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    Progettare l’inclusione tra Differenziazione Didattica e Universal Design for Learning: approcci, opportunità e prospettive

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    Differentiated Instruction and Universal Design for Learning are didactical models that are entering teachers’ design logics. Appearing in the national context in recent times, two perspectives present multiple points of convergence, such as the concepts of inclusion and accessibility that they want to convey and the attention they both pay to valuing the differences of each pupil, but also some elements of diversity. In this contribution we intend to analyze the salient and constituent elements of both models, starting with the analysis of their original matrices and, through a path of historical, cultural and methodological reconstruction, provide insights to read the contributions that both perspectives bring as possibilities for teaching design focused on inclusion.La Differenziazione didattica e l’Universal Design for Learning sono modelli didattici che stanno entrando nelle logiche progettuali degli insegnanti. Comparsi sul territorio nazionale in epoca recente, le due prospettive presentano molteplici punti di convergenza, quali i concetti di inclusione e di accessibilità e l’attenzione che entrambi riservano alla valorizzazione delle differenze di ogni alunno, ma anche alcuni elementi di divergenza. In questo contributo si intende analizzare gli elementi salienti e costitutivi di entrambi i modelli, a partire dall’analisi delle loro matrici originali e, attraverso un percorso di ricostruzione storica, culturale e metodologica, fornire spunti per leggere i contributi che entrambe le prospettive portano come possibilità di progettazione didattica attenta all’inclusione

    I benefici della lettura ad alta voce nella scuola secondaria di I e II grado: le percezioni degli insegnanti attraverso i diari di bordo della terza annualità di “Leggere: Forte!”

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    The purpose of this article is to help broaden the knowledge of the benefits associated with the practice of reading aloud at school, focusing on the point of view and observations of teachers, subjective and yet fundamental within a narrative approach. The analyzes of the logbooks of the lower and upper secondary school classes will be presented. The classes documented their participation in the third year of “Reading: So cool!” on a daily basis. This educational policy is centered on the inclusion of reading aloud in the educational and training curriculum as a method capable of promoting the development of learning skills and cognitive, emotional and relational skills of the girls and boys involved. This practice is also configured as an effective strategy to combat the phenomenon of early school leaving and the high number of NEETs present in Italy. Through the logbook, a semi-structured tool that the teachers participating in the project compile daily and send weekly, it was possible to monitor the teachers' perception and their return on the effects of an intensive and systematic reading aloud practice. The results deriving from the analysis of the diaries show that numerous benefits and positive effects can be detected in relation to the linguistic, cognitive, emotional, attentional, learning and psychophysical well-being, as well as on empathic and socialization skills. These elements foster a climate of inclusiveness, outline the practice of reading aloud in the classroom as an effective tool for empowerment and cognitive democracy and determine transformative processes of impact on a didactic, social and ethical level.Scopo del presente articolo è contribuire ad ampliare la conoscenza dei benefici connessi alla pratica della lettura ad alta voce a scuola, centrando l’osservazione sul punto di vista e sulle osservazioni degli insegnanti, soggettive eppure fondamentali all’interno di un approccio narrativo. Verranno presentate le analisi dei diari di bordo delle classi delle scuole secondarie di I e II grado che hanno documentato in modo quotidiano la loro partecipazione alla terza annualità di “Leggere:Forte!”. Questa politica educativa è centrata sull’inserimento della lettura ad alta voce nel curricolo educativo e di istruzione come metodo capace di favorire lo sviluppo delle capacità di apprendimento e delle capacità cognitive, emotive e relazionali delle ragazze e dei ragazzi coinvolti,  pratica che si configura anche come efficace strategia di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica e dell’alto numero di NEET presenti in Italia. Attraverso il diario di bordo, strumento semi-strutturato che gli insegnanti partecipanti al progetto compilano quotidianamente e inviano settimanalmente, è stato possibile monitorare la percezione degli insegnanti e la loro restituzione circa gli effetti di una pratica di lettura ad alta voce intensiva e sistematica. I risultati derivanti dalle analisi dei diari evidenziano che si possono rilevare numerosi benefici ed effetti positivi relativamente alle dimensioni linguistiche, cognitive, emotive, attentive, di apprendimento e sul benessere psicofisico, nonché sulle capacità empatiche e di socializzazione, favorendo così un clima di inclusività e delineando la pratica della lettura ad alta voce in classe come un efficace strumento di empowerment e di democrazia cognitiva e determinando così processi trasformativi di impatto sulla didattica ma anche sul piano sociale ed etico

