Quarant’anni di terremoti nell’Italia centrale: influenze globali e problematiche locali alla base delle azione di (s)radicamento territoriale

Abstract

I terremoti degli ultimi quarant’anni nell’Italia centrale sono importanti casi studio sulle modalità di ricostruzione post-evento. La scelta del governo centrale di sradicare la popolazione dopo il terremoto di Norcia (1979) portò all’aumento della vulnerabilità sociale ed economica dell’area. Al contrario, la scelta delle istituzioni locali di salvaguardare le attività economiche dopo i sismi di Marche-Umbria (1997) ed Emilia (2012) rafforzò il senso di radicamento. Il ritorno ad una gestione centralizzata della ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila (2009) ha prodotto forti disagi e conseguenze incerte in termini (s)radicamento. Queste esperienze dovrebbero guidare la scelta delle strategie di ricostruzione del dopo Amatrice-Norcia-Visso (2016-2017). SUMMARY: The earthquakes happened in central Italy over the last forty years are important case studies on post-event reconstruction models. The choice of the central government to relocate the population after the earthquake of Norcia (1979) led to an increase social and economic vulnerability of the area. On the contrary, the choice of local institutions to safeguard economic activities after the earthquakes of Marche-Umbria (1997) and Emilia (2012) reinforced people’s sense of rootedness. A return to a centralized management style after the earthquake of L’Aquila (2009) is generating great hardship and uncertain consequences in terms of community-territory bond. These experiences should guide the choice of the reconstruction models after the seismic sequence of Amatrice-Norcia-Visso (2016-2017)

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