo una ricognizione preliminare delle diverse scelte prescrittive adottate in materia dai regolamenti istitutivi delle agenzie di regolazione con o senza compiti di amministrazione attiva (i.e. nessuna previsione, “rinvio formale” alle previsioni contenute nel TCE, “rinvio materiale” alle previsioni contenute nel TCE), si procede all'analisi del problema dell'impugnabilità degli atti endoprocedimentali, facendo specifico riferimento al caso esemplare dei pareri resi dall'Agenzia europea per i medicinali. Viene quindi considerata la questione concernente il valore dichiarativo o costitutivo delle norme sulla competenza giurisdizionale contenute nei regolamenti di base dell'Ufficio comunitario per le varietà vegetali e dell'Ufficio di armonizzazione al livello del mercato interno. Sempre prendendo le mosse da queste due ultime fattispecie si esaminano i procedimenti che si svolgono di fronte alle giurisdizioni nazionali in virtù della separazione del contenzioso sulla validità dei titoli da quello sulla contraffazione, soffermandosi sulle conseguenze che la concorrenza tra le autorità nazionali dei vari Stati membri e gli organi amministrativi e giurisdizionali europei determina per l'efficacia della protezione offerta agli utenti dei regimi europei della privativa vegetale e del marchio. Infine si affronta il problema immediatamente conseguente della competenza dei tribunali nazionali a giudicare della decadenza e della nullità di un atto comunitario (i.e. i titoli sovranazionali) . La seconda parte del terzo capitolo è dedicata all'analisi di alcune difficoltà processuali intrinseche dei meccanismi di ricorso giurisdizionale in materia di proprietà intellettuale. In particolare sono oggetto di critica la disciplina relativa all'intervento di terzi interessati e il regime linguistico dei ricorsi. Seguendo lo stesso approccio si procede all'esame di quelle difficoltà processuali che dipendono da caratteristiche strutturali dei meccanismi di ricorso, prospettando nel contempo delle ipotesi di soluzione. Segnatamente, si prende in considerazione l'eccessiva ipertrofia del sistema di tutela, articolato su troppo istanze. Sulla scorta della pregressa disamina, si verifica se le scelte operate dal legislatore dell'Unione europea rispondono all’esigenza di buon funzionamento della giustizia. Si preconizza, infine, l'eliminazione delle commissioni di ricorso interne e l'istituzione di nuove camere giurisdizionali con specifica competenza oppure di riti speciali.XXIV Ciclo197
    corecore