The recent earthquakes that have affected many small towns in the central and southern Apennines have brought the theme of how to “rebuild” damaged settlements back to the attention of technicians, politicians and, more generally, of the populations concerned.The experiences of reconstruction-post-earthquake Italy in the last fifty years have had very different outcomes among them, not all in a positive way. The choices to be made in these circumstances have objective difficulties, for which it is necessary to establish operative strategies able to go beyond the technical aspects, to provide answers also to instances of an immaterial, psychological, and economic type, etc.The present essay, in retracing and analyzing the story of the town of Aquilonia – which, following the earthquake of the Vulture, in 1930, was rebuilt ex-Novo in another site – addresses the question of the relationship that over time has been established between the new nucleus and the “abandoned town”, from the point of view of the populations involved. Terremoto e abbandono: il caso di AquiloniaI recenti terremoti che hanno colpito molti piccoli centri dell'Appennino centrale e meridionale hanno riportato all'attenzione dei tecnici, dei politici e delle popolazioni interessate il tema della ‘ricostruzione’ degli insediamenti danneggiati.Gli interventi ricostruttivi compiuti in Italia negli ultimi cinquant'anni a seguito di terremoti hanno avuto esiti molto diversi, non tutti valutabili in modo positivo. Le scelte da compiere in queste circostanze presentano difficoltà oggettive per le quali è necessario stabilire strategie operative in grado di andare oltre gli aspetti tecnici, per fornire risposte anche a problematiche di tipo immateriale, psicologico ed economico che le distruzioni conseguenti a forti sismi producono.Il presente saggio, nel ripercorrere e analizzare la storia della città di Aquilonia- che dopo il terremoto del Vulture del luglio del 1930 è stata ricostruita ex-novo in un altro sito - affronta la questione del rapporto che nel tempo si instaura tra il nuovo nucleo ed il paese abbandonato e tra le parti superstiti di antichi borghi colpiti da terremoti e quelle ricostruite, dal punto di vista della popolazione interessata in termini di identità e memoria. I recenti terremoti che hanno colpito molti piccoli centri dell'Appennino centrale e meridionale hanno riportato all'attenzione dei tecnici, dei politici e delle popolazioni interessate il tema della ‘ricostruzione’ degli insediamenti danneggiati.Gli interventi ricostruttivi compiuti in Italia negli ultimi cinquant'anni a seguito di terremoti hanno avuto esiti molto diversi, non tutti valutabili in modo positivo. Le scelte da compiere in queste circostanze presentano difficoltà oggettive per le quali è necessario stabilire strategie operative in grado di andare oltre gli aspetti tecnici, per fornire risposte anche a problematiche di tipo immateriale, psicologico ed economico che le distruzioni conseguenti a forti sismi producono.Il presente saggio, nel ripercorrere e analizzare la storia della città di Aquilonia- che dopo il terremoto del Vulture del luglio del 1930 è stata ricostruita ex-novo in un altro sito - affronta la questione del rapporto che nel tempo si instaura tra il nuovo nucleo ed il paese abbandonato e tra le parti superstiti di antichi borghi colpiti da terremoti e quelle ricostruite, dal punto di vista della popolazione interessata in termini di identità e memoria. Earthquake and abandonment: the case of AquiloniaThe recent earthquakes that have affected many small towns in the central and southern Apennines have brought the theme of how to “rebuild” damaged settlements back to the attention of technicians, politicians and, more generally, of the populations concerned.The experiences of reconstruction-post-earthquake Italy in the last fifty years have had very different outcomes among them, not all in a positive way. The choices to be made in these circumstances have objective difficulties, for which it is necessary to establish operative strategies able to go beyond the technical aspects, to provide answers also to instances of an immaterial, psychological, and economic type, etc.The present essay, in retracing and analyzing the story of the town of Aquilonia – which, following the earthquake of the Vulture, in 1930, was rebuilt ex-Novo in another site – addresses the question of the relationship that over time has been established between the new nucleus and the “abandoned town”, from the point of view of the populations involved