Paesi di Calabria: “ritorno” al cohousing?

Abstract

As the landscape is considered more and more in human terms, knowledge, conservation, and recognition of Calabrian villages becomes a matter of great actuality. That is considering settlements as a result of conscious choices and recognizing the value of “cultivated” constructions and “poorer” buildings. The latter is not to be taken as spontaneous production, but rather as sedimentation of historical and cultural processes. All this is relevant if one considers the sharp separation which occurs between communities and historical settlements; the latter, far from being closely linked to working activities are now reduced to ruins or abandoned and depopulated dormitories. Therefore, the objective of this research is to contribute to understanding, protecting and recuperating such a reality, linking the present to the past. In particular, this would involve informing the communities; intervening in the degraded, abandoned or less “lived” parts of the urban and rural, including the modern, territory; facilitating a return to forms of cohousing associated with forms of coworking might also be of particular importance within urban and rural historical contexts. promoting the traditional economy; considering such areas as plural, dynamic and open spaces, including to a new population; reviving local identity and, at the same time, avoiding “musealization”. Paesi di Calabria: “ritorno” al cohousing?Con la recente forte considerazione del paesaggio in chiave umana, visto non tanto come contenitore ma come organismo unitario, la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione degli abitati storici diviene una questione di grande attualità. Si tratta di leggere gli insediamenti come frutto di scelte consapevoli e, conseguenzialmente, di riconoscere, oltre i valori delle costruzioni “colte” anche quelli degli edificati più “poveri”, da intendere non come produzione spontanea ma sedimentazione di processi storici e culturali. Tutto ciò diviene rilevante nel momento in cui si verifica un forte distacco tra le comunità e gli insediamenti storici, che da entità strettamente correlate alle attività lavorative sono ormai ridotti a rovine o a luoghi dormitorio, in abbandono e spopolati. L’obiettivo della ricerca è quindi quello di dare un contributo a qualsiasi processo volto alla conoscenza, alla tutela e al recupero di detta realtà, legando il presente al passato, in particolare: informando le comunità; intervenendo su parti degradate, abbandonate o poco vive del paesaggio urbano e rurale, compreso quello moderno; agevolando un “ritorno” a forme di cohousing associate anche a forme di coworking nei contesti storici urbani e rurali; promuovendo economie tradizionali; considerando tali territori, luoghi aperti, anche a nuova popolazione, plurali, dinamici, rivivificando l’identità locale, evitandone, al contempo, la “musealizzazione”.Con la recente forte considerazione del paesaggio in chiave umana, visto non tanto come contenitore ma come organismo unitario, la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione degli abitati storici diviene una questione di grande attualità. Si tratta di leggere gli insediamenti come frutto di scelte consapevoli e, conseguenzialmente, di riconoscere, oltre i valori delle costruzioni “colte” anche quelli degli edificati più “poveri”, da intendere non come produzione spontanea ma sedimentazione di processi storici e culturali. Tutto ciò diviene rilevante nel momento in cui si verifica un forte distacco tra le comunità e gli insediamenti storici, che da entità strettamente correlate alle attività lavorative sono ormai ridotti a rovine o a luoghi dormitorio, in abbandono e spopolati. L’obiettivo della ricerca è quindi quello di dare un contributo a qualsiasi processo volto alla conoscenza, alla tutela e al recupero di detta realtà, legando il presente al passato, in particolare: informando le comunità; intervenendo su parti degradate, abbandonate o poco vive del paesaggio urbano e rurale, compreso quello moderno; agevolando un “ritorno” a forme di cohousing associate anche a forme di coworking nei contesti storici urbani e rurali; promuovendo economie tradizionali; considerando tali territori, luoghi aperti, anche a nuova popolazione, plurali, dinamici, rivivificando l’identità locale, evitandone, al contempo, la “musealizzazione”. Small Towns in Calabria: “Return” to Co-housing?As the landscape is considered more and more in human terms, knowledge, conservation, and recognition of Calabrian villages becomes a matter of great actuality. That is considering settlements as a result of conscious choices and recognizing the value of “cultivated” constructions and “poorer” buildings. The latter is not to be taken as spontaneous production, but rather as sedimentation of historical and cultural processes. All this is relevant if one considers the sharp separation whic occurs between communities and historical settlements; the latter, far from being closely linked to working activities are now reduced to ruins or abandoned and depopulated dormitories. Therefore, the objective of this research is to contribute to understanding, protecting and recuperating such a reality, linking the present to the past. In particular, this would involve informing the communities; intervening in the degraded, abandoned or less “lived” parts of the urban and rural, including the modern, territory; facilitating a return to forms of cohousing associated with forms of coworking might also be of particular importance within urban and rural historical contexts. promoting the traditional economy; considering such areas as plural, dynamic and open spaces, including to a new population; reviving local identity and, at the same time, avoiding “musealization”

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