    Editoriale

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    Editorial

    La dimensione valoriale come fondamento nella pratica didattica del docente specializzato

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    The teacher's self-perception regarding his role and his professional training can act positively or negatively on his ability to design school and extracurricular educational contexts based on an inclusive perspective. While waiting for this ability to be the prerogative of all teachers capable of pursuing the educational success of all students in the near future, inclusion is something that still and primarily concerns teachers specialized in support activities. Retracing the various phases that characterized the definition of this professional figure, it will be shown how the initial imprinting provided to it by the historical-social contingencies has generated an ideal plan, outlined by the legislation and addressed to a "specialized" teacher with his / her skills of novelty, competence and systemic importance, and a plan, so to speak, real, materialized in daily educational practice, aimed at a "support" teacher as a figure delegated to tackle the "problem" of disability in a personal, improvised and free of pedagogical perspective. Through a brief examination of international documents or more recent supranational agencies, the contribution will illustrate how the value dimension, if placed at the center of initial training, can act in terms of identity on the self-perception of the specialized teacher, ensuring that a renewed knowing how to be, cut out on the aforementioned ideal level, it becomes the foundation of every practice, of every declination of know-how. A teacher of this type will be able more easily to manage the multidimensional processes generated by the rapid socio-cultural and regulatory changes that have affected the school in recent times, such as those of accessibility and sustainability, becoming a system figure with a profound specialization and an enlarged vision from an ecosystem perspective in space and time.L’autopercezione dell’insegnante in merito al suo ruolo e al suo corredo formativo professionale può agire positivamente o negativamente sulla sua capacità di progettare contesti educativi scolastici ed extrascolastici fondati su una prospettiva inclusiva. In attesa che, in un futuro prossimo, tale capacità sia appannaggio di tutti i docenti in grado di perseguire il successo formativo di tutti gli studenti, l'inclusione è qualcosa che riguarda ancora e primariamente i docenti specializzati per le attività di sostegno. Ripercorrendo le varie fasi che hanno caratterizzato la definizione di questa figura professionale, si mostrerà come l’imprinting iniziale fornito ad essa dalle contingenze storico-sociali abbia generato un piano ideale, tratteggiato dalla normativa e rivolto ad un insegnante «specializzato» con il suo portato di novità, competenza e importanza sistemica, e un piano per così dire, reale, concretizzatosi nella prassi educativa quotidiana, rivolto ad un insegnante «di sostegno» in quanto figura delegata ad affrontare il “problema” disabilità in modo personalistico, improvvisato e privo di prospettiva pedagogica. Attraverso una breve disamina dei documenti internazionali o di agenzie sovranazionali più recenti, il contributo illustrerà come la dimensione valoriale, se posta al centro della formazione iniziale, possa agire in termini identitari sull’autopercezione del docente specializzato, facendo sì che un rinnovato saper essere, ritagliato sul suddetto piano ideale, diventi fondamento di ogni prassi, di ogni declinazione del saper fare. Un insegnante di tal tipo potrà più agevolmente gestire i processi multidimensionali generati dai rapidi cambiamenti socio culturali e normativi che hanno investito la scuola in epoca recente, quali ad esempio quelli dell’accessibilità e della sostenibilità, divenendo figura di sistema dotata di una profonda specializzazione e di una visione allargata in ottica ecosistemica nello spazio e nel tempo

    Vietato l’accesso.: Una ricerca-­azione partecipativa sull'inclusione nei contesti multiproblematici

