Abstract

Obiettivo principale di una rete sismica per il monitoraggio vulcanico è quello di rilevare una serie di segnali associabili a processi che si sviluppano all’interno del vulcano e che possono essere attribuiti a variazioni dello stato dinamico del sistema. I fenomeni rilevabili sono costituiti da eventi sismici, talvolta manifestati come sciami, ossia sequenze di terremoti concentrati nel tempo, formati anche da centinaia di eventi nell'arco di poche ore. Questi eventi, spesso di bassa energia, sono generati da processi fisici diversificati (meccanismi di sorgente) in grado di produrre segnali simili a quelli riscontrati in aree non vulcaniche (Vulcano Tettonici - VT), oppure segnali a bassa frequenza, detti Long Period (LP), e segnali con frequenze molto basse, con periodi anche di diverse decine di secondi, detti Very Long Period (VLP). Infine i processi interni alla struttura vulcanica sono in grado di generare anche un segnale continuo detto microtremore vulcanico. L’attività di sorveglianza vulcanica, attraverso il rilevamento, l'analisi e la corretta interpretazione di questi fenomeni, si pone l’obiettivo ultimo di segnalare l’evoluzione del vulcano verso una ripresa a breve-medio termine dell'attività eruttiva. Il Centro di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano (INGV) gestisce le reti per la sorveglianza sismica del Vesuvio, dei Campi Flegrei e di Ischia che sono, come è noto, vulcani ad alto rischio a causa del loro stile eruttivo, prevalentemente esplosivo, e della presenza nelle loro prossimità di vaste aree urbanizzate.INGV Sezione di Napoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

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