"Qui non si canta al modo del poeta". Appunti su aspetti metalinguistici, metamusicali e intertestuali nelle canzoni di Rodolfo De Angelis

Abstract

Personaggio oggi poco noto se non quasi dimenticato, Rodolfo De Angelis è stato un artista di rilievo estremamente prolifico e versatile durante gli anni del fascismo: futurista, attore, sceneggiatore, poi anche pittore, si è distinto in particolare in ambito musicale, componendo e/o interpretando circa quattrocento canzoni. Queste ultime compongono un corpus di non facile definizione, in gran parte conservato presso il fondo "Rodolfo De Angelis" all'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, ma di estremo interesse sotto molteplici aspetti: l'articolo intende dunque fornire i risultati di una prima indagine volta a mettere in luce i principali e più significativi fenomeni di natura metalinguistica, metamusicale e testuale che si riscontrano nelle canzonette di questo poeta e musicista. Not famous nowadays, if not almost forgotten, Rodolfo De Angelis was a prominent and prolific artist during fascist years: futurist, actor, screen writer, then painter as well, he distinguished himself especially in the music field, composing and/or interpreting something like four hundred songs. Such songs are a corpus not easy to define, largely conserved in the “Rodolfo De Angelis” fund at the Istituto Centrale per I Beni Sonori e Audiovisivi, but extremely interesting in many aspects: this paper presents the results of a first analysis meant to bring forward the first and most significant phenomenon of a meta linguistical, meta musical and textual nature, found in this poet and musician’s songs

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This paper was published in Riviste UNIMI.

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