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    Is the school available for everyone? In other words, does it allow every child, young man and woman to easily access and, most importantly, to stay in there? What are the characteristics of accessible schools? May the children find wel­coming environments in the classrooms if their family serves the underworld, they live in a context of socio­cultural dep­rivation and they may have developed a learning difficulty due to these circumstances (or even due to biological issues)? To address these questions, some reflections, which arise from an action research experience that has been carried out in Campania for the last 18 years, are shared in this paper. Specifically, the investigation is part the Integra Project and it started on 2005 involving children from Camorra families. Therefore, after a brief description of the research background, the aim of the paper is to identify what gave the children the possibility to create trajectories of change, but also to high­light which good practices may be transferable to similar contexts or situations.La scuola è veramente aperta a tutti? Consente cioè ad ogni bambino e bambina, ragazzo e ragazza di accedervi con facilità e, soprattutto, di restarci? Quali sono le caratteristiche di una scuola accessibile? Un bambino che viene da una famiglia al servizio della malavita, che vive un contesto di deprivazione socio-culturale e che, magari, sviluppa a causa di queste circostanze (o anche per cause biologiche) una difficoltà di apprendimento, trova davvero il suo spazio di accoglienza nella classe? E questo spazio assume realmente le dimensioni della possibilità e del cambiamento come costitutive di un processo educativo inclusivo o ha, piuttosto, le caratteristiche di un “parcheggio”, di uno spazio delimitato dal suo stare fisicamente in aula, co-esistendo con i compagni? Questo contributo intende proporre possibili riflessioni e strumenti a partire da un’esperienza di ricerca-azione che da 18 anni si realizza in un contesto di deprivazione socio-culturale con bambini provenienti da famiglie di camorra o comunque appartenenti alla folta schiera dei gruppi sociali “a servizio” della malavita organizzata. Molti di questi bambini sommano a gravi limitazioni economiche, sociali e culturali, anche difficoltà di apprendimento, o disabilità che li rendono assolutamente lontani dalle possibilità, pur eventualmente presenti nel sistema scolastico e extrascolastico, del loro territorio. Si tenterà di isolare gli elementi che nel corso degli anni hanno reso possibile la costruzione di traiettorie di cambiamento per questi bambini e bambine, ragazzi e ragazze ed evidenziare quali buone pratiche appaiono trasferibili a contesti o situazioni similari

    Progettare un curricolo di classe accessibile e sostenibile per la comprensione del testo tra scuola e Università: Un progetto di ricerca

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    The Universal Design for Learning framework represents one of the main levers of change to contribute, in the school, to make learning sustainable, inclusive and transformative for all. The article presents a quasi-experimental research project. The project began with the idea that inclusive design represents a starting point of a strategic nature capable of indicating a series of operational possibilities valid in specific learning contexts to characterize them as effective training contexts. Starting from a benchmark model developed by SApIE, the project envisaged both the preparation of a didactic kit for the use of the reciprocal teaching-RT strategy for the development of the comprehension of the written text in third grade primary school classes also attended by students. with special educational needs-SEN, and the realization of a teachers training of the experimental classes, aimed at promoting their skills for the application of RT. The effect sizes obtained by students with typical development and with SEN demonstrate the effectiveness of the program, especially for the latter, whose results show 5 months of gain in learning of the experimental group compared to the control group on reading comprehension ( ES = + 0.38), 6 months on vocabulary (ES = + 0.45) and 7 months on summary +0.56.Il framework Universal Design for Learning rappresenta una delle principali leve di cambiamento per contribuire, nella scuola, a rendere l'apprendimento sostenibile, inclusivo e trasformativo per tutti. L'articolo presenta un progetto di ricerca quasi sperimentale. Il progetto è nato dall’idea che la progettazione inclusiva rappresenti un punto progettuale di partenza di natura strategica in grado da indicare una serie di possibilità operative valide negli specifici contesti di apprendimento per connotarli quali contesti formativi efficaci. A partire da un modello benchmark messo a punto da SApIE, il progetto ha previsto sia la predisposizione di un kit didattico di impiego della strategia del reciprocal teaching-RT per lo sviluppo della comprensione del testo scritto in classi terze di scuola primaria frequentate anche da allievi con bisogni educativi speciali-SEN, sia la realizzazione di una formazione degli insegnanti delle classi sperimentali, finalizzato a promuovere le loro competenze per l’applicazione del RT. Gli effect size ottenuti dagli allievi a sviluppo tipico e con SEN dimostrano l’efficacia del programma, in particolar  modo, per questi ultimi, i cui risultati evidenziano 5 mesi di guadagno negli apprendimenti del gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo sulla comprensione del testo (ES=+0.38), 6 mesi sul vocabolario (ES=+0.45 ) e 7 mesi sul riassunto +0.56

