Valore prognostico delle resistenze microcircolatorie dopo angioplastica coronarica in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra post-ischemica.
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Abstract
Obiettivo: Valutare se la misurazione delle resistenze microcircolatorie iperemiche dopo angioplastica coronarica (PTCA) abbia un ruolo nel predire il recupero funzionale in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra post-ischemica.
Metodi: Quarantotto pazienti con disfunzione ventricolare sinistra post-ischemica distale a una stenosi subocclusiva coronarica sono stati sottoposti a PTCA. Gli indici di severità funzionale (fractional flow reserve [FFR] e coronary flow reserve [CFR]) e gli indici di resistenza della stenosi (hyperemic stenosis resistance [HSR]) e del microcircolo (hyperemic microvascular resistance [HMR]) sono stati misurati prima e dopo PTCA mediante filo guida intracoronarico a doppio sensore di flusso e pressione (ComboWire). La frazione d’eiezione ventricolare sinistra (FEVS) e l’indice di contrazione regionale del territorio miocardico relativo al vaso trattato (Wall Motion Score Index target [WMSI-T]) sono stati valutati mediante ecografia transtoracica prima della PTCA e a 3 mesi dall’intervento. L’indice di perfusione del territorio target (Summed Rest perfusion Score [SRS-T]) è stato valutato mediante tomoscintigrafia miocardica (SPECT) prima della PTCA e a 3 mesi dall’intervento. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi a seconda del valore di HMR post-PTCA utilizzando il cut-off predefinito di normalità di 2.0.
Risultati: I valori di FFR, HSR, CFR e HMR sono migliorati in maniera significativa dopo PTCA. In 17 pazienti (Gruppo I: 35.4%) i valori di HMR sono rimasti elevati (HMR>2.0) e significativamente superiori (3.29±1.77 mmHg/cm/sec vs. 1.35±0.34 mmHg/cm/sec; P<0.001) rispetto ai restanti 31 pazienti (Gruppo II: 64.6%). Non vi erano differenze tra gli indici di severità della stenosi epicardica FFR, CFR e HSR prima e dopo PTCA tra i due gruppi di pazienti. Dopo 3 mesi, nei pazienti del Gruppo I non si sono osservati cambiamenti significativi della FEVS (da 41.2 ± 9.4% a 43.1 ± 9.8%; P=0.28), del WMSI-T (da 2.27 ± 0.57 a 2.24 ± 0.58, P=0.33) e del SRS-T (da 10.6 ± 8.9 a 9.4 ± 9.2; P=0.16). I pazienti del Gruppo II hanno invece mostrato un significativo miglioramento della FEVS (da 34.8 ± 7.9% a 40.5 ± 10.3%; P<0.001), del WMSI-T (da 2.57 ± 0.59 a 2.13 ± 0.76; P<0.001) e del SRS-T (da 13.5 ± 5.7 a 10.0 ± 6.0; P<0.001). L’analisi ROC ha mostrato che l’HMR post-PTCA possiede una capacità predittiva significativa di assenza di recupero funzionale del ventricolo sinistro (ΔFE <5%) con sensibilità del 54%, specificità del 96% e valore predittivo positivo del 96% ad un valore di cut-off 1.95 (area sotto la curva 0.69, IC [0.53-0.86], P=0.038).
Conclusioni: Questo studio dimostra che l’HMR post-PTCA ha un importante valore prognostico in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra post-ischemica; il riscontro di HMR post-PTCA ≤2 si associa infatti a un netto miglioramento sia della cinetica regionale che della perfusione miocardica a 3 mesi dalla procedura. Al contrario, il riscontro di HMR post-PTCA >2 è un predittore affidabile di mancato recupero funzionale del ventricolo sinistro a 3 mesi