Invalidità dell'elezione di domicilio per mancata traduzione all'alloglotta. La soluzione restrittiva della giurisprudenza

Abstract

Il contributo analizza una recente decisione della Corte di cassazione (sez. IV, dep. 11 gennaio 2019) che esprime un orientamento restrittivo circa l’invalidità dell’atto di elezione di domicilio non tradotto realizzato- mediante semplice dichiarazione verbalizzata dalla polizia- dall’indagato straniero. Il progressivo ampliamento delle garanzie difensive per l’indagato o imputato straniero, soprattutto per effetto degli ultimi interventi del legislatore europeo, non è giunto ancora ad un pieno ed incondizionato riconoscimento del diritto all’assistenza di un interprete o alla traduzione scritta di tutti gli atti del procedimento penale

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