    Voce ai bambini! Scrivere, leggere e "sentire" attraverso il Kamishibai

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    The paper aims to present an experience of writing, reading and expression through the art of Kamishibai, carried out at Dante Alighieri primary school - Istituto Comprensivo Annalena Tonelli of Forlì, within the New Abc project - University of Bologna. Reading was first considered as time of imagination and sharing, then as act of giving space, body and voice. Questions arise: to whom? to what? how? why? Reading through Kamishibai has been taken for the emotional literacy, including the literacy to imaginative thinking and to expressive potentials, which can find its fulfillment. Here, reading is giving voice to oneself and others, engaging the awareness for a working method designed in voices tuning: valuing listening and dialogue, aimed at discovering and releasing imagination and desire for creativity. The need to know how to listen, and be heard, is at the core. Kamishibai links the narrative to the imaginative-expressive dimension, engages the exercise of logical and creative thinking, the ability to figure and build sequences, the ability to represent through the sign of writing and through the graphic sign, in its descriptive and evocative potential. Then comes the narrative voice which gives body and helps the story to emerge in its concrete if imagined structure Spoken word carries emotional tones expressible and interpretable through the voice. Last, but not least, is the gesture which also speaks; in this case reading is giving voice to the gesture, to get in touch with oneself and the listener weaving plots of human relationship, where communication and sharing begin.Il contributo vuole presentare un’esperienza di scrittura, lettura ed espressione attraverso l’arte del Kamishibai, realizzata presso la scuola primaria Dante Alighieri dell’Istituto Comprensivo Annalena Tonelli di Forlì, all’interno del progetto New Abc dell’Università di Bologna, al quale le autrici hanno partecipato direttamente: Margherita Flamini, insegnante di scuola primaria, Rita Casadei docente universitaria. In questa specifica esperienza, la lettura è stata considerata dapprima tempo della immaginazione, condivisione, creazione, poi atto del dare spazio, corpo e voce. Legittime, a questo punto, le seguenti domande: a chi, a che cosa? come? perché? L'esperienza di lettura attraverso il Kamishibai, qui proposta, è stata declinata alla dimensione dell'alfabetizzazione emotiva, dell'alfabetizzazione attraverso il pensiero immaginativo e attraverso la capacità espressiva, che può trovare un suo compimento anche nella lettura. Nel caso presentato, leggere è dare voce a sé e agli altri, impegnando la consapevolezza dell’importanza di “accordare” voce a un metodo di lavoro progettato nel confronto, costruito sulla capacità di un ascolto teso liberare immaginazione, desiderio di condivisione e creatività. Il Kamishibai lega la dimensione narrativa a quella immaginativo-espressiva, esercita il pensiero logico e immaginativo, la capacità di ipotizzare e costruire sequenze e di rappresentare sia attraverso il segno della scrittura, sia attraverso il segno grafico, nella sua potenzialità descrittiva e evocativa. La voce narrante dà corpo alla storia che si svolge nella sua struttura concreta, seppur immaginata La parola narrante porta le tonalità emotive esprimibili e interpretabili attraverso la voce. E poi c'è il gesto. Anche il gesto parla, in questo caso leggere è dare voce al gesto, è dare voce alla capacità di entrare in contatto con se stessi e con l'uditore per tessere trame di relazione umana, in cui raccontare-raccontarsi. &nbsp

    Effetti della pandemia da covid-19 e della Didattica a Distanza (DAD) sulle abilità di lettura in bambini normo-lettori

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    Due to covid-19 pandemic, in February 2020 Italian government decided to take action in order to reduce physical contact and contain the spread of the virus; among the other measures, face-to-face teaching was suspended. All along 2020 and for the major part of 2021 online teaching replaced face-to-face teaching. Teachers and parents were unprepared for this kind of didactic activities and online modality varied during the lockdown months and among different schools.  Different studies analyzed the outcome of these online modalities, mostly on pathological samples (Baschenis et al., 2021).  We conducted a longitudinal study in order to investigate whether online teaching had a negative effect on reading skills development in Italian children typical readers. We recruited forty-nine children from a primary school in Alessandria (Piedmont, Italy) and assessed their reading skills before (T1) and after (T2) covid-19 pandemic. All children with learning disabilities, cognitive and sensory impairments were excluded from our sample. Children attended third grade at T1 and fifth grade at T2. We evaluated reading speed, accuracy and comprehension; data from existing literature has been used to confront our sample with the population of children typical readers. We compared the results obtained at T1 and T2; our findings show that our sample reached the expected improvement in reading fluency. The subjects obtained a significant improvement in reading comprehension as well, but existing data are insufficient to determine if the improvement reached by our sample is the same as expected. Therefore, we can state that online teaching has not worsened reading skills development in typical readers

    Spunti per una teleologia pedagogica generativa

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    The work starts from a historical excursus on the metaphysical concepts ofgood until it reaches the subjectivist and objectivist positions characterizingcontemporary philosophy. The problem of the relationship betweenpluralism and values relativism is examined in an attempt to found possiblepedagogical responses to the current value crisis. The thought of R. Resta ispresented, whose theoretical teaching supports the teleological and axiologicalnature of the educational process by claiming the autonomous disciplinarystatus of pedagogy, by re-uniting the theory-practice unity andbringing back to the educational and educational moment synthesis. Thisdynamic essence characterizes the achievement of objective values, thathumankind is called to acquire independently and to grow in an originaland innovative way. In this sense, the reference to pedagogical teleology asa prospective connection to an authentic education of contemporary mancan generate responses to the most profound and concrete needs that lookbeyond their own historicity – temporality and articulated in three major directions: self-education and research of its fullness, tension to the otherand co-responsibility and cultural dialogue.Il lavoro parte da un excursus storico sulle concezioni metafisiche del benefino ad arrivare alle posizioni soggettivistiche ed oggettivistiche caratterizzantila filosofia contemporanea. Viene esaminato il problema del rapportotra pluralismo e relativismo dei valori nel tentativo di fondare possibilirisposte della pedagogia all’attuale crisi dei valori. Viene presentato il pensierodi R. Resta, la cui teorizzazione pedagogica sostiene il carattere teleologicoed assiologico del processo educativo rivendicando lo statuto disciplinareautonomo della pedagogia, ricomponendo l’unità teoria – prassi ericonducendo a sintesi momento educativo ed istruttivo, essenza dinamicanella conquista dei valori oggettivi che l’uomo è chiamato ad acquisire autonomamente e ad incrementare in modo originale ed innovativo. In talsenso il richiamo alla teleologia pedagogica come nesso prospettico di unautentica educazione dell’uomo contemporaneo può generare risposte alleesigenze più profonde e concrete che guardino oltre la propria storicità –temporalità ed articolate in tre grandi direzioni: l’autoeducazione e la ricercadella propria pienezza, la tensione all’altro ed alla corresponsabilizzazioneed il dialogo culturale

    Beyond barriers. The challenge of artistic and cultural accessibility for people with visual impairments

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    This paper aims to investigate the connection between visual disabilities and access to culture, considered a fundamental aspect for achieving full participation in social life. The inclusion of people with visual impairments in Higher Education is particularly challenging, especially in those areas of knowledge that would seem to exclude them entirely, like the visual arts. The paper focuses on the accessibility of university courses and subjects related to Art and Architecture for blind and visually impaired students. The Erasmus+ In-VisIBLE project takes up this challenge and, thanks to the synergetic work of an interdisciplinary partnership, aims to make university courses of History of Architecture accessible to all, without inequalities. The article presents the results to which the In-VisIBLe project aims, highlighting its potential positive effects in the cultural and educational fields The article presents the results aimed at by the In-VisIBLe project, highlighting its potential positive effects in the cultural and educational fields and, in conclusion, offers a reflection on the importance of adopting inclusive didactics in schools and universities to promote an increasingly inclusive society.Il presente contributo intende indagare il legame tra disabilità visiva e accesso alla cultura, considerato un aspetto fondamentale per raggiungere la piena partecipazione alla vita sociale. L'inclusione delle persone con disabilità visiva nell'istruzione superiore è particolarmente sfidante, soprattutto in quei campi del sapere che sembrerebbero escluderle senza riserve, come le arti visive. L'articolo si concentra sull'accessibilità dei corsi universitari e degli insegnamenti legati all'arte e all'architettura per gli studenti non vedenti e ipovedenti. Il progetto Erasmus+ In-VisIBLE raccoglie questa sfida e, grazie al lavoro sinergico di un partenariato interdisciplinare, mira a rendere i corsi universitari di storia dell'architettura accessibili a tutti, senza disuguaglianze. L'articolo presenta i risultati a cui mira il progetto In-VisIBLe, evidenziandone i potenziali effetti positivi negli ambiti culturale e formativo e, in conclusione, offre una riflessione sull'importanza di adottare una didattica inclusiva nelle scuole e nelle università al fine di promuovere una società sempre più inclusiva

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